CRONACAPRIMO PIANO

Abusi a Sant’Angelo, arriva l’interrogazione parlamentare

È stata presentata dal senatore ex Movimento Cinque Stelle Gregorio De Falco che lamenta un clamoroso sacco edilizio nella zona denominata “Chiaia di Rose” che va avanti da circa un anno nell’indifferenza generale

A Ischia si stanno portando avanti lavori “che danneggiano in maniera irreparabile un sito di rilevante valore culturale ed ambientale, un vero simbolo per la stessa isola”. Lo ha denunciato il senatore Gregorio De Falco (Misto) che ha presentato un’interrogazione ai ministri della Transizione ecologica, Roberto Cingolani e della Cultura, Dario Franceschini.  Gregorio De Falco, senatore e militare italiano, ha un legame speciale con l’isola di Ischia. A tutti è noto quando si oppose, da pentastellato, al provvedimento di condono per le case terremotate di Ischia inserito nel cosiddetto “decreto Genova”. A causa di tali posizioni, in data 31 dicembre 2018 il M5S ne deliberò l’espulsione dal Gruppo al Senato e dal Movimento, per “reiterate violazioni del codice etico” interno al soggetto politico. Il politico, diventato noto nel 2012 per aver coordinato le operazioni di soccorso in occasione del naufragio della nave Costa Concordia, è affezionato alla nostra isola. Nella giornata di mercoledì ha presentato un’interrogazione nella quale denuncia come “ad Ischia, nella frazione di Sant’Angelo del comune di Serrara Fontana, sul promontorio che viene denominato comunemente “la Torre di Sant’Angelo” nel suo versante ovest, lato della spiaggia di “chiaia di Rose”, è in corso da circa un anno un intervento edilizio privato di notevole portata, che ha determinato la realizzazione di un alto muro, lungo circa 15 metri, una profonda escavazione nella roccia tufacea, terrazzamenti e la costruzione di ulteriori successive strutture, come confermato da numerose foto ed anche dal raffronto con la situazione precedente dei luoghi quale è possibile facilmente constatare anche tramite “Google Earth””. Secondo il senatore “è certo che, anche se vi era preesistente un muretto di contenimento, esso era originariamente a secco e di modestissime dimensioni, tanto da rimanere nascosto dalla bassa e rada vegetazione e, comunque, non era certo comparabile con le costruzioni realizzate in questi mesi; in assenza delle prescritte indicazioni esterne al cantiere, non è dato sapere in che cosa consistano i lavori in corso e se vi siano tutte le autorizzazioni ed i permessi astrattamente necessari”.

Il senatore eletto nel Movimento cinque Stelle denuncia come “già tale mancanza mette in rilievo come si tratti comunque di un’attività compiuta contra legem, con profonda alterazione dello stato naturale di quegli splendidi ed unici luoghi e della stessa morfologia del territorio, circostanza che non può non destare viva preoccupazione; infatti, il tratto di costa interessato dall’intervento, ricadente a quanto sembra in proprietà privata, è comunque sottoposto a vincolo paesaggistico ambientale ed è di tutta evidenza che qualsiasi attività edilizia, pur se ipoteticamente fosse assentibile, dovrebbe essere stata preventivamente autorizzata dall’autorità competente onde garantire il rispetto dei requisiti prescritti dalla legge. Ma di siffatti provvedimenti non vi è traccia; del resto, come è ben noto, l’intera isola d’Ischia è dichiarata di “notevole interesse pubblico” con apposito decreto ministeriale ed è tutelata come area vincolata”. Per il parlamentare nato a Napoli ed ischitano d’adozione “l’intervento causa apprensione soprattutto perché è stato effettuato in una zona, quella di Sant’Angelo, e sul suo tratto di costa, che costituisce una delle immagini iconiche più famose di Ischia nel mondo, per le straordinarie, uniche, caratteristiche paesaggistiche che ne fanno uno dei luoghi più preziosi e famosi dell’isola, meta di richiamo da anni per numerosi turisti. È, quindi, chiaro che l’eventuale stravolgimento, a maggior ragione compiuto pure in assenza di titoli abilitativi, rappresenta un danno gravissimo all’immagine stessa dell’isola, oltre a determinare un danno ambientale dalle conseguenze difficilmente rimediabili, e questo avviene in dispregio anche della riforma costituzionale votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione; come è noto, infatti, l’articolo 9 modificato inserisce tra i principi fondamentali enunciati nei primi articoli della Carta costituzionale la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Relativamente all’articolo 41, si è stabilito che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi a danno della salute e dell’ambiente, ed inoltre riserva alla legge la possibilità d’indirizzare e coordinare l’attività economica, sia pubblica sia privata, anche a fini ambientali oltre che sociali”. Gregorio De Falco, come ha illustrato nella sua interrogazione ha “rivolto da tempo sia una richiesta di accesso agli atti al Comune di Serrara Fontana, sia un documentato esposto all’autorità giudiziaria competente”. In entrambi i casi ha chiesto di conoscere tutti gli atti, i documenti, le valutazioni relative alla vicenda, ma il Comune isolano ha opposto un diniego (il 29 settembre 2021) e per questo il senatore ha anche presentato un esposto alla Procura presso il Tribunale di Napoli, (atto che non risulta aver avuto ancora esiti). Il senatore, quindi, ha presentato anche della documentazione fotografica nella quale, come ha spiegato “si evidenzia l’ulteriore avanzamento dei lavori. Dalle foto, infatti, si osserva una sorta di arco bianco che è una porta d’ingresso, ampie opere di terrazzamento realizzato con le enormi quantità di tufo ricavate dallo sventramento della montagna, entro la quale sarebbero state ricavate 6 stanze per una qualche specie di attività commerciale, che, vista la mancanza di qualsiasi allaccio alla rete fognaria non potrà che sversare in mare gli scarichi, con evidente grave inquinamento dell’ambiente marino”. Ed ancora: “Lo sventramento della roccia spiegherebbe la quantità di detriti che l’interrogante aveva rilevato e fotografato nella zona prospiciente ai lavori, dove ora sono stati realizzati i terrazzamenti; è di tutta evidenza, dunque, che si sta continuando a portare avanti lavori che danneggiano in maniera irreparabile un sito di rilevante valore culturale ed ambientale, un vero simbolo per la stessa isola di Ischia”. Per questo De Falco ha spiegato come “è quindi necessario che il Governo prenda atto di quanto sta accadendo, visto anche che i lavori sono svolti da una società, l’Agritustica Milanese, che, come si apprende consultando la comunicazione di avvio dei lavori, è società riconducibile all’ingegnere Maurizio De Stefano che, come risulta dal suo curriculum, ha tra l’altro lungamente collaborato con il Ministero per i beni e le attività culturali, quale presidente del comitato tecnico scientifico per l’architettura e l’arte contemporanee, e come componente del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici. Risulta dal suo curriculum vitae, inoltre, che egli ha anche collaborato con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in qualità di amministratore delegato Napoli Servizi S.p.A., società mista pubblica”. Per questo il senatore Gregorio de Falco ha chiesto ai ministri Franceschini e Cingolani “di sapere se siano a conoscenza dei fatti esposti e come intendano agire, per quanto di loro competenza, per impedire che un evidente scempio venga portato a termine a danno della collettività ischitana e di tutti i cittadini italiani, e affinché i responsabili siano comunque puniti”.

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Corry54

L’isola è famosa in tutto il mondo per l’abusivismo edile, e oggi vi meravigliate? Era l’Isola verde , oggi è l’Isola grigia di cemento, fogne inesistenti, liquami sversati direttamente nel mare, alta tossicità nella acque antistanti i lidi e gli arenili di tutta l’isola,, anche se ASL afferma che le acque son pulite, io le farei bere ai figli loro, per cui ripeto la storia infinita nel degrado più marcio che si può.

Luca

Le forze dell’ordine dormono???

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