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Stagione balneare al rush finale: il bilancio

Gianluca Castagna | Ischia – Lo scenario turistico isolano è fortemente caratterizzato dal mare e dalle spiagge. Promontori, piccole baie, scogliere, coste basse e sabbiose, o a volte alte e rocciose. Per ospiti e residenti un’infinità di paesaggi, scenari e stabilimenti dove trascorrere le proprie vacanze. Ovvio, quindi, che il turismo balneare abbia un’importanza economica e sociale decisiva per un bilancio di fine stagione. Una vera e propria forza produttiva che genera lavoro e occupazione, iniettando risorse nel circolo complessivo della nostra economia.
Siamo agli sgoccioli della stagione turistica, il meteo autunnale sembra regalare ancora pochissime giornate di sole da poter passare in spiaggia, è tempo di consuntivi. Che somme possiamo tirare per l’estate 2015?
I dati nazionali parlano di segnali positivi, complici le ottime condizioni meteo e le temperature sopra la media stagionale. Gli imprenditori balneari, anche per questa estate, hanno cercato di fronteggiare la crisi economica e la “scomparsa” dello straniero riproponendo offerte e servizi apprezzati dalla clientela italiana. Ma com’è andata veramente la stagione? Quali sono le problematiche che ostacolo il decollo delle imprese balneari isolane?
Lo abbiamo chiesto a Giuseppe La Franca, presidente di Fiba Confesercenti e concessionario del Bagno Italia, in pieno centro a Ischia Porto.

331048_280244718679360_641937601_oL’incremento dei turisti sulle spiagge italiane rispetto a un anno fa è un dato ineludibile. La Cna Balneatori ha commissionato un’indagine con risultati entusiasmanti per numeri di percentuale a doppia cifra. Che bilancio possiamo fare per i lidi ischitani a stagione balneare ormai sostanzialmente conclusa?
«Quando ho letto i dati, mi sono messo a ridere. L’unica cosa che possiamo confermare è che il meteo favorevole ha portato un maggiore afflusso rispetto all’anno scorso. Un incremento del 5% , lontano dal 15% o 20% sbandierato da certe associazioni. Parliamo sempre di luglio e agosto, sia chiaro. Ma ogni paragone col mese di luglio dell’anno passato è improprio: l’anno scorso il tempo è stato capriccioso con inevitabili ripercussioni sull’afflusso di turisti in spiaggia. Agosto abbiamo lavorato benissimo; tranne Ferragosto, il tempo è sempre stato bello, grande caldo, buona affluenza. Settembre nella media. Il vero problema è l’avvio di stagione, quando il calo è sempre più impressionante. Come si vede, non bastano certo due mesi a garantire la piena riuscita di una stagione che diventa sempre più breve. I dati sono buoni, ma si poteva fare molto di più. Se avessimo più spiaggia, lavoreremmo meglio».

Il neo governatore della Campania Vincenzo De Luca, ospite a Casamicciola per la Festa regionale dell’Udc, ha dichiarato che ci sono tre urgenze da affrontare. Al primo posto, addirittura davanti alla questione trasporti e alla sanità, ci sarebbe il ripascimento delle spiagge. Lei ci crede?

«Non è una sorpresa. Non siamo i soli a sottolineare l’erosione delle coste e la necessità di provvedere, quanto prima, al ripascimento delle spiagge. E’ una richiesta che arriva da tutti gli arenili campani. Ci sono delle richieste di finanziamento e dei progetti in atto. Speriamo non siano le solite promesse, dobbiamo affrontare la prossima stagione turistica con le spiagge a posto, non è possibile che l’isola non abbia un piano per contrastare efficacemente l’erosione delle coste. I turisti che vengono a Ischia vogliono le terme e la spiaggia: ormai si è capito. Chi sostiene il contrario e parla di “alternativa” non vuole bene all’isola. E’ la spiaggia la fonte principale del turismo ischitano. Ovviamente non parlo solo per il territorio del comune di Ischia, ma di Barano, di Forio, dell’intera isola. Il 70% delle spiagge è in erosione: questa percentuale significa che la situazione è allarmante. Non parleremo mai di boom turistico con le spiagge in queste condizioni. Se la spiaggia non c’è il turista non viene. La concorrenza delle altre località è notevole, quindi dobbiamo muoverci».

Quali sono gli altri problemi per il settore balneare di Ischia?

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«L’indotto della ristorazione è in crisi, circolano pochi soldi, in albergo molti approfittano di offerte tutto compreso, quindi consumano poco sulle spiagge. Poi ci sono le tasse. Non solo quelle nazionali ma anche quelle comunali, davvero eccessive. La tassa sulla spazzatura, ad esempio.   L’isola offre delle bellezze impareggiabili, noi ci adoperiamo che sulle nostre spiagge il cliente possa trovare tranquillità e relax, e tuttavia, anche come servizi, non possiamo offrire di più perché abbiamo piccoli stabilimenti balneari con piccole proporzioni di spiaggia. Se ci aumentassero la spiaggia, l’offerta sarebbe migliore, in termini quantitativi e qualitativi. Poi ci sono problemi che riguardano tutto il territorio e compromettono seriamente la ripresa economica: i trasporti, ad esempio, terrestri e marittimi».

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Come sono i rapporti con le altre sigle di categoria?

«Noi e la Confcommercio abbiamo ottimi rapporti di collaborazione. Con altri interlocutori, quelli pubblici in particolare, è più difficile: ci chiamano per riunioni che interessano loro ma per altre cose no».

Intende l’amministrazione comunale? Qual è stata la risposta delle istituzioni alle vostre richieste ed esigenze?

«Ogni volta siamo noi a dover sollecitare, chiamare i tecnici, i consulenti, occuparci della sicurezza in mare, pensare all’erosione inarrestabile degli arenili. Vogliamo parlare dell’ambulantato? A settembre le spiagge erano assediate dagli ambulanti, una situazione che perdura perfino adesso, a stagione quasi terminata. Noi commercianti paghiamo le tasse, rispettiamo tutte le norme, è impossibile che questi vengono senza licenza. Alle istituzioni chiediamo un servizio di sicurezza migliore, chiediamo più interventi. L’amministrazione del comune di Ischia ha vissuto molti problemi, d’accordo, ma gli introiti della tassa di soggiorno che fine hanno fatto? Dove sono stati spesi? Invece di pensare alle strade, alle coste, sono finiti in altre iniziative che non servono a nulla. La polizia municipale per noi è importantissima: nelle altre località balneari, trovi prima l’agente di polizia municipale, poi il turista . La qualità dei turisti presenti nel mese di agosto, che giravano in centro e in prossimità delle spiagge, di giorno e di notte, è stata pessima. Un annus horribilis, con bande di minorenni per le strade e atti di vandalismo dappertutto. Chiediamo maggiori controlli all’imbarco, ai porti di Napoli, Ischia e Pozzuoli. Chiediamo maggiori controlli delle affittanze estive, vogliamo che vengano rispettati i regolamenti comunali, non è possibile che la maggior parte di questa gente non venga dichiarata. Vogliamo sicurezza e controllo in ogni luogo di ritrovo, anche nelle discoteche».

La spiaggia dei pescatori a Ischia Ponte (fototerza)Al 33° Salone Internazionale dell’Esterno, dall’8 al 10 ottobre a Rimini, il portale Mondo Balneare curerà l’allestimento “Smart Beach”, dove i visitatori potranno osservare il possibile scenario futuro degli stabilimenti balneari italiani, che puntano a essere più accoglienti, confortevoli e rispettosi dell’ambiente. Com’è la situazione ischitana da questo punto di vista?

«La maggior parte dei nostri stabilimenti balneari sono strutture in legno, quindi a livello di eco sostenibilità, non abbiamo molto da rimproverarci. Ci sono progetti per installare pannelli solari per l’acqua calda delle docce e per una certa autonomia nella produzione di energia elettrica. Su questo siamo attenti. Molti di noi non possono investire perché, certo, il problema delle licenze esiste, anche se le nostre concessioni, prorogate fino al 2020, ci hanno dato un minimo di tranquillità per pensare a interventi che migliorino le nostre strutture. I progetti, però, vanno fatti assieme alle amministrazioni. Noi chiediamo più concertazione, esattamente come prevede la legge. Vogliamo essere interpellati come associazioni di cittadini oltre che in qualità di categorie professionali, anche per esprimere un parere, dare un suggerimento. Quando parlo di progetti, non intendo opere faraoniche che poi non verranno mai realizzate. Anche riguardo al ripascimento, sono anni che se ne parla ma non scatta mai nulla di concreto. Si sta discutendo se attivarsi con mini interventi, utilizzando pompe idrovore a costo bassissimo per alcuni tratti di litorale. Naturalmente se un intervento globale per tutte le coste della Campania venisse attuato, sarebbe un grande successo per il turismo e per la credibilità di Vincenzo De Luca ma, come tutti sappiamo, la Regione è un ente lento e ammalato di burocrazia. Sono anni che si parla di depurazione, ad esempio, e non si conclude mai nulla».

La qualità del mare rappresenta una condizione irrinunciabile per garantire un buon appeal alle nostre spiagge. Anche quest’anno non sono mancate criticità, come le avete affrontate?

«Il problema della falla apertasi nella condotta fognaria sottomarina al largo di Forio, in piena area marina protetta, ci ha fatto vivere un momento molto difficile. Parlo non solo a nome dei balneari, ma di tutti gli operatori del turismo. Nei media si parlava di isola d’Ischia. Il problema fortunatamente è stato risolto, ma in quei giorni molti hanno disdetto prenotazioni pensando che tutto il mare di Ischia fosse inquinato. E’ una situazione che non si deve ripetere, perché entra in crisi tutto il sistema. La sabbia e la qualità del mare sono per noi le cose più importanti».

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