POLITICAPRIMO PIANO

Stop a clientele e sistema marcio, “Adesso Ischia” lancia la sfida

Ieri mattina la conferenza di presentazione del nuovo laboratorio politico che guarda già alle elezioni amministrative di Ischia e Barano. Gli interventi di Maria Grazia Di Scala, Davide Conte e del promotore Fabrizio Fiorito sono stati “schiaffi” all’attuale classe di governo sulla nostra isola

Per quello che vale di questi tempi, l’affluenza di pubblico c’è stata. Anche se le prime due file di sedie mestamente vuote la dicono lunga sull’assenza del cosiddetto tutto esaurito. Ad ogni modo, ieri mattina sono calati i veli sul laboratorio politico “Adesso Ischia”, che si è presentato nella sala superiore del Bar Calise di Piazza degli Eroi. Alla presenza di simpatizzanti, semplici curiosi e numerose presenze che provenivano da fuori Comune. Obiettivo, inutile girarci intorno, costruire una base da proporre alle elezioni amministrative di Ischia e Barano, in programma nella primavera 2022. Presenti anche i due volti più noti di questo contenitore, Maria Grazia Di Scala e Davide Conte anche se quando si parte a prendere la parola per spiegare il progetto in ogni suo dettaglio è Fabrizio Fiorito, che esordisce così: “Adesso Ischia è un’idea nata a valle di piacevoli conversazioni estive nelle quali con un gruppo di fraterni amici si disquisiva su ciò che Ischia è, cosa potrebbe essere e in che modo si potrebbe incidere sulla società civile per destarla da un torpore diffuso che sta pervadendo le istituzioni, l’imprenditoria ed ormai ha assuefatto anche la gente comune. Adesso Ischia deve essere un incubatore di idee, un’agorà vivace dove tutte le migliori energie della nostra isola, senza alcuna preclusione di età, estrazione politica, categoria professionale, livello di istruzione, possano esprimere le loro considerazioni e si possa finalmente iniziare a discutere con spirito critico di ciò che pensiamo debba essere la nostra meravigliosa isola. Adesso Ischia deve raccogliere idee e trasformarle in percorsi concreti e realistici. Adesso Ischia non ha logiche verticistiche ma sposa la logica del primus inter pares. Adesso Ischia è per un’isola d’Ischia migliore e si precisa che non è contro nessuno e in particolare non è contro le amministrazioni in carica ma, visto l’attuale immobilismo, si propone di creare una valida alternativa per una gestione diversa e in netta discontinuità”.

Poi Fiorito va all’attacco di un sistema che a suo avviso non funziona più: “Non vi è un azione o progettualità comune da parte delle amministrazioni. Si pensi ad esempio alle difficoltà delle realtà imprenditoriali iconiche della nostra isola, in questo momento siamo in una di queste che ha vissuto una lenta agonia senza alcun sussulto da parte della opinione pubblica e delle istituzioni se non quando ormai il cuore non ha battuto più con frasi di circostanza e considerazioni inutili. Cosa si è fatto? Cosa si sta facendo per salvare e supportare la nostra economia? Non si discute di trasporti, non si discute di ambiente, di depurazione, di traffico cittadino, di sport soprattutto degli sport minori, di giovani. Sui trasporti con la terraferma sento le proposte, sensate, del sindaco di Bacoli, ma nessuno dei nostri sei ha avanzato qualche idea. Forse hanno sei idee diverse! Sull’ambiente, basta fare una passeggiata nelle nostre pinete per rendersi conto del degrado, dell’incuria, dello stato vergognoso. Sulla depurazione delle acque ormai siamo quasi al ridicolo per un’isola di 60mila abitanti che vive di turismo. Sul traffico cittadino, penso si sia quasi alla farsa: si organizzano le giornate ecologiche come trent’anni fa, per carità in modo assolutamente meritorio, ma non si pensa a trovare soluzioni per rendere la circolazione veicolare accettabile e meno impattante dal punto di vista ambientale. Siamo un’isola turistica e, se ce ne fosse un vantaggio, penso che tutti gli ischitani siano pronti a sacrificare parte della loro comodità di trasporto per rendere più accogliente la nostra cittadina. Sullo sport, soprattutto i minori, nonostante gli immani sacrifici che i nostri giovani atleti e le loro famiglie affrontano specie nella stagione invernale non vi è mai stato un interesse concreto da parte delle nostre amministrazioni”.

Uno degli ispiratori di Adesso Ischia prosegue la sua disamina e guarda anche lontano, a breve e media scadenza: “Il periodo che stiamo vivendo è sicuramente difficile ma pieno di opportunità e gran parte delle nostre correnti problematiche potrebbero trovare soluzione. Mi piacerebbe si iniziasse a discutere di strategia e programmazione, di come vediamo Ischia, tutta Ischia, tra 5 o 10 anni, di come attrezzarsi per intercettare i fondi PNRR e di come destinarli. Mi piacerebbe si facesse squadra in maniera assolutamente trasversale con le nostre rappresentanze in Europa, mi piacerebbe ci fosse un’unica voce tra i nostri albergatori promuovendo in maniera univoca il prodotto Ischia ed elevando e di molto l’asticella. Di fronte abbiamo la Costiera Amalfitana e Capri ma nessuno ha pensato a fare rete con queste meraviglie tenendo presente che Ischia, lo penso e lo dico in maniera assolutamente convinta, è molto ma molto più bella. Basta con la mercificazione del nostro territorio e con un livellamento verso il basso e oltre della offerta e della utenza turistica. Mi piacerebbe ci fosse un unico Comune per una unica isola d’Ischia. Dobbiamo riprenderci l’orgoglio di essere ischitani tutti, di essere napoletani, di essere ambasciatori della migliore Italia nel mondo. Ischia può farlo, noi possiamo farlo”. E poi un passaggio importante anche su quella che è la “mission” che ci si propone: “Adesso Ischia vuole rifuggere dalle logiche da clan e dalle consorterie che hanno creato un blocco unico al nostro comune come in altri della nostra Ischia e che soprattutto ha creato una stagnazione della nostra società civile. Questa cappa non solo non ha prodotto nulla per noi e per il nostro oggi ma è un ostacolo vitale alla realizzazione e alla felicità delle prossime generazioni, dei nostri figli. Adesso si devono gettare le basi per il futuro prossimo. Questo è il momento per costruire, domani potrebbe essere troppo tardi. A conclusione di questo mio intervento introduttivo di altri e più interessanti interventi, mi piace condividere con voi una frase di Winston Churchill che ripeto spesso a me stesso: Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare è necessario cambiare’. E noi abbiamo una necessità impellente di cambiare”.

A seguire ha preso la parola Maria Grazia Di Scala, che ha spiegato: “Aderisco a questo progetto che è teso al cambiamento e alla mancata condivisione di certi sistemi. Sulla nostra isola stiamo assistendo alla creazione di un sistema pericoloso, chi ama il proprio paese non può permetterlo. Mi sono indignata e non poco quando ci sono stati una serie di episodi che non ho condiviso, si è davvero superato ogni limite del buon senso e della decenza, oltre che dell’etica. I Comuni che ormai fanno corporativismo sull’isola e non si rivolgono al presidente della Regione per chiedere un miglioramento dei servizi (in particolare i trasporti marittimi), della nostra struttura sanitaria, insomma stanno lì nelle loro stanze solo per bandire concorsi per piazzare mogli, fratelli e nipoti. Così davvero non servono a nulla, guardate che cosa è successo ieri (venerdì per chi legge, ndr) con appena un paio d’ore di pioggia. Insomma, tutte le priorità vengono disattese costantemente, si pensa solo alla clientela spicciola. Deve tornare a valere il criterio della meritocrazia, per far ripartire l’isola serve una spinta dal basso e nulla può produrla meglio di un movimento civico. Io ci sono, e porterò avanti le mie battaglie, come ho sempre fatto. Occorre cambiare la mentalità e avvicinare nuovamente la gente alla politica, quella vera, che ci vede vicini ai territori e pronti a raccogliere idee e proposte”.

E’ toccato poi a Davide Conte che parte subito con la chiamata alle armi: “Vorrei soffermarmi sul senso di Adesso Ischia – ha esordito – l’amico Fabrizio sta trasmettendo la responsabilità che si è assunto a un paese. Se questo vuole davvero essere un laboratorio orizzontale, significa che creiamo oggi il contenitore ma i contenuti devono metterli tutti, non soltanto noi che siamo i più esperti ed esposti e non necessariamente i più capaci. Tocca a tutti, a chi ha i capelli bianchi, ai giovani, alle persone pratiche di politica ma che possono trovare in questo progetto una casa in cui poter sviluppare alla grande la propria propensione al bello. Purtroppo l’evidenza ci dice che oggi ci troviamo in un paese dove non c’è un’agenda politica, non viene spiegato cosa è prioritario e cosa può attendere. E’ una logica che non può proseguire, altrimenti le nuove generazioni cosa troveranno del bello che abbiamo ereditato dai nostri padri oltre che da una volontà superiore. Qui i partiti, le ideologie, sono benvenute ma fino alla soglia della porta: ognuno deve portare la sua identità personale per una causa comune e questo è l’aspetto che mi ha conquistato. La trasversalità positiva farà bene al paese, sempre che il paese resti al centro del nostro progetto. Io sono pronto, e non sono l’unico”. A chiudere la mattinata gli interventi di un gruppo di giovani, poi il rompete le righe.

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Foto Giovan GIuseppe Lubrano

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