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Eav sommersa dai debiti, paralisi in vista per fine anno

di Marco Gaudini

ISCHIA – La situazione può esplodere a fine anno. Quando scadrà la moratoria concessa all’Eav per pagare i debiti ai fornitori (210 milioni di euro) e si scateneranno le azioni esecutive, con relativi pignoramenti, da parte dei creditori. A quel punto la più importante società per il trasporto su ferro e su gomma della Campania non avrà più i soldi per pagare gli stipendi (già oggi si stanno cercando i fondi per le tredicesime) e per fare circolare treni e autobus. Sarà la paralisi dell’intera rete. «Abbiamo già chiesto al Ministero dell’Economia e alla Ragioneria dello Stato un decreto per prorogare la moratoria sui debiti fino al 31 dicembre 2017, quando sarà completato il piano di risanamento. Il governo è consapevole del fatto che senza questo provvedimento si rischia il blocco del sistema dei trasporti in Campania…» –  avverte Umberto De Gregorio, presidente di Eav. E non si tratta dell’unica richiesta nelle mani di Matteo Renzi. Il debito complessivo della società, che nel 2012 superava i 900 milioni di euro, oggi è attorno ai 560 milioni, dei quali 100 dovrebbero arrivare dalle casse della Regione e 460 milioni da un prestito del Tesoro. La pratica è in fase di istruttoria e il commissario ad acta per il piano risanamento, Pietro Voci, dirigente della Ragioneria, ha già scritto al capo del Governo e al ministro Carlo Padoan, per segnalare l’alternativa: o arrivano i soldi con la legge di stabilità o si chiude bottega e si portano i libri in tribunale. Il punto delicato è che i 460 milioni di prestito, dovendo passare per l’amministrazione regionale avrebbero bisogno, per rispettare il patto di stabilità, di un equivalente taglio delle spese nel bilancio di Santa Lucia, oggi improponibile. Da qui l’idea di fare transitare i soldi, da restituire in 30 anni, in una contabilità speciale, una gestione finanziaria separata, che non incida sul patto di stabilità. Il governatore Vincenzo De Luca ne ha parlato con palazzo Chigi e ha chiesto, nel corso di una riunione con i parlamentari campani del Pd, una sponda politica in Parlamento. Una situazione molto grave, che nonostante i numerosi tentativi della Regione, potrebbe sfuggire di mano. In quel caso, per posti come la nostra isola, significherebbe la paralisi totale del trasporto pubblico su gomma. Un’ipotesi da scongiurare, ma stante le finanze della società, potrebbe essere sempre più vicina.

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