CRONACAPRIMO PIANO

Varata l’ordinanza per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo

A firmarla il sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino, che raccoglie i “desiderata” di diverse associazioni ambientaliste. Il dispositivo si compone di 26 articoli e vuole anche essere un modo per dare dignità ai quattro zampe ed evitare atteggiamenti poco ortodossi dei cittadini

Trovare un punto di equilibrio tra la tutela dell’igiene e salute pubblica (e dunque combattere il nomadismo canino) e salvaguardare il benessere animale. E’ questo l’obiettivo che si pone l’ordinanza firmata dal sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino, composta da ben 26 articoli ed avente ad oggetto proprio “Tutela degli animali domestici, prevenzione del randagismo canino e dei conseguenti rischi per la pubblica incolumità”. Un dispositivo che, va sottolineato, era stato più volte caldeggiato ed auspicato dalle associazioni ambientaliste presenti sul territorio. Nel testo il primo cittadino ricorda in primis che è alla sua figura che compete “la prevenzione dei rischi che minacciano la sicurezza urbana” e che lo stesso “esercita, nell’ambito comunale, altresì la tutela delle specie viventi non umane allo stato brado ed è il garante istituzionale dell’osservanza delle norme in materia di polizia veterinaria, salvaguardia degli animali domestici e del patrimonio zootecnico”. Poi ricorda ancora che “a tutela del decoro urbano e dell’immagine di Ischia (stazione turistica di rilevanza mondiale) in armonia con la normativa comunitaria, i trattati, le convenzioni internazionali, a cura del Sindaco, necessita prevenire – prioritariamente ai fini della salvaguardia dell’igiene e salute pubblica – l’abbandono di animali vivi, il rischio di incidenti stradali, la proliferazione nelle strade o piazze di carcasse di bestie morte o escrementi animali, le zoonosi ed ogni altra patologia, trasmissibile all’uomo, in collaborazione con l’ASL, l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, le associazioni protezioniste di volontariato”.

L’obiettivo è quello di rovare un punto di equilibrio tra la tutela dell’igiene e salute pubblica (e dunque combattere il nomadismo canino e salvaguardare il benessere animale). Disciplinato anche l’accesso dei cani sulle spiagge comunali

Poi si entra nel vivo dell’ordinanza dove vengono citate le disposizioni contenute nella stessa che noi proveremo a sintetizzare. Si rammenta ai cittadini che “tutti i cani devono essere iscritti, nei termini previsti dalla L.R 3/2019, all’anagrafe canina/banca dati regionale, presso l’ASL. Napoli 2 Nord, Distr. 36 di Ischia” (ovviamente sono comprese una serie di deroghe). Ancora agli articoli 3 e 4 si fa presente rispettivamente che “nessun privato (salvo i volontari sub 22) può autonomamente catturare cani o gatti abbandonati, vaganti, incustoditi, ripudiati, al di fuori dei casi di soccorso o stabiliti dalle leggi – o per restituire, a legittimi proprietari, i digitigradi padronali smarriti (se microchippati) e, comunque, interpellando previamente il Comune o l’ASL. Gli animali “non adottabili” sono ospitati in strutture convenzionate col Comune” e che “l’Amministrazione – aderendo alle istanze dei cittadini più sensibili ai temi zoofili – s’impegna a limitare al minimo indispensabile (salvo i casi di estrema urgenza, a salvaguardia della salute ed incolumità collettiva) il ricorso al servizio di accalappiamento dei cani vaganti, randagi, semi-selvatici”.

Ovviamente ci sono molte altre accortezze per tutelare i quattro zampe specialmente da persone che definire tali è davvero un eufemismo. Un articolo dell’ordinanza disciplina infatti quanto segue: “I cani da guardia non possono essere ininterrottamente detenuti, all’aperto, alla catena fissa, per un periodo superiore alle 24 ore, ancorché senza cibo, acqua e/o in ambienti angusti o sporchi. Tali animali devono poter fruire di un riparo rialzato dal suolo – per proteggersi dalle intemperie – e coperto su almeno tre lati. La catena fissa non deve avere una lunghezza inferiore a m. 4”. Interessante l’articolo 12, che mira a disciplinare un settore nel quale soprattutto sull’isola siamo decisamente carenti: “Allo scopo di favorire il decoro delle strade, delle piazze, dei marciapiedi, delle aiuole, degli spazi pubblici o aperti al pubblico e contrastare, per ovvi motivi igienici, l’imbrattamento e la defecazione urbana i proprietari o detentori di esemplari d’affezione, sono tenuti a munirsi di idonea paletta e sacchetto, nonché alla completa rimozione delle deiezioni degli animali dal suolo pubblico, recapitando gli escrementi negli appositi contenitori dei rifiuti. La predetta disposizione non si applica ai non vedenti”. C’è spazio poi nell’articolo 16 anche per la presenza dei cani sulle spiagge, che tanto ha fatto discutere anche la scorsa estate. A riguardo si legge: “In assenza di bambini, persone disabili o sovraffollamento, nelle spiagge libere – dalle ore 5,00 alle 7,00 e dopo le ore 20,30, dal lunedì al venerdì – è consentito l’accesso, pure al mare (nella zona antistante la battigia) ai cani – regolarmente microchippati – di piccola taglia, in buona salute, forniti di guinzaglio, sotto il controllo del proprietario, purchè non si arrechi disturbo (latrati o strepiti molesti) al riposo e svago dei bagnanti presenti. Non sono ricomprese, nella predetta facoltà di accesso, le razze canine di cui all’art. 10 di questa Ordinanza e le spiagge il cui elenco sarà, successivamente, pubblicato sul sito web del Comune d’Ischia. Nelle spiagge in concessione, l’accesso è permesso, in qualsiasi giorno o orario – limitatamente all’arenile – a discrezione del titolare della concessione, in numero massimo di un cane con guinzaglio e museruola, per ogni 4 metri quadrati di suolo demaniale”. Insomma, qualche apertura c’è stata, sia pure con tutte le prescrizioni del caso.

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