CULTURA & SOCIETA'

Spirito Santo, artefice della nostra salvezza

Domenica 5 giugno Solennità di Pentecoste

di Pasquale Baldino e i suoi Tralci

La Pentecoste è l’Evento del dono iniziale dell’unica, santa, apostolica Chiesa nascente. A Pentecoste si ricorda e si celebra la discesa dello Spirito Santo sopra la Sua Sposa Mistica Maria SS e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo, cinquanta giorni dopo la Gloria Pasquale della Risurrezione di Gesù, vero Dio e vero uomo (dal greco Pentecoste “cinquantesimo giorno”).

Nel capitolo 2 degli Atti degli Apostoli vediamo Maria, la madre di Gesù, insieme agli apostoli, riuniti a Gerusalemme nel Cenacolo «Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste», si legge, «si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo…» 

Insieme alla Pasqua è la festa più solenne di tutto il calendario cristiano ed ebbe lo straordinario effetto di far partire il dinamismo missionario della Chiesa testimone: a partire dalla Pentecoste gli Apostoli, sotto la guida di Pietro, iniziarono coraggiosamente ad annunciare il Vangelo di Cristo Redentore, sbalordendo di meraviglia gli uditori, primo atto della missione data da Gesù: “Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”(At 1,8). Lo Spirito Santo è quindi dato in vista di una testimonianza e annuncia la ricomposizione dell’unità del genere umano: coloro che ascoltano comprendono ognuno nella propria lingua relativa (At 2,8), comunione tra popoli diversi e lingue diverse, che rimanda al castigo della confusione per la superbia della Torre di Babele (Gen 11, 1-9), come purtroppo accade oggi nella globalizzazione “liquida” senza i Valori fondanti di Dio Creatore e Signore.

Lo Spirito prepara la venuta di Gesù nel mondo: Il precursore Giovanni è “pieno di Spirito S. fin dal seno di sua madre”. Elisabetta è ricolma di Spirito S. il Quale le rivela che la Madonna ha concepito e porta in seno Cristo Dio e perciò la chiama “madre del Signore”. Giuseppe viene informato che l’Incarnazione di Dio in Maria è opera dello Spirito Santo. Maria Vergine dallo Spirito è resa piena di grazia e poi Madre di Dio. Lo Spirito Santo è presente nella nostra vita: l’abbiamo ricevuto in germe nel Battesimo che è stato la nostra Pasqua di risurrezione, e l’abbiamo ricevuto in pienezza nella Cresima che è stata la nostra Pentecoste nella quale è disceso su di noi con la stessa sua infinita potenza con cui discese sugli Apostoli; e se non ha prodotto in noi gli stessi effetti di trasformazione è segno che non l’abbiamo lasciato agire. Lo Spirito è “il dolce ospite dell’anima nostra” come afferma S.Paolo: “Non sapete che voi siete tempio di Dio e che lo Spirito Santo abita in voi?…il tempio di Dio è sacro e questo tempio siete voi”. Lo Spirito venendo in noi ha divinizzato la nostra anima: ci ha portato le virtù teologali: fede, speranza e carità. Ha infuso in noi i suoi doni che sono stimoli, disposizioni permanenti e aiuti costanti ad agire bene, essi sono: “sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio” e inoltre ci elargisce i suoi frutti: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza ,bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”.

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Credere nello Spirito Santo significa dunque professare che è una delle Persone della Santa Trinità, consustanziale al Padre e al Figlio,“con il Padre e il Figlio adorato e glorificato”. La Trinità sembra lontana da noi, invece ci è vicinissima. È come l’armatura che sostiene tutta la nostra vita cristiana. Sta al centro del Credo, del segno di Croce, di ogni benedizione, delle preghiere liturgiche (che sono rivolte al Padre mediante il Figlio nell’unità dello Spirito Santo); sta al centro degli esorcismi, dei conforti religiosi, della raccomandazione dell’anima e specialmente al centro di quei gesti di amore infinito di Gesù che sono i Sacramenti.

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