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Rizzoli, i sindacati tuonano: «Capuano si dimetta»

Lacco Ameno. È sempre più caos all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. Una bella gatta da pelare si profila all’orizzonte per i vertici dell’Asl Napoli2 Nord e che questa volta, però, nulla a che vedere-  almeno non direttamente- con le perduranti carenze di personale di cui è affetto il nosocomio nostrano. Al centro, in queste ore,  di quella che  sembra essere una vicenda molto spinosa e delicata, è finito infatti il direttore sanitario del Rizzoli di Lacco Ameno, il dottor Luigi Capuano, accusato di star rendendo sempre più insostenibile l’ambiente lavorativo in seno all’ospedale, a causa di comportamenti molto discutibili adottati nei confronti del personale sanitario. Il bubbone sarebbe scoppiato a seguito di un apparentemente ingiustificato allontanamento di un lavoratore dal Rizzoli, trasferito di punto in bianco, presso il servizio dialisi di Ischia. A raccontarlo  i sindacalisti della RSU FP CISL in una nota indirizzata nelle scorse ore ai vertici dell’Asl Napoli2 Nord dove  sono state  messe nero su bianco una serie di anomalie commesse da Capuano . «Il signor G.D- hanno scritto, infatti, i sindacalisti -aveva rinunciato ad un avviso di mobilità interna, rappresentando la sua volontà di rimanere sull’isola per motivi personali. Da prassi, in tal caso, si sarebbe dovuto ricorrere ad una graduatoria di scorrimento, invece a G. D viene fatta una disposizione di servizio per essere trasferito al presidio ospedaliero di Pozzuoli». Una procedura  questa, secondo i sindacati, alquanto anomala e che sarebbe stata, però, solo l’inizio di una  serie di altre scelte inspiegabili messe presumibilmente in atto dal direttore sanitario del Rizzoli e che avrebbero portato  il lavoratore in questione ad una situazione di forte stress.  Rientrato dopo qualche tempo in servizio ad Ischia, infatti, quest’ultimo, invece di essere riassegnato al comparto di chirurgia dove aveva lavorato  fino a poco tempo prima del trasferimento a Pozzuoli, sarebbe stato, “messo a disposizione della direzione sanitaria che per due settimane lo ha utilizzato come tappa buco, tutte le mattine, con ordini di servizio, inviandolo in rianimazione, medicina ed altre uoc”, fino a quando non sarebbe poi arrivata la vera ciliegina sulla torta:  con un’altra disposizione di servizio, il lavoratore  è stato trasferito al servizio Dialisi di Ischia  senza  alcuna spiegazione plausibile, se non quella di presunti ordini dall’alto – ma non si sa bene chi –  che sarebbero arrivati al Capuano a tal proposito. Una vicenda questa per il sindacato oltremodo vergognosa, segno di un modus operandi alquanto discutibile. «Un lavoratore –   ha proseguito, infatti, la CISL FP polemica – un professionista che per oltre venti anni ha lavorato presso il presidio ospedaliero del Rizzoli, stimato dai colleghi e dal suo primario è stato allontanato senza alcun motivo. Sembra di rivedere vecchi modelli operativi!» Il caso di  G. D però, sembrerebbe   non essere stato l’unico.  Già da diverso tempo, infatti, i lavoratori del nosocomio ischitano  pare si stessero lamentando per i comportamenti del dottor Capuano, reo, di  avere, in diverse occasioni  messo in atto presunte ritorsioni di varia natura nei confronti dei propri dipendenti a tal punto che, a seguito di alcune segnalazioni indirizzate sempre dai sindacalisti ai vertici Asl,  questi ultimi, avevano,  nei mesi scorsi, fatto sapere di aver avviato un’indagine ispettiva per far luce su quanto denunciato. Un’ indagine che però, ad oggi, non è ben chiaro se sia ancora in corso e soprattutto a quali risultanze abbia portato visto che dall’azienda sanitaria napoletana  non è giunta alcuna comunicazione a riguardo.

Il precedente di Villa Mercede

L’attuale ambiente lavorativo all’interno del Rizzoli, insomma, sembrerebbe, non essere  dei migliori.  Le denunce  dei sindacati  sui comportamenti poco ortodossi  del direttore sanitario in carica del nosocomio nostrano,  non lasciano però sorpresi.    Difatti, Capuano, non sarebbe del tutto nuovo  a vicende del genere,  non solo al Rizzoli ma anche altrove.  Lo stesso – lo ricordiamo – è stato tempo fa,difatti,  oggetto anche di lamentele da parte di ex dipendenti di Villa Mercede,  dove Capuano ha ricoperto ruolo dirigenziale per  diversi  anni. Alcune infermiere, infatti, proprio sulle pagine del nostro quotidiano, denunciarono di essere state oggetto di atteggiamenti ostili da parte  dell’uomo tanto da essere stato indotte alle dimissioni. Tra gli episodi raccontati, le continue ispezioni degli armadietti, l’intromissione del Capuano, in alcun, casi nella vita privata dei lavoratori, e  atteggiamenti poco “pacifici”.

Le inadempienze verso il Rizzoli

Caso G.D  e Villa Mercede a parte, comunque, il direttore sanitario del nosocomio isolano, è finito, nelle scorse ore, nel mirino delle proteste anche per altri suoi comportamenti poco consoni.  In particolar modo quello di favorire  alcune sue conoscenze a discapito di altri  lavoratori  e di non rispondere adeguatamente alle esigenze dei vari reparti.

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« Non bisogna dimenticare- hanno scritto infatti i sindacati – la disorganizzazione del servizio trasporti infermi interno dove più volte abbiamo segnalato una carenza di autisti. Proposto di utilizzare in orario aggiuntivo personale OSS disponibile munito di patente e  trovato anche la disponibilità dello stesso, si continua a mantenere ambulanze senza operatore. Inoltre ci risult che alcuni autisti abbiano dovuto  prestare servizio per 72 ore consecutive.  Ad oggi il turno degli OSS  viene stilato in collaborazione  di un OSS suo amico, creando continue discriminazioni  su ferie, straordinario ed altro. Potremmo continuare ancora ma per adesso ci fermiamo qui».  Sulla scia di questa situazione dunque, la  CISL FP ha  invocato con fermezza,  le dimissioni del dottor Capuano .«Poiché – specificano – questa ennesima ritorsione sui lavoratori e non solo delinea il suo atteggiamento di incapacità manageriale, di incompetenza organizzativa, creando disarmonia tra i lavoratori di diversi profili professionali. Continuare in questo modo la conduzione del presidio ospedaliero Rizzoli, potrebbe ledere l’immagine aziendale. I lavoratori sono stanchi di subire! Chiediamo quindi la revoca delle disposizione in oggetto per G.D e nel contempo come richiesto già in precedenza, rinnoviamo la nostra richiesta di dimissioni del Direttore Sanitario facenti funzioni del presidio ospedaliero Rizzoli di Ischia ». «Qualora non avremo riscontri- concludono i sindacalisti- saremo costretti nostro malgrado a ricorrere agli organi competenti in materia per danno correlato allo stress, al disagio lavorativo, con evidente fenomeno di mobbing!!».

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Sara Mattera

 

 

 

 

 

 

 

 

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