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“Succede Casamicciola” domenica scorsa l’anteprima dello spettacolo all’Ibsen

di Isabella Puca

foto Enzo Rando

Casamicciola – È andata in scena domenica sera nell’auditorium della scuola media Ibsen l’anteprima di “Succede Casamicciola” uno spettacolo ideato da Corrado Visone e dalla compagnia Uomini di Mondo incentrato sul terremoto che, nell’ ’83, rase al suolo il comune termale. In pochi i Casamicciolesi che hanno risposto all’appello, un vero peccato per il valore rappresentato dall’opera che è prima di tutto una forma di teatro civile; nulla di quanto rappresentato è infatti romanzato; le storie portate in scena sono frutto di testimonianze reali, d’interviste a coloro che riuscirono a salvarsi; è la storia di un momento epocale per la nostra isola. Andrea di Massa della Pro Casamicciola, che insieme alla Biblioteca Antoniana, rappresentata in sala dalla dott.ssa Lucia Annicelli, ha offerto un notevole contributo per la messa in scena della rappresentazione, ha offerto un saluto iniziale a tutti i presenti: «il progetto di Corrado Visone e della compagnia è abbastanza interessante per il nostro territorio che, come vedete, fatica ancora a metabolizzare quest’evento. Al di là di questo è un piacere ospitare l’anteprima di questo lavoro e speriamo che questa forma possa essere utile soprattutto alle nuove generazioni per conoscere un pochino le nostre radici». Sempre DI Massa ha ringraziato la dirigente scolastica, la professoressa Allocca, per l’ospitalità per poi passare la parola a Corrado Visone, autore del testo teatrale.  «Il nostro intento – ha detto quest’ultimo – è di portare quest’episodio della nostra storia a quanta più gente possibile, questa è un’anteprima ed era giusto e doveroso cominciare da una scuola e da Casamicciola. Il nostro obiettivo è che lo sappiano soprattutto le nuove generazioni, raccontiamo un episodio della nostra storia in una forma teatrale, speriamo che possa essere apprezzata e che lasci la voglia di riscoprire la memoria». A offrire il suo saluto anche il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna, «anche se siamo pochi, siamo buoni perché ci ripromettiamo di promuovere agli altri questa serata. Oggi ho fatto delle ricerche e, leggendo della famiglia di Benedetto Croce che morì proprio durante il terremoto dell’ 83, mi ha sorpreso la frase di un critico che diceva che forse Benedetto Croce non sarebbe diventato il noto filosofo senza quest’episodio».

Sei gli attori sul palco, ognuno dei quali nel corso dell’intero spettacolo ha dato voce a una storia, a una testimonianza legata a quell’incredibile avvenimento che cambiò le sorti non solo di Casamicciola, ma dell’intera isola. Come si fa a dare memoria a qualcosa che non si è vissuto? Con questo spettacolo si risponde a questa precisa domanda. La storia dei terremoti è sempre la stessa, attuale è il collegamento con quanto avvenuto nel centro Italia, per dare anche solo l’idea allo spettatore della tragedia che si scaraventò sull’isola. La lettura dei telegrammi, i numeri del disastro, i nomi, veri, di chi riuscì a sopravvivere. Quella conta dei vivi, perché dinanzi al numero di morti era davvero più facile. Bella la scenografia di Maria Ricci, che diventa un elemento di scena quando si entra nel vivo del racconto della catastrofe. Il testo di questo spettacolo teatrale offre allo spettatore un vero e proprio dossier su quel terremoto, offrendo uno sguardo su Casamicciola prima del disastro, la morfologia del territorio, le sue case, e poi ancora i segni premonitori e quella sera del 28 luglio del 1883, in piena vacanza per molti forestieri che a Ischia trovarono la morte. Giovanni Casini, Andrea Giuochi, Francesca Zabbatta, Innnocenzo Artero, Giosafatte Morgera  sono solo alcuni dei nomi dei sopravvissuti ai quali viene data voce e la notizia di quella casa, l’unica che restò in piedi in mezzo al disastro. Lo spettacolo continua con la conta dei danni, i soccorsi, l’arrivo a Casamicciola del Re, la solidarietà e la ricostruzione e termina in musica con una canzone composta e cantata da Pierpaolo Aiello.  “Qui Succede Casamicciola, oggi qui si fa la storia, ma nelle rughe del tempo, si è ormai persa la memoria. Ma se vai a piazza Maio, c’è un muro mai caduto di più di duemila morti, porgi un ultimo saluto. Rimane quel muro e le barecche, oggi di quel terremoto, nel ricordo di un paese, resta ancora invece il vuoto”. Giovedì e venerdì prossimo, alle ore 21:00, al teatro Polifunzionale, gli Uomini di Mondo saranno di nuovo in scena per far sì che quella tragedia non si dimentichi.

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