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Spaccio: blitz in casa, Rosario Rando finisce a Poggioreale

Il 48enne è stato oggetto ieri mattina di una perquisizione domiciliare condotta con l’ausilio di una unità cinofila. I carabinieri sono andati a colpo sicuro, sequestrati 57 grammi di hashish e 396 di marijuana. L’indagine ha subito un’accelerazione dopo l’arresto di Graziano Mattera, dal cui “monitoraggio” potrebbe scaturire un clamoroso effetto domino

Un’operazione condotta in maniera repentina e certosina dai carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione, e nello specifico dai militari del Nucleo Operativo Radiomobile coordinati dal luogotenente Sergio De Luca. Un’attività condotta a colpo sicuro e l’impressione è che siamo davanti a un effetto domino che potrebbe far tremare i “signori dello spaccio” presenti sulla nostra isola, che certo non sono pochi a giudicare da quanto sia fiorente l’attività di smercio di sostanze stupefacenti. A cadere nella rete delle forze dell’ordine ieri mattina è stato il 48enne Rosario Rando, ischitano, residente in via Fasolara, personaggio già conosciuto alle forze dell’ordine perché coinvolto nella famosa indagine dell’ex ristorante Tana del Coniglio. I carabinieri si sono recati presso la sua abitazione accompagnati da un’unità cinofila, segno evidente che andavano a colpo sicuro, per eseguire una perquisizione domiciliare. Gli investigatori, infatti, avevano fondato motivo di credere che nella casa del Rando si potessero trovare sostanze stupefacenti.

Nulla è stato lasciato al caso, anche un possibile tentativo di fuga dell’uomo o la volontà da parte dello stesso di volersi disfare di qualcosa di “compromettente”. E non a caso Rosario Rando è stato subito notato mentre provava a uscire dalla finestra posta al piano terra della sua abitazione cercando di celare un borsello di colore marrone dietro ad una grossa bombola di gpl posta nelle immediate vicinanze di una finestra spalancata. Tentativo non riuscito ed è proprio da lì che partiva l’attività di perquisizione col borsone che veniva recuperato ed al cui interno veniva rinvenuto complessivamente quanto segue: un pezzo di hashish avvolto in cellophane del peso di 24.50 grammi; un pezzo di hashish cosiddetto afghano del peso di 16 grammi; un pezzo di hashish afghano del peso di 12 grammi; un pezzo di hashish del peso di 2.90 grammi, uno di 0.80 grammi e un altro ancora di 0.40 grammi. Oltre ai 57 grammi di hashish, venivano rinvenuti un coltello a serramanico con manico di colore marrone e lama annerita e intrisa di hashish della lunghezza complessiva di 14.50 centimetri, un coltello a serramanico di colore rosso con lama annerita e intrisa di hashish lungo 15 centimetri e anche due banconote da cinquanta euro cadauna.

Non era ancora finita perché a quel punto iniziava l’attività con l’ausilio dell’unità cinofila che col suo fiuto infallibile conduceva gli uomini del capitano Mitrione sempre nei pressi della predetta bombola di gpl suscitando immediatamente l’attenzione su un sacco di colore nero che debitamente ispezionato avrebbe portato a rinvenire quattro piante di marijuana da poco recise alla base, una busta di plastica contenente 126 grammi di infiorescenze essiccate di stupefacente, un’altra busta con 270 foglie essiccate per un peso complessivo di circa 396 grammi complessivi di marijuana. Ma c’era anche tutto l’essenziale per il pollice verde, ossia una tenda per serra con all’interno ventilatore a corrente di colore bianco, un termometro digitale ed una lampada a luce ultravioletta. A quel punto l’uomo veniva condotto presso la Caserma di via Casciaro e qui, dopo gli adempimenti di rito, dichiarato in stato di arresto e tradotto presso il carcere mandamentale di Poggioreale. Resterà dietro le sbarre in attesa dell’interrogatorio di garanzia, che potrebbe svolgersi già nella mattinata di lunedì e che si svolgerà alla presenza del suo difensore di fiducia, l’avvocato Antonio De Girolamo. L’arresto di Rosario Rando sembrerebbe essere un segnale chiaro che vede i carabinieri aver imboccato un “sentiero” nel quale andare a “pizzicare” tutti i vari soggetti che in maniera più o meno roboante fanno parte dell’universo dello spaccio sull’isola d’Ischia. E ad aver aperto uno squarcio notevole agli inquirenti è stata l’indagine che ha poi condotto dietro le sbarre il dominus incontrastato della droga sull’isola, quel Graziano Mattera che è stato a lungo pedinato, osservato, intercettato. E che quindi lungo il cammino ha lasciato una serie di indizi ma anche di contatti e intrecci. Per gli inquirenti una vera e propria manna dal cielo. Ecco perché, probabilmente, siamo appena agli inizi.

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