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Sottraevano l’energia elettrica, in quattro denunciati dai carabinieri

 

di Francesco Castaldi

ISCHIA – Rubavano l’energia elettrica attraverso una serie di ingegnosi artifici, e questo al fine di evitare di aprire il portafoglio e pagare le bollette all’Enel o ad altri gestori del settore. Protagonisti di questa vicenda sono stati quattro commercianti isolani che, credendo di farla franca, per diverso tempo hanno usufruito del servizio senza dover sborsare neppure il becco di una lira. Ma, come spesso accade in queste circostanze, l’occhio vigile delle forze dell’ordine riesce prima o poi a individuare coloro che si rendono autori di simili truffe ai danni delle aziende che erogano l’elettricità.

Nel corso della giornata di ieri, i carabinieri della stazione di Ischia, guidati dal capitano Andrea Centrella, hanno concluso una complessa indagine che ha condotto al deferimento alla competente autorità giudiziaria di ben quattro individui, i quali sono stati ritenuti colpevoli, come detto, del reato di sottrazione di energia elettrica. L’articolata attività investigativa – eseguita con solerzia dai militari della caserma di via Casciaro e dal Nucleo Operativo Radiomobile (rispettivamente guidati dal luogotenente Michele Cimmino e dal maresciallo Sergio De Luca) – ha portato all’individuazione nei Comuni di Ischia, Casamicciola Terme e Lacco Ameno di attività commerciali gestite da soggetti che di fatto “rubavano” l’energia elettrica.

In tre casi  il militari dell’Arma, opportunamente coadiuvati dai tecnici delle aziende truffate, hanno addirittura appurato che l’energia elettrica veniva rubata mediante l’elettromagnete, mentre in un altro la stessa era sottratta con un sistema decisamente più originale. Tra le attività che sono finite nel mirino dei carabinieri figurano una pasticceria, una pizzeria e un bar, i cui proprietari adesso rischiano non soltanto di dover pagare delle esose sanzioni, ma anche di finire dietro le sbarre del carcere di Poggioreale.

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Infatti, in caso di furto di energia elettrica, il nostro ordinamento prevede innanzitutto una denuncia civile da parte della società fornitrice del servizio elettrico, che intima al pagamento immediato di quanto sottratto illegalmente negli anni, facilmente comprovabile tramite un’analisi storica dei consumi. Ma oltre alla denuncia civile, c’è anche un processo penale, perché il furto di energia elettrica è perseguibile come reato, in base agli articoli 624 e 625 del Codice Penale, come “Delitti contro il patrimonio”. Nello specifico, l’articolo 624 comma 2 recita che «chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da euro 154 a euro 516». Se ciò non bastasse, la legge dice inoltre che «si considera cosa mobile anche l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico». Così, se l’appropriazione del mezzo è fraudolenta (articolo 625 comma 2) scatta l’aggravante e la pena per il fatto previsto dall’articolo 624 è della reclusione da 1 a 5 anni e della multa da 103 euro a 1.032 euro.

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Al di là delle questioni giurisprudenziali, bisogna sottolineare in questa sede che non è la prima volta che sulla nostra isola avvengono furti di questo genere. Nel recente passato, infatti, le forze dell’ordine sono intervenute nel territorio del Comune di Forio, all’interno del quale alcuni commercianti hanno tentato di frodare le società erogatrici del servizio elettrico mediante sotterfugi che tuttavia, loro malgrado, sono stati repentinamente scoperti dagli organi inquirenti. Una fattispecie di reato, quella del furto di energia elettrica, particolarmente odiosa perché non danneggia soltanto le aziende erogatrici, ma anche l’intera collettività, che non può fare a meno di un servizio essenziale come quello della fornitura elettrica, senza il quale non è possibile espletare la maggior parte delle attività umane. Per estirpare o quantomeno arginare questo preoccupante fenomeno, sarebbe opportuno che anche i cittadini facessero la loro parte, denunciando all’occorrenza coloro che, in maniera truffaldina, si appropriano dell’energia elettrica senza corrispondere alcunché alle società.

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