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Sottomarino nucleare USA a Napoli, De Magistris scrive all’ammiraglio

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha inviato al contrammiraglio Arturo Faraone, comandante della Capitaneria di Porto di Napoli, una nota relativa alla presenza in rada, nelle scorse settimane, di un sottomarino nucleare statunitense. «Ho appreso – scrive il primo cittadino – che lo scorso 20 marzo il sottomarino nucleare statunitense Usa John Warner è approdato nella rada della nostra città. Ho letto anche l’ordinanza che lei ha emesso per le necessarie e correlate disposizioni  di sicurezza e di navigazione. Desidero, a tal proposito, ribadire che il 23 settembre 2015 è stata approvata, su mia iniziativa, la delibera n. 609 con la quale il porto di Napoli è stato dichiarato “area denuclearizzata”». L’atto, prosegue il sindaco, «pone in evidenza la volontà di interdire l’attracco e la sosta di qualsiasi natante a propulsione nucleare o che contenga armamenti nucleari. Non solo, ma esprime e riafferma il ruolo di Napoli “Città di Pace”, rispettosa dei diritti fondamentali di ciascuno, convinta del disarmo e della cooperazione internazionale». La nota del sindaco de Magistris si chiude con la richiesta all’ammiraglio Faraone «di considerare, per analoghe situazioni future, che la determinazione e la volontà menzionate nella delibera 609 sono dirette al non gradimento che navi di tale caratteristiche sostino o transitino nelle acque della nostra città».

Il sottomarino nucleare statunitense Uss John Warner, di cui il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha lamentato la presenza in rada lo scorso 20 marzo, risulta essere uno degli assetti americani che ha partecipato all’attacco missilistico in Siria.

«Siamo al fianco del sindaco de Magistris nel chiedere che il golfo di Napoli non sia attraversato, in alcun modo, da mezzi militari diretti verso zone di guerra per attacchi di qualsiasi tipo». Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e i consiglieri comunali Stefano Buono e Marco Gaudini, per i quali «non è più accettabile che potenze straniere possano comportarsi come padroni in casa nostra, soprattutto perché Napoli s’è più volte dichiarata, anche con atti ufficiali, una città che, come sancito dalla Costituzione, ripugna la guerra come mezzo per risolvere le questioni internazionali».

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