STORIÆ: gran finale tra Dohrn, torri e narrazioni
Il festivalsi chiude tra narrazioni di mare e memoria condivisa: protagonisti Anton Dohrn, le torri d’Ischia e un laboratorio per riscrivere sé stessi

Si è conclusa con un doppio sguardo – rivolto al mare e alla memoria collettiva – la settima edizione del Festival STORIÆ. Archeologia e Narrazioni, ideato e diretto da Alessandra Vuoso. La giornata di martedì 4 giugno ha proposto al pubblico riflessioni profonde sulla storia dell’isola, della scienza e dei paesaggi culturali. In apertura di serata, l’ingegnere Vincenzo Belli ha raccontato la funzione strategica e simbolica delle torri costiere dell’isola d’Ischia, ripercorrendo la storia di queste architetture difensive che hanno protetto la comunità insulare nei secoli, diventando oggi elementi distintivi del paesaggio. A seguire, Christiane Groebel, studiosa legata alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, ha tracciato un ritratto del fondatore della celebre istituzione scientifica. Con passione e competenza, ha illustrato la figura di Anton Dohrn, biologo tedesco pioniere della biologia marina moderna, che intrecciò la sua visione scientifica con l’ambiente e la cultura del Mediterraneo, includendo anche l’isola d’Ischia.
Nel pomeriggio, il pubblico ha potuto partecipare al laboratorio “Raccontare, ricordare, scrivere”, condotto dalla dott.ssa Maria Varano, psicologa, arteterapeuta e direttrice dei Servizi educativi di Rivoli (TO). Il laboratorio, pensato per adulti, ha guidato i partecipanti in un percorso di scrittura autobiografica ispirata alle storie tradizionali, unendo narrazione e introspezione. Tutti gli appuntamenti sono stati presentati da Alessandra Vuoso e accompagnati dalla diretta radiofonica di Radio Sea Sound, che ha seguito giorno per giorno la rassegna con collegamenti, interviste e approfondimenti. Con questa giornata si conclude un’edizione particolarmente intensa e partecipata del Festival STORIÆ, che dal 31 maggio al 4 giugno ha riunito studiosi, artisti, volontari, archeologi, scrittori e musicisti, offrendo uno sguardo corale sulla memoria, i paesaggi e le identità dell’isola d’Ischia. Cinque giorni di incontri e scoperte che hanno attraversato i temi cruciali della contemporaneità e della storia, a partire dall’apertura con la toccante mostra su Hiroshima, il libro di Dall’Aglio e Ziviello sull’atomica, e il concerto di Carlo Faiello. Sono seguiti l’omaggio a Giorgio Buchner, la rilettura appassionata di Vittoria Colonna, la jazz poetry di Devorah Major. Il volontariato ischitano ha raccontato la sua forza silenziosa, la “zingara” è diventata racconto identitario e cult gastronomico, il dialetto si è fatto canzone con Otto Pierpaolo Aiello. Fino ai laboratori di scrittura autobiografica e agli interventi conclusivi sull’architettura costiera e sulla figura di Anton Dohrn. Un’edizione che ha intrecciato saperi e comunità, restituendo alla storia la sua vocazione narrativa e partecipata.
Il Festival dà appuntamento al pubblico per la Scuola Estiva di Scienze Storiche, che si terrà a Ischia dal 16 al 19 settembre 2025, con il ciclo Storici e antropologi si raccontano, promosso dal CEIC – Centro Etnografico delle Isole Campane/Istituto di Studi Storici e Antropologici, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Tra i relatori: Franco Barbagallo, Andrea Giardina, Marco Meriggi, Giuseppe Petralia, Valerio Petrarca, Anna Maria Rao, Donald Sassoon, Aldo Schiavone. Il viaggio tra storia e contemporaneità continua.




