CULTURA & SOCIETA'

Serrara Fontana in lutto per il suo Gregorio Mattera

Lo storico barbiere di Fontana ha lasciato la terra natale

Per pochi anni non ce l’ha fatta a raggiungere l’ambita meta dei cento anni lo storico “Coiffeur” di Fontana, ovvero Gregorio Mattera, lo storico personaggio che ieri l’altro se n’è andato negli spazi senza confini, all’improvviso,, dopo essere stato sulla breccia di abile artigiano e di saggio concittadino fino a qualche mese fa, come roccia che non vacilla, malgrado gli anni e l’ininterrotto lavoro svolto sempre con entusiasmo, pazienza e grande disponibilità umana.

Gregorio apparteneva ad un’antica famiglia contadina del comune alpestre, tutta dedita al lavoro dei campi, alle vigne e a quelle tradizioni secolari locali che hanno scandito la vita dei Fontanesi attraverso una vicenda umana immutabile, anche quando gli avvenimenti storici più controversi tentarono di intaccare le condizioni di vita della comunità di Serrara Fontana.

Ebbi modo di conoscere Gregorio in occasione della stesura della monografia storica sul comune di Serrara Fontana del 2010 nel suo salone di barbiere, attaccato all’altro storico locale “Bar Epomeo” condotto da un suo nipote Giulio con grande impegno e managerialità. Fui subito colpito dalla statura di Gregorio, niente affatto gigantesca, che abbisognava di un saldo scalino di legno per poter… raggiungere il cliente issato sulla poltrona non certo alla portata dell’impavido figaro!

Gregorio non se ne faceva un problema e si era organizzato per benino al fine di accedere alle mensole di cristallo su cui erano diligentemente allineate spazzole, pettini, rasoi, pennelli e creme varie che odoravano di antichi profumi e mai disusate fragranze tanto care ai clienti di una certa età.

Ricordo che sottoposi Gregorio ad un vero e proprio “terzo grado”, con domande sulla storia paesana, personaggi dei secoli scorsi, usanze e tradizioni del posto e infine –nota dolente- questioni di politica locale incarnata da personaggi a doc, come Pietro Carlo Mattera, Ottorino Mattera, Arturo Trofa, Giovanni Iacono, Cesare Mattera, Antonio Zunta e qualche sacerdote di larghe vedute che tirava per lo scudo crociato degli anni Cinquanta, come era d’uso nell’immediato dopoguerra.

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L’approccio fu fulmineo e senza esitazioni; Gregorio aveva una memoria formidabile, un carattere estroverso e una disponibilità a raccontare cose vere, senza ricorrere ai voli della…fantasia!

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Fu una miniera inesauribile di aneddoti, episodi, vicende liete e tristi, insomma una saga paesana che riviveva magicamente nel ricordo di questo “grande vecchio”, sempre onesto con se stesso e con la piccola comunità di Fontana.

Qualche concittadino ebbe a dirmi che Gregorio era soprattutto un “saggio”, con una cultura da autodidatta e uno spiccato senso dell’onore che lo rendevano cittadino ammirevole e di esempio per le nuove generazioni che si affacciavano alla vita sociale.

Ha vissuto, così, il buon Gregorio, senza deflettere dai suoi imperativi morali, ma, soprattutto, senza lasciare il lavoro (anche quello dei campi) fino a tarda età.

Oggi la piccola bottega che affaccia sulla piazza di Fontana è ritornata muta e solitaria; Gregorio è andato via senza voltarsi indietro, perché non si può lasciare la creatura di tutta una vita senza versare le lacrime dell’amore e della fedeltà.

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