Stani Verde: Contro di me un piano diabolico, ma non mi fermeranno
FORIO. Mancato versamento alle casse del comune di 3.018 euro dopo una sentenza avversa del Consiglio di Stato. Questa l’accusa mossa contro Stani Verde, consigliere di minoranza del civico consesso di Forio, di cui adesso un cittadino – tale Michele Calise – ha chiesto la decadenza per incompatibilità. L’interessato, interpellato da Il Golfo, non nasconde il sospetto di un’azione premeditata e pianificata a tavolino. .
Quella che ha subito è un’iniziativa sui generis: parte da un comune cittadino e non si capisce quale possa essere l’interesse. Al netto delle motivazioni giuridiche c’è l’impressione che possa essere un “siluro” preparato a tavolino?
«La risposta a questa domanda è semplice: penso a quante volte mi è stata notificata la convocazione al consiglio comunale e questa volta, per un documento così importante non si sia riusciti a rintracciarmi… Pongo anche un’altra domanda: come mai, tra tanti dipendenti comunali nessuno ha visto affisso all’albo questo avviso? E ancora: come mai la segretaria comunale non mi ha mai sollevato questo problema, semmai dovesse esserci davvero? La verità è un’altra».
Quale?
«Hanno paura. Non riuscendo a fermare l’onda del cambiamento, che è partita con le elezioni dello scorso giugno, stanno cercando di fermare questo movimento che ho creato. Un movimento che nonostante tutto è sempre più unito, sempre più forte.
Evidentemente fa paura che per strada ci sono tantissime persone, al di là delle quattromila che hanno voluto dare fiducia al nostro progetto politico alle scorse elezioni, che si stanno avvicinando sempre più al nostro gruppo e al nostro modo di fare. Rispetto al passato le persone non hanno più paura di esternare il proprio malcontento. Erano abituati a farla da padrone, ora, invece, devono fare i conti con i cittadini scontenti. Sta arrivando il conto di tutto ciò che non hanno fatto in cinque anni e di tutti i guai e dei problemi che non sono riusciti a risolvere e che anzi hanno contribuito ad aggravare».
Ha pensato alle possibili ripercussioni che potrebbero scaturire dalla richiesta di decadenza? Si sente tranquillo?
«A dire la verità, ci siamo fatti una risata. Si tratta di una strategia per infastidirci. Certo adesso sarò costretto a difendermi, a spendere dei soldi, puntano su questo. D’altro canto, loro l’avvocato non lo pagano, sappiamo bene che rapporti hanno con il legale che ha preparato il tutto».
E il suo accusatore? Questo Michele Calise?
«Non lo conosco. Ho chiesto in giro e a quanto pare è una persona che non è conosciuta in paese, ma sinceramente non voglio nemmeno andare oltre a indagare. Evidentemente deve essere una persona che si è prestata al gioco di qualcuno per motivi che mi sono ignoti».
E per quanto riguarda la paventata pacificazione? I presupposti non sono certo dei migliori in questa seconda sindacatura Del Deo.
«Durante la campagna elettorale hanno lanciato il messaggio che la nostra è stata una opposizione non costruttiva. Noi crediamo che l’opposizione abbia il ruolo di vigilare sull’operato di chi amministra. Non spetta a noi fare le proposte in questo momento, le abbiamo già fatto a tempo debito e sono state puntualmente mortificate. A noi adesso spetta vigilare e lo stiamo facendo, credo che hanno intenzione di crearsi un alibi perché al netto di ciò che è stato fatto per Forio in questi ultimi mesi possiamo dire che sono stati del tutto immobili. Noi abbiamo usato la nostra strategia: li abbiamo lasciati operare senza troppe interruzioni in modo che non possano venirci a dire che siamo stati noi a mettere i bastoni tra le ruote su alcune importanti questioni, come la questione dei mezzi della nettezza urbana, che è un po’ l’emblema del fallimento di questa classe di governo. Incredibile ma vero, dopo cinque anni sono tornati a posizionare i compattatori della nettezza urbana a Zaro, quando in campagna elettorale hanno avversato in tutti i modi questa possibilità, si sono praticamente limitati ad adottare una soluzione presa a suo tempo dall’amministrazione Regine. Ciò vuol dire che sono vuoti, senza idee. Hanno fatto lo stesso percorso che ha effettuato la vecchia amministrazione: al campo sportivo hanno avvelenato i ragazzi con i miasmi, hanno ammazzato il turismo a Citara e infine, adesso si torna a mettere i furgoncini dell’immondizia a Zaro, Un grande fallimento, totale».
Come crede di risolvere questa spinosa situazione che la vede, suo malgrado, protagonista?
«Ho contattato diversi avvocati per conoscere le loro opinioni, e mi hanno tutti rassicurato, facendosi una risata. Ma al di là di ciò, dovrebbe essere chiaro che non possono fermare il cambiamento provando a fermare Stani Verde. Per fermare l’ondata di cambiamento dovrebbero stoppare un gruppo enorme. Devono capire che l’ostacolo non sono io, ma la loro incapacità. Assieme a me c’è un esercito di persone, stanche e disinteressate a ogni tornaconto, persone che provano solo amore per il proprio paese, sentimento che loro, e l’hanno dimostrato, non posseggono affatto».
Antonello De Rosa