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Stato di calamità naturale per Ischia, la proposta della minoranza

Ecco la bozza della delibera che i consiglieri chiederanno di votare a sindaco e maggioranza durante il consiglio comunale che si svolgerà domani in seconda convocazione

Le indiscrezioni della vigilia sembrano abbastanza chiare e non dovrebbero sbagliare. Si svolgerà domani pomeriggio in seconda convocazione come quasi sempre accade (e non oggi in prima, come pure era stato ipotizzato) la seduta di consiglio comunale di Ischia dove si discuterà la richiesta del gruppo di minoranza per Ischia relativa allo stato di calamità naturale per un paese messo a dura prova dal coronavirus. Una seduta che al netto dei suoi contenuti di certo passerà alla storia, perché per la prima volta si svolgerà in maniera telematica e in video conferenza: nella sala consiliare del municipio, infatti, dovrebbero essere presenti soltanto il sindaco Enzo Ferrandino, il presidente della civica assise Ottorino Mattera ed il consigliere Giovanni Sorrentino: tutti gli altri, invece, interagiranno da remoto, dalle proprie abitazioni o studi professionali grazie alla piattaforma “Zoom”. Intanto i consiglieri di opposizione affilano le armi ed hanno già confezionato la proposta di delibera che chiederanno a sindaco e consiglieri di approvare, ricevendo presumibilmente un “cortese diniego” che a Enzo Ferrandino e company è consentito dalla forza dei numeri.

L’oggetto della delibera è abbastanza esplicito: “Richiesta riconoscimento stato di calamità in conseguenza della particolare emergenza connessa al propagarsi del virus COVID 19, nonché di applicazione strumenti di garanzia e sostegno per privati ed aziende di Ischia”. Nel testo si propone “di richiedere allo Stato ed alla Regione Campania, ciascuno per i propri ambiti di intervento: il riconoscimento dello stato di calamità per il settore turismo e su tutto il territorio di Ischia in conseguenza della particolare emergenza connessa al propagarsi del virus COVID 19 e per la particolare condizione di disagio e pregiudizio subita dall’Ente, dai cittadini e da ogni comparto economico-produttivo a causa dell’epidemia virale; l’applicazione di istituti e strumenti di garanzia e sospensione, fino al 31.12.2021 per finanziamenti, prestiti e mutui contratti da privati ed aziende di Ischia con istituti di credito e società finanziarie; la concessione in favore dell’Ente, delle aziende, dei professionisti e delle imprese di ogni comparto economico-produttivo insistenti nel territorio di Ischia, di benefici, contributi, agevolazioni, indennità a fondo perduto in proporzione alla riduzione di fatturato parametrata ad analogo periodo per gli anni 2018/2019, esenzione da tasse, imposte e contributi fino al 31.12.2021, facilitazioni e garanzie per l’accesso a fondi e finanziamenti Statali, Regionali e Comunitari di qualsiasi tipologia e natura; il riconoscimento, a favore di tutti i lavoratori inoccupati del territorio, indipendentemente dal precedente inquadramento, dallo specifico settore economico/CCNL di appartenenza e della durata/tipologia contrattuale ultima sottoscritta, di ogni strumento di sostegno al reddito previsto dalle normative fino al 31.12.2021”.

Per la cronaca l’atto, una volta votato dovrebbe essere trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Economia e Finanze, al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, alla Presidenza della Regione Campania, all’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, all’Assessorato Regionale delle Attività Produttive, all’Assessorato Regionale al Turismo, all’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali, all’ANCI, all’ANCIM, al coordinamento regionale dei distretti turistici, alle Associazioni di categoria, alle Organizzazioni Sindacali. La delibera, ovviamente, dovrebbe essere dichiarata immediatamente eseguibile.

Nel corpo della bozza di delibera i consiglieri proponenti ricordano che “la particolare diffusione del virus COVID 19 ha reso necessario adottare specifiche misure restrittive applicate all’intero territorio comunale, generando considerevoli danni al settore commerciale, alle piccole e medie imprese del territorio ed in generale all’intero tessuto produttivo per la mancata o ridotta produzione, la diminuzione dei ricavi ovvero per l’aggravio di costi”, poi sottolineano tra l’altro “l’attuale congiuntura di crisi che rischia di minare le fondamenta del ciclo economico locale, già peraltro duramente colpito dalla recessione economica e dall’emigrazione delle fasce giovanili; il prevedibile stato di crisi delle finanze dell’Ente a causa della contrazione drastica delle entrate proprie per via del ciclo economico negativo; lo stato di disagio e pregiudizio subiti dai cittadini e da aziende, imprese, professionisti di ogni comparto economico-produttivo a causa dell’epidemia COVID 19 e delle limitazioni imposte al territorio di Ischia, già penalizzato per la sua insularità”. Da qui la considerazione che “ l’economia del comune di Ischia è fondata interamente sul turismo, quale primaria fonte di flussi finanziari sul territorio che alimenta il circuito economico complessivo, e che le attuali restrizioni vigenti sull’intero territorio nazionale hanno ridotto a zero i flussi turistici verso la nostra isola” e la convinzione “che sussistano le condizioni per riconoscere e dichiarare lo stato di calamità per il settore turismo, per i territori delle isole minori e dei distretti turistici ufficialmente riconosciuti che trovano la loro unica fonte di produzione e sostentamento economico nel turismo e, di conseguenza, per il territorio comunale di Ischia”. Oggi o domani il consiglio in cui la delicata materia sarà discussa. Ma quanto ci mancherà il “calore” e il clima da “battaglia” di una sala consiliare. Che dire, non bastasse il resto il coronavirus ci ha tolto anche questo…

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