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Sotto Tiro – L’isola d’Ischia

Farsi un’idea del mondo che verrà è stato sempre un “divertimento” intellettuale per molti.

Stamattina ho voglia di impegnarmi a pensare a come dare un futuro a mio nipote che, ora ha 9 anni e che naturalmente vorrei potesse continuare a vivere ad Ischia anche una volta diventato grande.

Sono perfettamente consapevole che il futuro dovrà costruirselo da solo ma vorrei comunque offrire il mio contributo. Attualmente l’isola è immersa ed attanagliata pienamente dalla crisi dell’occidente che ormai non concede tregua da alcuni anni. I fenomeni economici ci stanno dimostrando che la forbice tra ricchi e poveri si sta allargando a dismisura e che l’abbassamento dei prezzi di merci e servizi porterà tra non molto ad avere sempre meno persone che si potranno permettere di fare turismo.

La logica ci suggerisce, o almeno dovrebbe suggerirci, che sarebbe il caso di puntare su un turismo che faccia riferimento ad un target che per ovvi motivi si possono permettere quelle persone che avranno risorse  sufficienti.

Cosa bisogna offrire come prodotto per soddisfare queste persone e far loro scegliere l’isola come destinazione?  Attualmente gli ischitani stanno vivendo, in molti per la verità,sui proventi accumulati nei decenni passati. Queste risorse sono destinate ad esaurirsi se non si rinnoveranno e l’aspetto è a dir poco preoccupante, per usare un eufemismo. Le premesse per rinnovarle vanno cercate nel creare una isola a grande vivibilità.

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Il cambio di mentalità, la depurazione del mare, la vivibilità appena accennata, il traffico, la difesa del territorio, un ritorno al senso di ospitalità, la sicurezza personale. Queste cose, che sembrano semplici, basterebbero a farci distinguere da molte destinazioni e permetterci di differenziarci da un mondo che diventa sempre più invivibile per moltissime ragioni. Attualmente ci sono le premesse, negli ischitani e nella sua classe dirigente, per poter almeno avviare un discorso serio?

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Dall’andamento della campagna elettorale alla quale stiamo assistendo, la risposta – almeno fino a questo momento, non può che essere un laconico e netto “NO”. Si nota la corsa di troppe persone ad acchiappare un po’ di potere. Per farne cosa? Sarebbe auspicabile incominciare a mettere sul tappeto discorsi seri da affrontare con determinazione.

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