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Antoniana, Lucia Annicelli: «Il sogno? Un sistema bibliotecario diffuso sull’intero territorio isolano»

Gianluca Castagna | Ischia – Cosa bisogna fare per avvicinare i più piccoli alla lettura?
Ho personalmente una tecnica che ho applicato in pieno anche in questa nuova area dedicata ai bambini. Pannelli trasparenti con immagini a stampa. Affiancare la dimensione visiva a quella della parola. Qualche anno fa abbiamo sviluppato un progetto dedicato a Tom Sawyer, il celebre personaggio inventato da Mark Twain. Com’era rappresentato al cinema, quanto di quelle idee sono poi finite anche nelle illustrazioni dei libri per l’infanzia. La lettura consente ai nostri ragazzi di potersi muovere più indipendentemente. Lavoro molto per dimostrare, attraverso l’immagine, quanto più passivi siamo rispetto a ciò che è già preconfezionato per noi. Leggere invece ci permette di spaziare con più autonomia. I bambini lo capiscono subito.
Quali altri fondi donati saranno presto resi fruibili ai visitatori della Biblioteca Antoniana?
Intanto il Fondo San Paolo che abbiamo presentato al pubblico non è del tutto completato e sistemato, dobbiamo terminare la catalogazione e la collocazione di tutti i volumi, circa 500. Dall’Università di Napoli abbiamo ricevuto in donazione un bellissimo Fondo di Architettura e Arte, una raccolta interessantissima anche alla luce di ciò che siamo chiamati ad affrontare in fase di ricostruzione post sisma. A giugno sono arrivati diversi volumi donati da due singoli privati: molti classici e tanta poesia, un settore che stiamo rafforzando in modo importante. Vorrei poi presentare una raccolta di volumi sulla nautica ricevuta da un privato esperto di modellismo. Una collezione vastissima e preziosa utilizzata proprio per questa pratica che mi piacerebbe tanto incentivare, perché aiuta l’individuo a recuperare il gusto della lentezza e della ricerca.
Quali iniziative ci attendono nei prossimi mesi?
Anzitutto una politica culturale rivolta ai ragazzi. Sicuramente nel periodo autunnale realizzeremo una serie di progetti a loro dedicati anche per potenziare e valorizzare il Fondo appena inaugurato. E’ confermata la sinergia con le scuole, con le quali lavoriamo molto in mattinata, ma vorrei mettere a punto una serie di iniziative autonome anche nel pomeriggio. Già a settembre è prevista una tappa del Festival Internazionale di Filosofia e una serie di presentazione di libri e incontri di poesia. C’è poi la promozione del patrimonio culturale della Biblioteca. Con la presentazione del codice massonico, ad esempio, abbiamo raccontato un mondo inedito. La Biblioteca Antoniana ha molto ancora da dire. Sarà il leit motiv di una serie di appuntamenti che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi.
Liberi la fantasia per giocare proprio come i più piccoli. Domani si risveglia con una somma importante a disposizione per la Biblioteca. Come la impiegherebbe? Cosa le piacerebbe realizzare?
Creare una sede distaccata. Anche più d’una. La Biblioteca Antoniana è oggi una struttura che funziona, che ha una vita autonoma, vitale, ma in evoluzione, quindi mi piacerebbe che diventasse capofila di un sistema bibliotecario diffuso sull’intero territorio isolano. Questa idea, certo ambiziosa, nasce da un altro sentimento: l’isola d’Ischia necessita di un sistema bibliotecario con più succursali, anche per ospitare collezioni e intere biblioteche di personaggi che hanno promosso la cultura sul territorio. Penso alla biblioteca privata di Vito Mattera, ad esempio. Esistano tanti altri individui la cui memoria va ricordata attraverso i libri che hanno letto e custodito. Mi auguro che l’isola d’Ischia si muova in questa direzione, seguendo l’intuizione vincente di Mons. Buonocore, una realtà culturale che dialoga con e su tutto il territorio.

 

 

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