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Sud, l’ottimismo di Boccia: «La Campania in crescita, come il paese»

“La forbice tra Nord e il mezzogiorno non si sta riducendo, ma il Sud è in crescita, la Campania è in crescita maggiore rispetto alle altre regioni, il Paese è in crescita, questo significa che dobbiamo continuare la politica che abbiamo definito, attraverso il piano industriale 4.0, gli acceleratori che le regioni, come anche la Campania, hanno messo in moto riportando all’attenzione del Paese la questione industriale. Dalla crescita dell’industria si creano investimenti e più occupazione e quindi si riattiva la domanda interna”. Così il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia a Napoli per i 100 anni dell’Unione Industrali.

“Se in Campania grazie ai fondi UE l’andamento è positivo? Credo si debba fare sempre di più, anche quando gli andamenti sono positivi, il Sud deve diventare un grande laboratorio sperimentale, naturalmente gli investimenti pubblici sono determinanti, non solo per attivare con gli investimenti per l’occupazione, ma anche per permettere al Mezzogiorno e al Paese, di essere centrale tra l’Europa e il Mediterraneo e non periferia d’Europa”. Boccia durante il suo discorso dal palco del teatro di San Carlo, ha sottolineato: “La presenza di Mattarella ci conforta nell’idea che per costruire un Paese migliore bisogna mettere le persone al centro della società e le imprese al centro dell’economia per la crescita”. “Il primo evento lo abbiamo realizzato a San Giovanni a Teduccio all’Università Federico II secondo evento, a Città della Scienza dove abbiamo evidenziato che il Mezzogiorno non vuole essere periferia d’Europa. La questione industriale e’ sfida per tutto il Paese”. “Abbiamo avviato un percorso virtuoso dell’economia – ha ribadito – che ha portato ad una crescita del Pil. Se vogliamo davvero cambiare il Paese, serve prima la visione che deve determinare la realtà”. Poi un passaggio sulla disoccupazione giovanile: “La proposta di azzerare il cuneo fiscale per i primi tre anni di assunzione dei giovani va nella direzione dell’inclusione giovanile e rende competitive le imprese che assumono. Una misura del genere porterebbe l’equità generazionale. Se ci crediamo, se vogliamo costruire ponti con il futuro non dobbiamo esitare. Spingiamo sui masterplan. Il Sud – ha concluso – deve lavorare per un’Europa integrata. E’ necessario adottare la politica di coesione che rilanci gli investimenti”.

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