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Svolta Eav, cambio della guardia nelle officine: si volta pagina?

Il testimone passa dalla ditta Esposito alla Credendino, azienda che ha riconfermato i meccanici ischitani già impegnati in questa faticosa estate nel titanico tentativo di garantire il funzionamento dei mezzi

Il sogno di chi usufruisce e gestisce i trasporti pubblici a Ischia? E’ quello di tornare all’eccellenza garantita dalla Sepsa, un servizio che rasentava la perfezione e che venivano a studiare, talmente era alta l’efficienza, anche dalla terraferma. Con il passaggio all’Eav, tartassata da debiti e dallo spauracchio del fallimento le cose sono andata a peggiorare, fino a raggiungere abissi di disservizi davvero inauditi come quelli che qualche anno fa portarono a girare sull’isola meno di 10 autobus, un numero così risicato che di fatto comportò la paralisi assoluta del servizio pubblico a Ischia con la cancellazione di buona parte delle corse, centinaia di passeggeri rimasti a piedi e apici di sdegno tra chi decide di muoversi con i mezzi pubblici forse mai superati.

Oggi, nel 2019 non abbiamo più raggiunto quegli abissi, ma non si può certo dire che il servizio funzioni adeguatamente. Troppe le avarie. I bus vecchi mettono a dura prova la squadra dei manutentori che ogni giorno cercano come possono di ovviare ai mille problemi cui i mezzi dell’Eav sono costretti, quotidianamente. Miracoli non se ne possono fare. Servirebbe un parco mezzi completamente rinnovato per ritornare ad avere un servizio davvero in linea con le esigenze di un’isola che non solo deve rispondere alle aspettative di spostamento di 70.000 residenti, ma anche accontentare i turisti che vogliono muoversi per esplorare il territorio. E in più diventare un modello ineccepibile di circolazione. Assistere a una vera e propria invasione di mezzi dell’Eav potrebbe convincere tante persone a lasciare le auto in garage. I genitori non dovrebbero più accompagnare i figli a scuola, i lavoratori potrebbero affidarsi, sicuri, agli orari precisi dei mezzi. Uno scambio virtuoso che potrebbe far diminuire il traffico in un’isola tartassata dalla congestione, come anche ricordato durante il convegno di sabato scorso organizzato presso la sala consiliare del comune di Lacco Ameno da Legambiente dove, alla fine dei conti, si è ricordato che la vera rivoluzione passa attraverso la potenza di un trasporto pubblico che sia davvero efficiente, sicuro e affidabile. Tutta colpa dell’Eav quindi? Non proprio. L’azienda fa quello che può con i mezzi che ha. Servirebbero bus nuovi, belli, accoglienti e affidabili. Per ora non ci sono. Anzi. Sono per lo più vecchi, esausti, ormai prossimi allo sfascio. Ma nei depositi di via Michele Mazzella si mette in strada ciò che si ha. La ditta Esposito ha provato fino a qualche giorno fa a fare dei veri e propri miracoli, aggiustando mezzi che ogni giorno percorrono anche 300 km, ma anche di più. Autobus spremuti fino all’esasperazione.

Ora nei depositi di via Michele Mazzella subentra una nuova ditta che si occuperà della manutenzione. Vedremo se ci saranno dei cambiamenti eclatanti che possano dare un nuovo slancio al servizio di trasporto pubblico ischitano. Intanto, per garantire una certa continuità, sono stati confermati i meccanici ischitani che lavoravano per Esposito e che ora entrano nella squadra della ditta Credendino, nuova azienda che si occuperà dei bus ischitani. Già ieri la nuova squadra con gli innesti ischitani si è messa all’opera sui mezzi bisognosi di profonda cura. Vedremo se il cambio di guardia consentirà di vedere uscire dai depositi di via Michele Mazzella più mezzi. Almeno 35 servirebbero, in questo periodo, per garantire un servizio efficiente, in linea con le esigenze di un piano orari davvero sfaccettato e variegato, pronto a raggiungere gli angoli più periferici di un’isola piena di viuzze nascoste molto popolate o piene di interesse per i turisti.

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