Stani Verde & Colella, è l’ora del “volemose bene”

Può dirsi definitivamente concluso il lungo contenzioso tra il sindaco di Forio Stani Verde e il geometra Giuseppe Colella, che proprio in una delle liste dell’attuale cittadino era stato candidato alle ultime elezioni amministrative prima di entrare in conflitto con l’attuale guida dell’amministrazione del Comune del Torrione. Una contesa che a un certo punto aveva assunto anche contorni decisamente “cruenti”, con Colella che aveva segnalato al Prefetto di Napoli Michele Di Bari la posizione di incandidabilità di diversi eletti al consiglio comunale: un’entrata a “gamba tesa” questa che chiaramente aveva finito con lo scatenare un effetto domino del quale vi abbiamo ampiamente rendicontato nei mesi scorsi. Ne era scaturita un’indagine di natura penale poi però lo stesso Prefetto aveva sancito che allo stato dell’arte non esistevano situazioni di incompatibilità legate agli esponenti del civico consesso. Ma Il Golfo, negli ultimi tempi, vi aveva anche raccontato di come i due contendenti avessero sotterrato l’ascia di guerra ed avessero ripreso non a flirtare ma quantomeno a dialogare e non guardarsi più in cagnesco. E l’esito più scontato di questa ritrovata sintonia si legge tutto nell’ultima e recente pronuncia dei giudici del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania.

La I Sezione del Tar – presidente Vincenzo Salamone – si è pronunciato definitivamente sul ricorso che era stata promosso proprio dal Colella (rappresentato dagli avvocati Ivan Colella e Christian Iacono) contro il Comune di Forio in persona del primo cittadino in quanto legale rappresentante pro tempore (difeso dall’avvocato Vito Trofa) che chiedeva l’annullamento “del provvedimento, notificato in pari data a mezzo pec, nella parte in cui il Segretario Generale del Comune di Forio, nell’evadere le istanze di accesso presentate dal ricorrente in data 15 luglio 2024, non ha concesso l’ostensione sia di tutta la corrispondenza intercorsa tra il Comune di Forio ed il Prefetto di Napoli nel procedimento avviato su istanza del ricorrente il 4 marzo 2024, sia delle dichiarazioni sostitutive relative alla insussistenza di cause di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità presentate da tutti i consiglieri comunali all’atto di assunzione della carica il 12 giugno 2023; di tutti gli altri atti preordinati, connessi e conseguenziali, comunque lesivi della posizione giuridica del ricorrente, nonché, per l’accertamento ex art. 116, comma 4, d.lgs. n. 104/2010 dell’obbligo del Comune di Forio di esibire i documenti richiesti con le istanze indicate”.

Dichiarata dai giudici la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso rimarcata dallo stesso geometra in una memoria depositata in giudizio lo scorso 27 gennaio

Ebbene i giudici amministrativi rilevano che “il ricorrente, nella memoria depositata in giudizio in data 27 gennaio 2025, ha dichiarato la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso, ‘essendo venute meno le esigenze defensionali che avevano giustificato l’invio della richiesta di accesso documentale’” e aggiungono di ritenere “di conseguenza, di dover dichiarare il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, disponendo la compensazione delle spese di giudizio tra le parti costituite, tenuto conto della definizione in rito della controversia”. Insomma, in una realtà notoriamente litigiosa come quella di Forio, arriva la classica favola dal lieto fine, all’insegna del “vissero tutti felici e contenti”. O almeno così è per adesso: dalle parti del Torrione, infatti, la storia passata e presente insegna che davvero non c’è mai nulla di scontato.