Svolta Pio Monte, dalla Commissione paesaggio arriva il nulla osta
La decisione è maturata al termine della lunga riunione pomeridiana al Capricho. Adesso al progetto di rinascita del complesso manca soltanto il via libera della Soprindentenza, che aveva già dato parere favorevole dal punto di vista dei vincoli monumentali
È durata ben sei ore la seduta della Commissione paesaggistica del Comune di Casamicciola, ma alla fine è arrivata la fumata bianca. Giornata campale e in un certo senso storica quella vissuta ieri negli uffici municipali dell’ex Capricho in piazza Marina, che aggiunge un altro importante passo verso la tanto attesa rinascita del complesso del Pio Monte della Misericordia, uno dei siti più importanti per l’intera isola, che da oltre quarant’anni era scivolato lungo il pendio di una rovina che sembrava ormai irreversibile.
Dopo il via libera della Soprintendenza col parere favorevole dal punto di vista archeologico e monumentale della scorsa primavera, ora c’è anche il placet della Commissione al progetto di rinascita dell’area su cui sorge il Pio Monte della Misericordia a Casamicciola. Adesso, il progetto tornerà alla Soprintendenza per il parere finale di natura paesaggistica. Poi, l’ente proprietario avrà tutti gli strumenti per cambiare il destino dell’area. Il progetto in questione, che noi per primi illustrammo in ogni dettaglio alcuni mesi fa, è firmato da Massimo Pica Ciamarra ed è valutato in oltre quaranta milioni di euro, che tramite l’affidamento a una cordata tedesca potrebbe essere in grado di cancellare le ormai cinquantennali rovine e trasformare quella struttura in un resort extralusso. Com’è noto, le tempistiche erano state già fissate nel corso di un incontro tra i vertici del Pio Monte della Misericordia e dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovan Battista Castagna, svoltosi a marzo, lontano dai riflettori, all’interno di una saletta dell’Hotel Cristallo.
L’opera prevede interventi rientranti nelle tipologie del “restauro e risanamento conservativo”. Pertanto alcune opere saranno demolite; le finestre saranno ripristinate. Particolare attenzione dovrà essere data alla tecnologia di ricostruzione delle pareti ed alle capriate in legno e ferro. Il progetto è impostato nell’ottica del “restauro” con demolizione degli elementi realizzati abusivamente e introduzione di tecnologie idonee in grado di adeguare la struttura alle esigenze impiantistiche, di sicurezza, all’eliminazione delle barriere architettoniche per destinarla a “Albergo e Complesso termale”, funzione analoga a quella originaria. Il progetto, così come pensato dallo studio dell’architetto Pica Ciamarra, reinterpreta l’immagine originaria del complesso utilizzando le tracce ancora presenti e tutto il materiale iconografico di archivio: grafici originari relativi alle strutture metalliche ed in legno, fotografie storiche dei diversi ambienti (oratorio, dormitori, refettori, sale per i bagni) per riproporre, in tutti gli spazi esterni ed in buona parte di quelli interni un’immagine sostanzialmente coerente con i caratteri originari del complesso per i materiali di finitura. Del resto, a luglio la stessa Soprintendenza fissò una serie di “paletti” a vari livelli entro cui dovranno essere condotti i lavori, dai materiali da usare, alle procedure di pitturazione, passando per gli eventuali rinvenimenti di decorazioni, come graffiti o affreschi, che dovranno essere oggetto di restauro da parte di personale specializzato.
Al termine del lungo pomeriggio di riunione della Commissione paesaggio, il sindaco Giovan Battista Castagna ha commentato con visibile soddisfazione: «È una grande giornata per Casamicciola. È stato approvato un progetto importante, che rappresenta non soltanto la risoluzione di un problema che si trascinava da quasi mezzo secolo, ma costituisce un grande successo per l’intera comunità, per il quale mi sono battuto a fondo. Basta con le polemiche di bassa lega, adesso l’ente Pio Monte è stato messo in condizione di essere padrone del proprio destino. Non ci sono più scuse da poter accampare. Noi del Comune abbiamo fatto interamente la nostra parte e l’abbiamo fatta bene. Siamo stati fedeli al mandato che ci hanno conferito i cittadini, e non li abbiamo presi in giro: avevamo promesso di trovare una concreta soluzione per il Pio Monte e l’abbiamo fatto. C’è chi si era preso gioco delle installazioni artistiche temporanee che erano state poste sulla struttura, ma esse erano il prologo in vista della successiva soluzione».