LE OPINIONI

I MISTERI E QUELLA PASSIONE INFINITA

Qualche giorno fa mi giunge un messaggio: “Caro dottore, perché non sali a Tetta murata e vieni a vedere i “Misteri” che stiamo preparando?” E’ Vito Barile che me lo invia. Per me è come un invito a nozze. E’ bastato un semplice messaggio per far riaffiorare in me l’antica passione per la processione del Venerdì Santo. Chi ha detto che l’interesse si è sopito? Non è vero! E cosi stamane,22 febbraio 2024, accompagnato dal caro amico Paoliello , sono salito all'”isola dei Misteri”. Un cielo terso, una temperatura primaverile, lo spettacolo della Corricella in basso, Santa Margherita a picco sul mare. Mi sono subito sentito a casa. Trovo sotto i capannoni i “ragazzi dei misteri” che lavorano. altro che ragazzi 1 Sono uomini fatti. Eppure nei loro sguardi, nei loro movimenti, nelle loro parole c’è un entusiasmo non guasto dalla consuetudine. Il lavoro ferve e a me vengono in mente i laboratori degli antichi “maestri d’ascia” che costruivano gli antichi velieri nelle grotte e nei magazzini di Sènt’Cò.

La stessa dedizione, la stessa passione, la stessa abilità costruttiva che discende di padre in figlio come elemento naturale della genìa procidana. Continuano a lavorare pur parlando con me. Sono uomini fatti presi molto dal loro lavoro. : Pasquale Persico, Vito Barile, Cenzino Scotto di Gregorio, Nico Strazzi, Manuel Lauro, Ciro Della Mura, fornaio di notte e artigiano dei misteri di giorno, sotto le cui mani sta prendendo forma e vita una “Deposizione” del Caravaggio. E tu ti chiedi cosa spinga un uomo a lavorare di giorno e di notte. E concludi che solo una grande passione può generare tanto. Mi dicono che dietro una tenda ci sono i misteri per i bambini che sta preparando Antonio Brecciano, come ad inseguire un’antica sua idea di creare una scuola per la preparazione di questi manufatti. Mi riferiscono ancora che nel vasto cortile del carcere, alle spalle della Direzione, ci sono i misteri in preparazione di Gaudino e di Guida, due inossidabili e navigati Preparatori di Misteri. Ho trascorso buona parte della mia vita begli ambienti dove si preparano queste vere e proprie opere d’arte. Al piano terra dell’edificio sono in preparazione un'”Entrata di Gesù a Gerusalemme” ed un “Apocalisse”. Quando io lavoravo sul carcere negli stessi locali c’erano le corsie per i detenuti ammalati. Quante notti, quanti Natali, quante Pasque ho trascorso lì dentro a fianco dei carcerati! Oggi questi locali stanno vivendo una nuova vita. Una sorta di contrappasso dantesco! I colpi di martello, l’odore di colla e di vernici, i rumori di sottofondo mi fanno credere di trovarmi in una di quelle botteghe fiorentine ove nascevano capolavori. Oppure nei magazzini della Napoli greca ove artisti come il Lantriceni scolpivano opere d’arte come il nostro Cristo morto. La storia si ripete con una ripetitività quasi ossessiva. E viene sempre fuori l’entusiasmo di questi uomini che sacrificano riposo, sonno, tempo libero per la preparazione dei Misteri. Amici che mi leggete , finché ci saranno queste persone la Processione di Venerdì Santo non morirà. E neanche lo spirito di Procida morirà perché la Processione “è” l’anima di Procida.

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