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Suor Edda al gip: «Accuse senza senso, mai picchiato bambini»

Ieri mattina l’interrogatorio delle tre suore destinatarie della misura del divieto di dimora in Campania. La madre superiora, in particolare, ha respinto al mittente tutte le accuse rivendicando una condotta impeccabile avuta sempre nei confronti dei bambini. Il legale presenterà istanza di revoca al gip e ricorso al Riesame

Avevamo avuto questa percezione sin da subito e non ci eravamo sbagliati. L’indagine sulle suore che si trovavano all’interno dell’istituto casamicciolese Santa Maria della Provvidenza – e che sono state destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di tre divieti di dimora sul territorio regionale – va necessariamente visto da due direttrici diverse. Da una parte c’è la posizione di Marie Georgette Rahasimalaia, conosciuta come Suor Georgette: c’è un video nella quale la si vede scagliarsi con violenza contro un bambino di quattro anni e la stessa non lo ha negato nel corso dell’interrogatorio di garanzia di venerdì scorso, addebitando la sua reazione a un momento di stress. E, soprattutto, specificando che quello incriminato altro non era che un caso isolato e assolutamente non era caratterizzante del modus agendi all’interno della struttura.

Ieri mattina, però, dinanzi al gip del Tribunale di Napoli si sono presentate – provenienti dalla Puglia, dove stanno osservando il rispetto della misura cautelare loro imposta – le altre tre consorelle indagate ossia la malgascia Noelina Razanadraozy, di 52 anni, la filippina Alice Albaracin Curay, di 48, e la madre superiora Angela De Bonis, di 81 anni, chiamata suor Edda, una vera e propria istituzione a Casamicciola e in generale sull’isola dove opera incessantemente da ben 25 anni. Le tre sono comparse davanti al gip Federica De Bellis accompagnate dal loro legale di fiducia, l’avvocato Giorgio Varano e qui il quadro è stato diametralmente opposta. Suor Edda e le altre due suore hanno respinto al mittente ogni addebito con forza e fermezza, riferendo di non aver mai maltrattato nessuno dei bambini loro affidati, nemmeno in un momento di ira. Non solo, le consorelle hanno anche ribadito al magistrato che quella dell’istituto è una situazione decisamente particolare ed anomala, perché all’interno dello stesso ci sono diversi bambini affidati in custodia dal Tribunale e che quindi vengono da situazioni familiari e personali a dir poco complesse. Non è tutto, Suor Edda incalzata dal gip ha preso anche le distanze da uno specifico episodio, contenuto peraltro nell’ordinanza di custodia cautelare e relativo alla testimonianza di una madre, che ha dichiarato di aver visto l’anziana madre superiora picchiare il piccolo figlioletto davanti ai suoi occhi. Una circostanza che Suor Edda ha seccamente smentito, dichiarando di non essersi mai resa artefice di un tale gesto né nel caso di specie né in altre circostanze e che atteggiamenti del genere sono lontani anni luce dal suo modo di relazionarsi con i piccoli ospiti della struttura.

Ieri mattina, provenienti dalla Puglia, sono comparse dinanzi alla dott.ssa Federica De Bellis la malgascia Noelina Razanadraozy, di 52 anni, la filippina Alice Albaracin Curay, di 48, e la madre superiora Angela De Bonis, di 81 anni, chiamata suor Edda: tutte all’unisono hanno rivendicato l’estraneità ai fatti contestati

Suor Edda

Una cosa è certa, ieri mattina le suore sono sembrate visibilmente provate per quello che è accaduto e soprattutto per l’enorme clamore mediatico che ha suscitato la vicenda, trasmettendo l’impressione di persone che quasi sembrano vivere un incubo non riuscendo a capacitarsi delle accuse che le siano cadute addosso all’improvviso e soprattutto della situazione nella quale si trovano. Al termine dell’interrogatorio l’avvocato Giorgio Varano ha annunciato che sarà presentata istanza al gip per la revoca di tutte le quattro misure cautelari, ma è ipotizzabile presumere che la stessa non troverà accoglimento dal momento che si tratta dello stesso giudice che ha firmato i provvedimenti restrittivi o limitativi e dunque difficilmente potrebbe finire con lo sconfessare se stessa. Ecco perché il legale napoletano preparerà anche il ricorso al Tribunale del Riesame, che potrebbe essere un primo significativo momento di svolta per questa vicenda giudiziaria che indubbiamente si presenta ancora lunga e complessa. Al termine dell’interrogatorio, Suor Edda e le altre due consorelle hanno lasciato il tribunale e fatto ritorno in terra pugliese, dove sono tuttora costrette in “esilio” nell’attesa di una eventuale attenuazione della misura nei loro confronti.

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