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Delocalizzazioni,Legnini tira fuori il “pallottoliere”

Ecco il decreto n.7 e l’equazione del commissario per venire a capo della intricata matassa: far quadrare il cerchio tra risorse finanziarie disponibili e opportunità fornite dal mercato immobiliare isolano

L’11 settembre la presentazione ufficiale del decreto attuativo della ordinanza 24 sulle delocalizzazioni post catastrofe, eventuali osservazioni, possono pervenire al massimo entro la giornata del 10 settembre. In particolare  il Commissario On.Giovanni Legnini ha intenzione di approvare i testi nella giornata di lunedì 11 settembre, ed è in via di programmazione un incontro pubblico per illustrare ordinanza e disposizioni attuative giovedì 14 a cui seguirà convocazione. Legnini, con il decreto 7 e i suoi 4 allegati, intende rendere attuative le procedure ipotizzate il 21 luglio scorso. Di fatto vuol capire sei soldi bastano.Legnini tira fuori il “pallottoliere”dal cilindro. Speriamo non sia il classico consiglio, all’ischitana, piuttosto.Infatti l’iter avviato “al fine di consentire una valutazione comparativa tra le risorse finanziarie potenzialmente disponibili e le opportunità fornite dal mercato immobiliare dell’isola di Ischia”.Legnini dixit.“La delocalizzazione volontaria costituisce una opportunità ed una facoltà per il soggetto legittimato, al fine di consentire allo stesso di operare tale scelta in alternativa alle ordinarie procedure di riparazione e ricostruzione post sisma,sicché è possibile presentare un’istanza “preliminare” di delocalizzazione sulla base delle modalità definite, indicando i dati indispensabili finalizzati a quantificare il contributo concedibile”. L’obbiettivo è valutare il quantum e anche se quel quantum c’è.L’improvvisa accelerazione dell’iter, mentre tutto tace sugli effetti collaterali che il nuovo Piano Stralcio, il PAI di Casamicciola Terme ( in gran parte tutta rossa). Il paese in gran parte a rischio molto alto o potenzialmente alto, come indicato nella nuova fascia di rischi voluta dagli esperti della Autorità di Bacino di Vera Corbelli, adesso è chiamato a fare nuovi conti e scelte.  Si tratta nello specifico delle disposizioni attuative per il calcolo del contributo con la domanda preliminare e la richiesta di livello operativo; la modulistica da utilizzare; alcuni esempi di calcolo del contributo per la delocalizzazione e casi pratici. 

Da sfollato a burocrate è un passo

Di fatto, tra scadenze, strettissime, per le osservazioni, moduli, richieste, termini per le osservazioni alle previsioni di delocalizzazioni, essere uno sfollato del terremoto o dell’alluvione è divenuto un affare, un lavoro da esperti! Poi passare da sfollatoa burocrate è un passo.Ve li immaginate i cittadini colpiti, già in mezzo ad una strada, produrre in tre giorni osservazioni ad un atto partorito in sette anni e due catastrofi dai Ministeri e dai carrozzoni dello Stato Italiano? Tre giorni, tanto è il tempo reso per le osservazioni alla decreto 7. Ogni considerazione sul circo messo su sulle sciagure di Ischia appare, ormai superflua. Casamicciola delocalizzerà? I Vecchi borghi saranno spopolati? Una nuova ingegneria umana è in atto. La diaspora dei casamicciolesi sarà completata? Ormai il paese è stanco, rassegnato al motto del chi vivrà vedrà, piegato dalla legge del più forze e dall’inedita della politica. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la ricostruzione non c’è! Come non c’è nessuna assitenza alla popolazione colpita.I sopravvissuti alle catastrofi sono solo il pretesto buono agli uffici e all’impianto messo su alla voce Cratere colpito. In compenso i cittadini calcoleranno con il modulo prestampato quanto serve allo Stato Italiano per delocalizzare e poi ci sarà una conferenza illustrativa sui dati raccolti griffate Legnini. Mettiamoci in posa per la foto di rito.

I termini di presentazione e la domanda preliminare

Entro il 31 dicembre 2023(150 giorni dalla pubblicazione) è necessario presentare l’istanza per la delocalizzazione volontaria. Nessun termine iniziale e finale è previsto per la delocalizzazione obbligatoria. In questo caso “avverranno in attuazione necessitata per ragioni oggettive di sicurezza pubblica e privata e di prevenzione del rischio sismico e idrogeologico, sicché non risulta ragionevole condizionarne l’esecuzione a termini perentori imposti agli adempimenti dei privati”.

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Le modalità di calcolo del contributo.

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Il contributo è determinato sulla base del costo convenzionale ottenuto moltiplicando la superficie complessiva dell’unità immobiliare o produttiva per il costo parametrico articolato per livelli operativi.E’possibile richiedere la revisione del livello di danno rispetto a quanto stabilito con le schede Aedes terremoto o Aedei frana.Il contributo sarà calcolato avendo come riferimento i valori parametrici del livello operativo L4, ovvero uno stato di danno grave che combinato con la vulnerabilità comporta l’esecuzione di interventi di demolizione e ricostruzione o di adeguamento sismico nei seguenti casi:

1. delocalizzazione obbligatoria;

2. delocalizzazione volontaria di edifici con livello operativo L4;

3. delocalizzazione volontaria di edifici con livello operativo inferiore ad L4, ma che insistono su aree caratterizzate da rischio idrogeologico elevato (R3) o molto elevato (R4).

Nei casi di delocalizzazione volontaria al di fuori il livello operativo di riferimento sarà quello attribuito all’edificio con le disposizioni post alluvione e all’Ordinanza n. 17 del 31.05.2023.

Al costo parametrico basedovranno essere applicate le seguenti maggiorazioni:

− Incremento dei prezzi Istat del 20% per fabbricati residenziali o assimilabili e al 25% per edifici ad uso produttivo ed alberghiero;

− Incremento per interventi su un contesto isolano (previsto anche dalla Tariffa della Regione Campania del 2023) pari al 15%.

Si perviene così ad un costo parametrico adeguato (CPA), ulteriormente incrementato solo se si verificano più condizioni, sia sull’edificio da delocalizzare che su quello oggetto di acquisto o ristrutturazione. Infine in alcuni casi si applica l’ulteriore incremento del 30% . 

Delocalizzazione Sisma e Alluvione 

L’istanza può essere presentata per edifici abitativi e strumentali alle attività produttivi non più agibili in conseguenza agli eventi sismici del 21 agosto 2017 nonché agli edifici con danni rilevanti attestati dalla scheda Aedei con esito E o EF a seguito degli eventi metereologici a partire dal 26 novembre 2022 o, se, la delocalizzazione è imposta da provvedimenti della pubblica amministrazione.

Ipotesi contributo delocalizzazione in caso di Edilizia Residenziale

Un edifico singolo residenziale di 130 mq, livello L4 di danno, applicando tutte le maggiorazioni previste avrà un contributo COMPLESSIVOpari a 3.325,08€ /mq ovvero 432.259,75€.Nel caso di Delocalizzazione volontaria, con un  livello operativoL2 e la stessa superficie utile dell’abitazione di 130,00 mqsi potrà anelare ad un contributo COMPLESSIVO pari a 3.118,74 €/mq di superficie complessiva immobile/pertinenze).

Ipotesi contributo delocalizzazione attività produttive

Un edificio con livello operativo L4 (tale l’esempio vale analogamente per i casi di delocalizzazione volontaria di edifici, anche con livello operativo inferiore a L4, ma ricadenti in zona a rischio R3 o R4) il contributo COMPLESSIVO è pari a:

1 – fino a 130,00 mq =130,00 mq x 3.166,80 €/mq = 411.684,00€

2 – da 130,00 mq a 220,00 mq = 90,00 mq x 2.730,00€/mq = 245.700,00 €

3 – oltre i 220 mq = 780,00 mq x 2.402,40 €/mq = 1.873.872,00€

Il contributo totale per l’intera unità immobiliare è pari a 2.531.256,00 € (pari a 2.531,26 €/mq di superficie complessiva immobile/pertinenze).

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