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Spese clientelari e Comune che affoga nei debiti, l’interrogazione di De Siano

ISCHIA. E’ uscito allo scoperto di punto in bianco, e lo ha fatto con un’interrogazione indirizzata al sindaco d’Ischia, Enzo Ferrandino, chiedendo risposta scritta nei termini di legge come da prassi consolidata. Il senatore forzista e consigliere comunale di minoranza Domenico De Siano espone quella che ritiene una delicata problematica e lo fa con una lunga e articolata premessa nella qualche spiega che “che il Comune di Ischia versa da anni in una difficile situazione finanziaria, con un utilizzo costante ed ormai cronico della anticipazione di cassa, nonostante che la tassazione dei tributi comunali è ai massimi livelli; l’aumento fino al limite massimo ex lege della tassazione locale ha creato gravi problemi al tessuto produttivo ed economico del paese, tant’è che i cittadini contribuenti non riescono più a far fronte alle continue imposizioni fiscali dell’ente pubblico. Tale situazione ha determinato che, a fronte di una tassazione insopportabile ed ingiustificata, le aziende hanno smesso di pagare i tributi facendo lievitare il contenzioso con il Comune; ne ha conseguito un notevolissimo incremento dei residui attivi difficilmente esigibili”.

Un argomento di quelli decisamente sensibili, poi De Siano prosegue così la sua articolata disamina: “Con la delibera nr. 50 del 30/04/2018 la Giunta Municipale ha provveduto al riaccertamento dei residui attivi alla data del 31/12/2017 che per le entrate tributarie hanno raggiunto la impensabile somma di € 33.841.310,45 in costante aumento; alcune poste, poi, sembrano ormai inesigibili quali gli oltre 4 milioni di euro per la Tarsu che come è noto è stata abolita alla data del 31/12/2013; è di tutta evidenza che il consistente ammontare dei residui attivi evidenzia che la somma mai sarà incassata, atteso che il tessuto produttivo, ma soprattutto le aziende che non hanno versato i tributi non hanno alcuna possibilità di pagare una somma così enorme; pertanto, è necessario affrontare seriamente il problema della insopportabile tassazione e nel contempo delle reali necessità comunali, scevre da spese clientelari ed improduttive”.

Il riferimento alle spese clientelari è uno schiaffo in pieno volto a Enzo Ferrandino, poi il senatore conclude così: “Tutto ciò premesso interroga il Sindaco d’Ischia chiedendo di conoscere: a) l’elenco di tutte le posizioni debitorie divise per tributo, anno e debitore, con la indicazione degli atti interruttivi della prescrizione e la certificazione della non maturata decadenza; b) se l’Amministrazione Comunale intende avviare un esame di compatibilità della tassazione imposta a carico delle aziende con la reale possibilità di queste di provvedere al pagamento; c) Se l’Amministrazione Comunale intende avviare una seria politica di riduzione della spesa comunale a partire da quella clientelare ed improduttiva, proponendo al consiglio comunale uno specifico e concreto piano di intervento, cui collegare la contestuale riduzione dei tributi comunali”. Se le cifre sono quelle snocciolate da De Siano, dare una risposta completa sarà un esercizio tutt’altro che agevole.

Gaetano Ferrandino

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