Svolta Regno di Nettuno: i sindaci chiederanno riaffidamento dell’AMP

di Marco Gaudini
ISCHIA – Arriva una svolta nella vicenda dell’Area Marina Protetta, Regno di Nettuno. Ieri, infatti, i Sindaci dei sei Comuni isolani insieme al primo cittadino di Procida si sono riuniti ed hanno stabilito la “strategia” da adottare, nelle prossime settimane. L’obiettivo è chiaro: riprendersi la gestione dell’Area Marina Protetta, dopo il commissariamento del Ministero e tutto ciò che da questo si è scaturito, compreso il ricorso avverso al procedimento, rigettato dal TAR. Con una nota, infatti, il Dicastero dell’Ambiente – Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare, nello scorso aprile ha comunicato al Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” la revoca dell’affidamento per la gestione provvisoria. Il Decreto n. 74 del 17 aprile 2015, emesso dal Ministero dell’Ambiente, disponeva il commissariamento dell’AMP, non solo con la revoca dell’affidamento, ma come prevede la procedura, con il contestuale affidamento della stessa gestione alla Capitaneria di Porto di Napoli, fino all’insediamento del nuovo soggetto gestore che sarà individuato. Contro questa decisione del Ministero, il Consorzio ha mosso un ricorso al TAR, al quale si è aggiunto “ad adiuvandum” il Comune di Forio. La linea “difensiva” adottata dal Consorzio, nel suo ricorso, avverso al provvedimento del Ministero, si basava, sostanzialmente, sulle criticità derivanti dall’operato del Responsabile Scientifico dell’AMP, il dott. Riccardo Strada. Il Dicastero all’Ambiente, nella sua nota di “commissariamento” del Consorzio, infatti, contestava sia la mancata approvazione dei bilanci, e la mancata programmazione ISEA. Nelle settimane successive al provvedimento del Ministero, più volte esponenti del Consorzio si sono espressi, per chiarire, che per entrambe le contestazioni, vi erano delle criticità che derivavano dall’operato di Strada: infatti per il bilancio, vi erano delle irregolarità, tali da far nominare un legale per gli accertamenti, e la programmazione scientifica era diretta competenza, del Direttore Scientifico, appunto il dott, Strada. Queste posizioni, insieme ad altre considerazioni, sono state riportate all’interno del ricorso, mosso dal Consorzio – insieme al Comune di Forio, costituitosi “ad adiuvandum” – contro il Ministero dell’Ambiente. Il 3 settembre scorso, è stata depositata nella Cancelleria del Tribunale Amministrativo della Campania, l’Ordinanza con la quale il TAR, (Settima Sezione) ha rigettato il ricorso avanzato dal Consorzio. In pratica i giudici della Settima Sezione del TAR, respingendo il ricorso, hanno evidenziato che “la linea difensiva non appare poter essere riconosciuta fondata”. Non si può quindi, secondo il TAR, far risalire le responsabilità di alcune carenze funzionali solo ed esclusivamente alla condotta del Responsabile Scientifico, Strada. Ancor di più se si considera che tali inadempimenti e criticità sussistono da alcuni anni, e la cessazione del rapporto di lavoro di Strada è avvenuta solo nel 2015, sette giorni prima dell’arrivo dell’atto di “commissariamento” da parte del Ministero. Pertanto, secondo quello che hanno fatto emergere i giudici del TAR “le diverse, notevoli, carenze funzionali nella gestione dell’area, non sono imputabili al singolo soggetto, ma al Consorzio tra i Comuni costituito per assicurare la gestione provvisoria”. Dopo la decisione del Tribunale Amministrativo della Campana, si sono ristretti sempre di più i possibili scenari su questa vicenda, che vede ancor di più, messa in discussione la funzionalità dell’Area Marina Protetta, Regno di Nettuno. Proprio per evitare questa situazione, e per dare anche un senso all’esistenza del Consorzio che non è mai stato sciolto, ieri i Sindaci hanno deciso di andare avanti e di mettere in campo tutte le azioni necessarie per il riottenimento dell’affidamento. Quella di ieri era solo una riunione informale, dove, nei fatti, è stata decisa la strategia da adottare. L’Assemblea ufficiale, infatti, sarà convocata per il prossimo 12 ottobre alle ore 11.30 – come ha annunciato il Vicesindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, presente, in rappresentanza del Comune isolano all’incontro. «Saranno tre gli argomenti all’ordine del giorno della prossima Assemblea: anzitutto la presa d’atto del commissariamento, in quanto fino ad oggi non era stato ancora fatto, con la conseguente revoca della gestione che c’era prima. – ha dichiarato il Vicesindaco di Ischia, Enzo Ferrandino – Il secondo argomento, è in effetti la ricostituzione del Cda, con la sostituzione di Donatella Migliaccio, che nelle more è diventata Consigliere Comunale a Forio, e poi siamo intenzionati a porre in essere una delibera per il ri-affidamento della gestione ordinaria, che presenteremo al Ministero dell’Ambiente. Riteniamo che le motivazioni poste alla base della revoca del la gestione e quindi del Commissariamento, siano venute a mancare, e quindi si è in grado di garantire il funzionamento dell’Ente, in maniera ordinaria, così come prevede la legge, con il Consorzio tra i Comuni. Attualmente infatti, il Consorzio non è mai stato sciolto, ma se il Ministero dovesse decidere di non voler concedere nuovamente l’affidamento, dovremmo a tal punto provvedere ad adottare soluzioni differenti» – ha concluso il numero due dell’amministrazione “capoluogo” isolana. Alle parole del Vicesindaco di Ischia, fanno eco quelle del primo cittadino di Barano, Paolino Buono il quale, in merito alla richiesta di affidamento da parte del Ministero, parte proprio dalla sentenza del TAR, che ha rigettato il ricorso del Consorzio:« faremo questa assemblea anzitutto per rinominare il Cda e per fare un documento unitario, dove specificheremo che a nostro avviso vi sono le condizioni per chiedere nuovamente l’affidamento dell’area marina protetta. – ha dichiarato il Sindaco di Barano, Paolino Buono – Poiché anche la decisione del TAR, ha sentenziato indirettamente, che le responsabilità non sono ascrivibili al Consorzio se non per un comportamento omissivo nel prendere provvedimenti nei confronti del dott. Strada. Ritengo quindi che il Ministero abbia fatto una valutazione errata e per questo proporremo la richiesta di riaffido dell’AMP». Sulle valutazioni che hanno portato il Ministero ad emettere il provvedimento di “commissariamento”, si è espresso anche il Sindaco di Forio, che ha partecipato all’incontro:«ritengo che il Ministero sia stato superficiale, nell’emettere quel provvedimento – ha dichiarato Francesco Del Deo -. se fino ad oggi vi sono state delle criticità, queste non sono ascrivibili a noi, ma al Responsabile Scientifico. Come Sindaci ci attiveremo al Ministero, per riprendere un dialogo il Ministro direttamente. Andremo avanti per garantire il funzionamento e rilanciare fortemente l’Area Marina Protetta, chiedendone attraverso una delibera dell’Assemblea la disponibilità al Ministero per un ri-affidamento al Consorzio. Basta infatti guardare quello che è accaduto quest’estate per rendersi conto che il Regno di Nettuno, non può essere gestito dalla Capitaneria di Porto, non per scarsa attività o mancanza di volontà del Corpo, ma per i numerosi compiti attribuiti loro d’istituto. Vi è invece un Consorzio che è stato costituito proprio per questo che a nostro avviso deve poter riprendere l’affidamento dell’Area Marina Protetta. Se poi il Ministero dovesse decidere in senso diverso rispetto alla nostra richiesta, a quel punto dovremmo provvedere a sciogliere il Consorzio. Non ha, infatti, senso tenere in piedi un soggetto giuridico, che non ha più una sua funzione» – ha concluso Francesco Del Deo.
Dopo una stagione estiva che ha visto la gestione dell’AMP, con numerose difficoltà da parte della Capitaneria di Porto di Napoli, ed una serie di approfondimenti politici, anche dopo le vicende di giustizia amministrativa, sembra che le amministrazioni locali isolane, abbiano raggiunto l’unità d’intenti sul destino del Regno di Nettuno. La rotta è stata tracciata, ed il prossimo 12 ottobre, sarà ufficializzata, poi dovrà venire il resto. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, sulla terraferma si sta lavorando per rivedere la decisione del Ministero e riaffidare l’AMP al Consorzio dei Comuni. Ovviamente questo dovrebbe però tenere conto di alcune “garanzie” per la serie, “errare è umano perseverare è diabolico”. La prima, infatti, dovrebbe essere sul nome del nuovo Responsabile Scientifico, sul quale i Sindaci sentiti non si sbilanciano. Ma ciò sul quale si dovrà puntare, per migliorare una gestione di una delle più importanti Aree Marine Protette, che a tratti ha visto, per beghe interne ed i noti problemi, venir meno il reale obiettivo di valorizzazione e tutela di una risorsa strategica per l’isola, è la collaborazione con le realtà del mondo dell’impresa, dell’ambientalismo e della ricerca. Senza infatti la creazione di una sorta di network tra i vari stakeholdersdell’Area Marina Protetta, il Regno, resterà sempre diviso a metà o ancor di più, e non si riuscirà nell’intento. Per il momento sembra che la strada intrapresa dai Sindaci, già conduce ad un importante obiettivo: quello di riportare la gestione dell’AMP sull’isola, il resto, dicono gli esponenti delle pubbliche amministrazioni interessate, verrà dopo.