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STORIA DI UN CELEBRE DIPINTO: IL “SAN GIOVAN GIUSEPPE” DELL’ ARTISTA VINCENZO FUNICIELLO DALL’ACCADEMIA DI BERLINO ALLA FESTA DI SANT’ANNA DEL ‘73

Vincenzo Funiciello  da giovane ha vissuto un lungo periodo in Germania, a Berlino dove da artista talentuoso frequentava l’Accademia delle Belle Arti per perfezionarsi nella prospettiva e nella pittura a olio  di cui già era apprezzato esecutore. Ma Vincenzo Funiciello era anche artista poliedrico, fantasioso, sognatore ed animatore di feste legate  alla cultura ed alle tradizioni della sua lontana Ischia dove da ragazzo,  aiutava con suo fratello Salvatore,  il padre nella cura degli  addobbi nelle chiese dell’isola ed in particolare nella chiesa dello Spirito Santo ad Ischia Ponte dove si  venerava e si venera  San Giovan Giuseppe  della Croce  di cui il Funiciello era  molto devoto. Proprio questa devozione per il Santo, lo indusse un giorno di marzo, esattamente il 5 di quel mese in cui a Ischia si festeggiava e si festeggia  la solennità della morte, a dipingere su una tela che aveva accantonato fra le sue cose del mestiere, la familiare ed  inconfondibile immagine della secolare statua settecentesca che egli, lontano com’era dall’isola, aveva ben scolpita nella mente. Per gli ischitani che vivono a Ischia e  nel mondo, il 5 di marzo dedicato al ricordo del Santo concittadino, è un giorno sacro. Funiciello, era il 5 marzo 1952,  nella fredda Berlino, quel giorno onorò la ricorrenza del  Santo alla sua maniera, dedicandogli un dipinto ad olio che oggi è diventato storico. Vincenzo Funicello, quando nel 1956 se ne torna ad Ischia definitivamente, alloggiando dapprima presso la sorella Michelina e dopo presso il suo amico scrittore Giova Giusppe Cervera fino all’acquisto  di  una casa sua a Campagnan, dove vi visse fino al 1987, anno in cui lasciò questo mondo.  Il dipinto realizzato a Berlino lo portò con sé a Ischia, custodendolo fra gli altri quadri ad olio che ormai da qualche anno stavano lasciando il  campo al collage, nuova tendenza d’arte dell’irrequieto artista pittore ischitano. Nel luglio del 1973 ci venne l’idea di partecipare alla sfilata delle barche addobbate alla festa a mare agli Scogli di S.Anna con una barca tutta nostra. Con gli amici di gruppo ci demmo da fare,  sviluppando un tema ispirato  ad una nota canzone napoletana di quel tempo, Spusalizio e’ Marenaro. Sulla base di tavole e bidoni ricostruimmo lo scenario di Punta Molino, con gli archi del vecchio carcere, gli scogli, la spiaggia e il frontale della chiesetta della Bambenella dove in alto al portale doveva apparire  ben visibile l’immagine di San  Giovan Giuseppe della Croce che in quel momento ci mancava.  Così pensammo di rivolgerci al maestro Funiciello, il quale ci risolse il problema tirando fuori quella vecchia tela con l’immagine del Santo che aveva dipinto a Berlino, quando risiedeva in Germania. La tela raffigurante la parte superiore della statua col bambinella in braccio fu sistemata sulla porta della chiesa e la scena potè dirsi completa. Fummo in  gara in quella edizione della Festa A Mare agli Scogli di S.Anna del 1973 insieme ad altre tredici barche addobbate in concorso. Ci classificammo settimi. In seguito il maestro Funiciello preferì lasciare a noi quella tela  della statua del Santo, per essere certo di averla passata alla storia.

Michele Lubrano

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