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Inciviltà foriana, sul lungomare anche un lavandino

L’ennesima denuncia della sezione isolana dei Verdi ripropone un problema atavico legato ad una comunità come quella isolana che non la smette di ferire il territorio

La cosa più triste, in fondo, è che magari non fa neppure più notizia. Perché l’inciviltà di noi isolani, negli ultimi tempi, ha subito una recrudescenza a dir poco “preoccupante”, per usare un eufemismo (e anche per questo volutamente virgolettato). A mostrare ancora una volta segni profondi ed evidenti di incuria e scarso senso civico sono i Verdi dell’Isola d’Ischia, guidati dalla sempre battagliera e dinamica Mariarosaria Urraro. Che nell’ennesima denuncia social scrivono quanto segue: “Dagli Scogli degli Innamorati alla baia di Citara tra voragini, lavandini abbandonati e sosta selvaggia. A causa delle mareggiate delle scorse settimane, da una manutenzione discutibili il lungomare di Citara è ridotto veramente male. Dalla voragine mostruosa aperta su via Giovanni Mazzella, dove il cialtrone di turno, a pochi metri ha depositato addirittura un lavandino. Ai marciapiedi, in alcuni casi interdetti a quelli occupati dai solito incivili che parcheggiano la loro auto al disopra. Lo spettacolo certamente più mostruoso, dove la furia del mare ha esercitato tutta la sua forza distruttiva è la passeggiata adiacente il parco termale Poseidon. In questo punto il marciapiede risulta completamente crollato insieme ai muri, alle reti a delle orribilanti piattaforme in legno. Come al solito il mare mette in evidenza cavi elettrici e tubi, uno di dimensioni più importanti che termina sull’arenile. Chiediamo alle autorità competenti di fare chiarezza sulla natura dei suddetti tubi”.

Già i tubi, sui quali ovviamente occorrerebbe un’attività di indagine decisamente ampia e articolata, anche se non crediamo ci voglia molto per capire di cosa si tratti. Ma quel lavandino abbandonato così’, in bella mostra, rappresenta l’ennesima icona del degrado nel quale siamo precipitati. Per certi zozzoni, non ce ne vogliate, anche i lavori forzati sarebbero poca cosa.

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Rossy

Dato che si parla di un lavandino è proprio il caso di dire :” Ponzio Pilato se ne lavò le mani”. Idem per ischia.

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