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Corruzione a Procida, processo in primavera

È stata infine dichiarata la riunione dei due processi nati dall’inchiesta “Final Berth”, che nel gennaio del 2016 investì l’isola di Procida. Sarà la prima sezione, collegio A, a celebrare il processo.  La lunga impasse si spiega, come molti ricorderanno, col fatto che l’imputato-chiave dell’inchiesta, l’ex colonnello della Polizia municipale Giuseppe Trotta, aveva visto stralciata la sua posizione nell’udienza preliminare del 13 giugno 2016, quando il Gup Tommaso Miranda dispose il ritorno degli atti al pubblico ministero. Fu infatti accolta l’eccezione sollevata dall’avvocato Guido Izzo: come previsto dall’art. 415 bis del codice di procedura penale, era stata inoltrata al pubblico ministero la richiesta del suo assistito di essere sottoposto a interrogatorio, a cui il pubblico ministero deve obbligatoriamente procedere. Il mancato svolgimento dell’interrogatorio fu riconosciuto dal giudice Miranda come motivo per annullare la richiesta di rinvio a giudizio per il colonnello. Analogo provvedimento di stralcio fu disposto anche per Vincenzo Ruocco, a causa di un’imprecisione nell’invio dell’avviso di conclusione delle indagini. Trotta e l’altra imputata principale del processo, Maria Grazia Costagliola Di Polidoro, furono nel frattempo liberati dalla restrizione della misura cautelare costituita dagli arresti domiciliari, revocati rispettivamente a fine maggio e a metà luglio dello scorso anno.

Nell’udienza della scorsa settimana non c’è stato spazio per le richieste istruttorie né per l’ammissione dei mezzi di prova. È stato infatti tutto rinviato all’udienza del 29 marzo: il processo vero e proprio dunque prenderà il via ben oltre due anni dopo il deflagrare della vicenda giudiziaria,  che come alcuni ricorderanno trae origine delle indagini coordinate dalla Procura di Napoli, sezione reati contro la Pubblica Amministrazione. Secondo la ricostruzione operata dalla Procura, il colonnello Trotta, avvalendosi soprattutto della collaborazione della Costagliola di Polidoro  avrebbe posto in essere una serie di condotte illecite nella gestione personalistica del delicato settore della Polizia Municipale; circostanza che spaccò praticamente in due il Comando dei Vigili urbani, fra favoritismi e attività di dossieraggio. Al colonnello Trotta e alla Costagliola di Polidoro vengono contestati plurimi episodi di falso in atto pubblico, oltre che di calunnia, peculato e corruzione; al Coppola invece i reati di corruzione e falso in atto pubblico. Gli altri imputati sono Antonio Lucio Ambrosino, Assunta Ambrosino, Gaetano Buonanno, Luigi Buonanno, Leonardo Cordova, Pasquale Cozzella,  Luigi D’Orio, Margherita De Vellis, Giorgio Formisano, Rosa Gallo, Mario Laddanza, Salvatore Lubrano Lavadera, Domenico Mazzella, Gianluigi Porta, Vincenzo Ruggiero, Salvatore Ruocco, Vincenzo Ruocco, Pasquale Sano, Aldo Scotto di Perta e Domenico Scotto di Tella, tutti coinvolti a vario titolo nella lunga indagine effettuata con il coordinamento della Procura di Napoli ed effettuata mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti e acquisizione di documentazione amministrativa. Per il processo, tuttavia, occorrerà attendere la primavera.

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