Suor Rosa Lupoli “Beata” a sorpresa con la sciarpa al collo porta alla conferenza di villa Arbusto il “tifo celeste” per il suo Napoli campione
L’ISCHITANA SUOR ROSA LUPOLI A NAPOLI È FAMOSA QUANTO OSIMHEN E KVARALSKHELIA : “Non vi nascondo, dice la suora, che ricevo regolarmente un invito per lo stadio Maradona ma non mi fido di me - prosegue - quando esulto perdo il controllo e allora meglio perderlo in monastero. sono sempre una monaca di clausura, non vorrei fare brutte figure. Scherzo ovviamente, ma lo stadio preferisco evitarlo…”
L’ischitana Suor Rosa Lupoli, 58 anni (15 maggio 1965), sportiva di razza, ex campionessa di palla a volo ai tempi del suo stato laico, amante del calcio, nipote diretta di due ex noti calciatori dell’Ischia Calcio degli anni’50 e ’60 Domenico Lupoli e Raffaele Lupoli (anche il suo papà Francesco Lupoli era vicino all’A.S. Ischia), a dimostrazione che buon sangue non mente, cultrice della storia dello sport ischitano, tifosa dell’Ischia e tifosissima del Napoli, era attesa a Villa Arbusto lunedi 15 maggio scorso per presenziare alla conferenza sulla beata Maria Lorenza Longo fondatrice dell’ordine della clarisse cappuccine di clausura di Napoli di cui l’ intraprendente monaca ischitana è stimata Abbadessa.
Suor Rosa entusiasta, sicura e disinvolta, ha sorpreso tutti i presenti quando, arrivata alla storica villa ex Rizzoli di Lacco Ameno ove trovasi anche il Museo archeologico di Pithecusa, nel giorno del suo compleanno, ha fatto ingresso in sala ostentando, più orgogliosa che divertita, una vistosa fascia bianco-azzurra del suo Napoli campione d’ Italia e scudettato per la terza volta, che le pendeva dal collo sulle spalle fino al giro vita ad ornamento del proprio abito nero dell’ordine. Una scena inaspettata e tutt’altro che “normale” in un ambiente dove non si sarebbe discusso né di pallone e né di scudetti. ma di un personaggio lontano anni luce da Victor Osimhen, carismatico della Napoli del ‘500 che la Chiesa di Roma sta elevando agli onori degli altari dopo che nel 2021 l’ha proclamata Beata, ovvero Suor Maria Lorenza Longo Fondatrice tra l’altro anche del famoso ospedale degli Incurabili di Napoli.
Suor Rosa aveva risposto di si all’invito dell’architetto Mariangela Catuogno e di Caterina Mazzella Presidente dell’AIParC Ischia, l’ Associazione organizzatrice dell’ evento offrendo la sua presenza da curatrice encomiabile della causa per l’ottenimento della beatificazione per la mitica fondatrice delle clarisse cappuccine a Napoli. Infatti era lì esclusivamente per dare il suo contributo culturale ed informativo alla iniziativa di presentare la beata Maria Lorenza Longo in una location, Villa Arbusto, fuori dal comune, prestigiosa ed adeguata allo spessore del personaggio che si doveva ricordar e celebrare. Di certo Suor Rosa Lupoli col suo particolare look non intendeva stupire nessuno, visto che per lei, religiosa anticonformista, suora di clausura dalle molte aperture e sposa del Signore a 360 gradi, era nella natura del suo modo di porgersi nel rapporto con le persone a cui da sempre trasmette simpatia e coinvolgimento.
Le consorelle monache che vivono con lei lo stesso quotidiano fatto di preghiera, lodi a Dio, lavoro materiale ed intellettuale, aiuti e consigli ai bisognosi e quant’altro riescono a tirar fuori dalla loro condizione di religiose votate al bene ed al sacrificio,ed a qualche innoqua…evasione, ne sanno qualcosa. La fede condivisa con la loro Superiora per il Napoli è dimostrazione ultima di quanto sia grande l’ ascendente che la nostra suora ischitana Suor Rosa Lupoli vanta sulle suore consorelle del suo convento delle Trentatre di via Pisanelli a Napoli. Per la conquista dello scudetto numero tre degli azzurri partenopei, le clarisse con Suor Rosa Lupoli in testa, per la verità, tra una preghiera e l’altra, si sono lasciate andare: champagne e corsa liberatoria per celebrare a modo loro lo scudetto del Napoli – Le suore cappuccine hanno festeggiano il tricolore e lo fanno ancora, confermandosi grandi appassionate di calcio e fedelissime del Napoli.
Il loro è stato definito “tifo celeste” facendosi ammirare sui social nell’intera rete nazionale ed internazionale, sorprese a partecipare alla festa della città con bandiere, sciarpe, magliette e spumante. inneggiando ai colori azzurri del Napoli campione, per grazia ricevuta, dal tetto de loro convento. Suor Rosa e le consorelle cappuccine sono pronte ad esultare con le sciarpe azzurre dello scudetto al collo anche questa sera quando il loro Napoli Campione affronterà nella terz’ ultima giornata di campionato l’ Inter finalista della Champions League al Maradona ancora in festa e il 4 giugno prossimo, quando sempre al Maradona dopo l’ultima partita di campionato con la Sampdoria, la Lega Calcio consegnerà al Napoli la Coppa della vittoria e le medaglie d’oro di campioni d’Italia a ogni singolo calciatore azzurro ed all’allenatore Luciano Spalletti.
Il cambiamento evidente nel Monastero di Via Pisanelli si è concretizzato, negli anni, da quando è stato affidato alle cure amorevoli ed alla disponibilità dell’ischitana Suor Rosa Lupoli riconosciuta Madre Superiora prima e Badessa emerita dopo per doti spiccate di spiritualità e misticismo insieme in una forma aperta e coinvolgente, tanto da passare dal rigore della collegialità al piacere dello stare insieme in clausura. offrendosi al Signore, trasmettendo e diffondendo il messaggio cristiano oltre la rituale grata divisoria, attraverso il proprio sito internet e pagina personale di facebook ed Instagram. In realtà il Monastero delle Trentatre di Clausura con Suor Rosa Lupoli alla sua guida oggi è tutt’altra cosa. Il Napoli e i suoi successi sono una bella cosa per la tifosa “celeste” Suor Rosa Lupoli che in proposito ci dice: “Non vi nascondo che ricevo regolarmente un invito per lo stadio ma non mi fido di me – prosegue – quando esulto perdo il controllo e allora meglio perderlo in monastero. sono sempre una monaca di clausura, non vorrei fare brutte figure. Scherzo ovviamente, ma lo stadio preferisco evitarlo”. C’è pure chi parlò così di lei: “Stavolta propongo le parole di un’Amica che ha fatto una scelta coraggiosa tanti anni fa.
Giocavamo insieme a pallavolo, io ero la sua capitana, lei più giovane di me mi fu “affidata” dalla mamma e dai dirigenti per le prime trasferte. Spero di essere stata per lei un punto di riferimento allora, così come poi lo è stata lei per me negli anni a venire quando è diventata suora di clausura. Confesso , e lei lo sa, che la parte di lei più teologica e clericale , spesso mi sfugge e non la comprendo. Ma quando usa il linguaggio del cuore, allora non solo ritrovo la mia Amica, ma anche una Guida e un Porto dove rifugiarmi proprio nei momenti di tempesta. Ecco questa volta ha parlato al mio cuore …Grazie Rosa Lupoli – Letizia Virgili”. Ora passiamo alla descrizione sia pur riassuntiva dell’ Appuntamento di Villa Abusto con i suoi protagonisti. E’ stato un incontro partecipato e coinvolgente ( nonostante la pioggia!)promosso da AIParC Ischia in sinergia con il Comune di Lacco Ameno nel nome della Beata Maria Lorenza Longo,Fondatrice dell’ordine delle Clarisse Cappuccine e dell Ospedale degli Incurabili a Napoli,fulgido esempio di carità cristiana e attivismo sociale. Donna di origini catalane ,moglie di un alto funzionario del re Ferdinando il Cattolico,giunse a Napoli ad inizio 500( fu ospite per pochi giorni della Governatrice del Castello di Ischia Costanza D’ Avalos ndr). lungimirante ed innovatrice,figura straordinaria ,disvelata dall’ oblio grazie agli studi ed alla ricerca delle fonti accuratamente svolti da Suor Rosà Lupoli, Abbadessa delle Monache Cappuccine di Napoli,curatrice della positio per la causa di beatificazione della Longo. In tanti,quindi,ad attendere Suor Rosà, ischitana doc, rientrata sull’ Isola dopo 4 anni di assenza, e proprio nel giorno del suo compleanno, per ascoltarne la dotta relazione, introdotta con consueta professionalità dalla dott Mariangela Catuogno Socia Consigliera e Resp. Comm. Archeologia Aiparc Ischia che ha personalmente curato la straordinaria partecipazione di Suor Rosa al convegno.
Molto apprezzati gli interventi di Don. Emmanuel Monte instancabile Direttore Ufficio Beni Culturali della Diocesi d’Ischia e della Vicesindaca del Comune di Lacco Ameno arch Carla Tufano molto attiva nel sostenere le istanze del mondo associazionistico. In apertura ,la Presidente Aiparc Ischia Caterina Mazzella ha rivolto un emozionante ricordo alla Presidente Nazionale Aiparc prof . ssa Irene Tripodi,prematuramente scomparsa la scorsa settimana a Reggio Calabria. Il giorno dopo la conclusione dell’incontro a Villa Arbusto Suor Rosa Lupoli ha così commentato:” la conferenza sulla Beata Maria Lorenza Longo è andata benissimo e il museo di Villa Arbusto (che non esisteva quando io sono partita da Ischia) è favoloso! Racconta attraverso pezzi unici la storia dell’isola d’Ischia! Finalmente ho potuto vedere la famosa coppa di Nestore”.
Fotoricerca e scatti di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter
Collaborazione: Caterina Mazzella
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