LE OPINIONI

IL COMMENTO Rilancio del turismo, l’isola unisca le forze

In Italia il turismo costituiva, fino al 2019, il 13% del PIL. Ma il presidente Nazionale della Federalberghi, Bernabò Bocca, dichiara che: ”Oggi gli alberghi non sanno se e quando riaprire”. Con il programma di finanziamenti in vista continueremo “ad appesantire i conti pubblici di debito cattivo e quando finirà l’emergenza ci troveremo con un rapporto debito-Pil 160 e con la crescita zero”. Anche il sito ANSA-Viaggiart avverte, per quanto riguarda il turismo, che “il grido di dolore degli operatori e delle associazioni si leva all’unisono e mette nero su bianco per l’ennesima volta una situazione drammatica denunciata da tempo e rischia di tramutarsi in una catastrofe anche per i conti pubblici”. Secondo i dati diffusi da Banca Italia, a ottobre 2020, “le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, pari a 1.193 milioni, risultano inferiori del 70,4%… L’improvvisa e drastica contrazione dei flussi turistici… avrà significativi impatti sul Pil nazionale e conseguenze serie sulle imprese del settore e del suo indotto”.

Ancora più pessimistico il bilancio prospettato dal presidente dell’Associazione Tour Operator Italiani, Pier Ezhaya, che stima perdite superiori al 90% e accusa il governo italiano di aver contribuito “ad avere questi dati così negativi. In altri Paesi europei sono stati aperti dei corridoi turistici che hanno permesso alle aziende di aiutarsi con le proprie forze. Noi abbiamo avuto tutto chiuso”. Come spiega Emanuele Boaretto, Presidente di Federalberghi Terme, anche le imprese termali e di benessere si trovano in grande difficoltà, non si sa quando ripartiranno, né quali protocolli si dovranno seguire precisamente. “Il settore oltre agli aiuti in fase emergenziale ha bisogno di misure per favorire il rilancio della domanda interna e di un Progetto di sviluppo del turismo sanitario in Italia, di cui il termalismo può rappresentare uno dei segmenti fondamentali”.

Secondo il programma NEXT Generation, proposto dalla comunità Europea per il 2021, è prevista una riforma del settore turistico collegata alla legge di bilancio. Secondo questo documento, i prossimi investimenti dovranno essere orientati alla transizione verde, alla costituzione di infrastrutture sostenibili, alla ricerca e allo sviluppo in materia di salute e clima, all’innovazione e alla digitalizzazione, al miglioramento della protezione civile. Potrebbe essere questa l’occasione per cominciare a praticare, sull’isola d’Ischia, quei suggerimenti che, da anni, provengono da più parti: un’ampia (possibilmente totale) consociazione di enti pubblici e privati che assoldi dei seri consulenti finanziari per intercettare i fondi europei, stanziati prima per lo sviluppo delle imprese, ora a seguito dell’emergenza COVID 19. In questa operazione, l’intera Isola dovrebbe costituirsi e presentarsi come un soggetto unico, per avere una sua forza interlocutoria rispetto alla Regione, al Governo, all’Europa.

* PRESIDENTE FEDERALBERGHI ISCHIA

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