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Spaccio di droga, Arcangelo Scotti arrestato e condannato

ISCHIA. E’ caduto nuovamente nella rete delle forze dell’ordine, di cui peraltro è una vecchia conoscenza. Parliamo del 42enne baranese Arcangelo Scotti, che in meno di 24 ore è stato arrestato, processato per direttissima, condannato e – per sua fortuna – anche rimesso in libertà. A fargli scattare le manette ai polsi con l’accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti sono stati i carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione. I militari dell’Arma, a seguito di attività di investigazione abitualmente condotte nell’ottica di prevenire e reprimere il sempre più diffuso fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, venivano a conoscenza che Arcangelo Scotti aveva messo su un “mercato” che veniva ritenuto abbastanza fiorente. Gli inquirenti erano in possesso di notizie ritenute abbastanza attendibili e a questo punto decidevano di perquisire la sua abitazione in via Acquedotto. Una strada, peraltro, davvero difficile dal momento che presenta un unico varco di accesso e risulta difficilmente sorvegliabile senza essere scoperto. Insomma, pensare di giungere fino a destinazione era pura utopia e così i carabinieri si fermavano a circa duecento metri dalla casa ma qui scorgevano lo Scotti mentre si intratteneva con alcune persone.

A questo punto i tutori dell’ordine intervenivano e facevano scattare le perquisizioni personali a carico dei giovani che facevano capannello attorno al presunto spacciatori. Addosso ad uno di loro veniva rinvenuto un quantitativo di sostanza stupefacente pari a 1.5 grammi di marijuana e 3.2 di hashish. Droga che era stata ceduta proprio da Arcangelo Scotti e a questo punto si procedeva ad effettuare la perquisizione domiciliare peraltro già decisa in precedenza. E la ricerca dava i suoi frutti: all’interno di una cassetta in plastica con sottofondo in rete metallica, posto su di un modulo ubicato all’interno di un locale che custodiva attrezzature di vario genere, veniva rinvenuto l’ingente quantitativo di 575 grammi di marijuana. Di lì a poco gli uomini guidati dal cap. Mitrione hanno poi rinvenuto un coltello da cucina con caratteristiche tali da far supporre che fosse utilizzato per tagliare l’hashish ed una somma di denaro pari a cinquecento euro. Ma non è tutto, perché i carabinieri si trovavano anche dinanzi ad una imprevista sorpresa: all’interno del vano cucina, infatti, veniva rinvenuta un’anfora catalogabile verosimilmente come reperto archeologico non dichiarato.

Lo stupefacente rinvenuto veniva innanzitutto posto sotto sequestro unitamente a tutto quanto rinvenuto nell’abitazione di Arcangelo Scotti che veniva immediatamente dichiarato in stato di arresto con l’accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Dell’accaduto veniva notiziato il sostituto procuratore di turno, il quale disponeva che lo stesso rimanesse presso le camere di sicurezza della caserma dell’Arma per essere poi processato per direttissima. Ed il rito è stato celebrato ieri mattina dinanzi al giudice del Tribunale di Napoli, dove Arcangelo Scotti è giunto scortato ed ha trovato ad attenderlo gli avvocati che aveva nominato per la sua difesa, ossia Antonio e Mitty De Girolamo. I legali hanno optato per la scelta del patteggiamento che alla fine si è rivelata azzeccata. Per quanto il loro assistito fosse gravato da precedenti penali specifici, il 42enne baranese è stato condannato alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione. Il giudice ne ha poi disposto la remissione in libertà e anche la restituzione della somma di denaro che era stata rinvenuta in casa, evidentemente non ritenuta provento dell’illecita attività di cessione a terzi di sostanze stupefacenti.

Gaetano Ferrandino

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