CULTURA & SOCIETA'

Di4ri , su NetFlix la seconda stagione della serie girata a Ischia

La nostra isola protagonista della serie teen ideata da Simona Ercolani ed ambientata sulla nostra isola, vista come la metafora della vita per un gruppo di ragazzini

La seconda stagione di Di4ri, serie teen italiana ideata da Simona Ercolani e diretta da Alessandro Celli è disponibile da oggi su Netflix. Ambientata sull’isola di Ischia, racconta le vicende di un gruppo di ragazzi e ragazze che stanno affrontando la terza media, un momento delicato di passaggio alla vita più adulta. Con le cose tipiche dell’età: i primi amori, le illusioni e le delusioni, i conflitti in famiglia, i litigi con gli amici, la ricerca e l’affermazione di sé. Su questi temi si innestano poi il bullismo, la disabilità, i disturbi dell’apprendimento, la separazione dei genitori e l’accettazione dei nuovi partner di mamma e papà. Nei nuovi sette episodi ritroviamo i protagonisti della prima stagione: Pietro, Livia, Isabel, Daniele), Monica, Giulio. A loro si aggiungono la new entry Bianca, la cugina di Giulio, un tipo solare che si inserisce subito nel gruppo di amici, Katia, ragazza insopportabile, e Roby, talento del basket.

Abbiamo lasciato i ragazzi in seconda media, la mitica seconda D che lotta per rimanere nella scuola di Marina Piccola, e li ritroviamo in terza, ancora tutti insieme dopo l’occupazione organizzata per evitare la chiusura del loro istituto. Si parte proprio nel primo giorno di scuola dell’ultimo anno di medie. Pietro, il bello della classe, è innamorato di Livia, che però dopo una breve storia non lo guarda più perché ha saputo che aveva scommesso che l’avrebbe conquistata. Livia, la “perfettina” viene coinvolta in furti e bigiate a scuola dalle amiche più ricche di Marina Grande. Giulio si è fidanzato con Arianna ma la vuole mollare. Isabel, migliore amica di Pietro, decide di uscire con Roby. Tutti i ragazzi sono afflitti da un problema: come faranno a non perdersi dopo la terza media? Ecco, allora, il patto del falò: sceglieranno tutti lo stesso liceo.

Anche questa stagione della serie rompe la quarta parete, e ogni episodio si concentra sul racconto di uno dei ragazzi, che racconta le vicende scolastiche, e non solo, attraverso il suo punto di vista. La sua storia personale diventa allora storia di tutti, con le ansie, il desiderio di ribellione e affermazione di sé, l’insoddisfazione e i piccoli successi, le illusioni e le delusioni. Storie che hanno – dice Simona Ercolani che prima di preparare la serie ha intervistato più di mille ragazzini – l’ambizione di essere vere. «Una sera, mia figlia ormai grande, mi ha raccontato come da piccola patisse che i libri e i prodotti per ragazzi fossero sempre molto finti. Mostravano una realtà non autentica, lontana dalla sua e da quella dei suoi amici. Così mi è venuto in mente di fare una serie che raccontasse le vicende dei ragazzi dal loro punto di vista». La scelta di ambientare Di4ri a Ischia non è casuale. L’isola è vista come la metafora della vita dei ragazzini, che fino alle medie vivono come in una bolla, con i loro amici, le loro abitudini e le attività. Il cast, composto da esordienti e ragazzi che avevano già alle spalle qualcosa, funziona ed è bene assortito. Andrea Arru (Pietro) ha iniziato la carriera come baby modello.

Flavia Leone (Livia) ha già recitato in altri film. Biagio Venditti (Daniele) fa il ballerino e recita da molti anni (nessuna parentela con il cantautore romano), Sofia Nicolini (sabel) e Pietro Sparvoli (Mirko) sono alla loro prima esperienza. Guest star della nuova stagione sono il gamer Pow3r, nei panni di se stesso, e l’influencer Luciano Spinelli. 

Di4ri è una vera e propria serie teen. Una gioia per gli occhi e il cuore di preadolescenti e adolescenti che vedono squadernati i temi della loro vita, in modo non banale e con una colonna sonora azzeccata. E con un messaggio positivo: dice che quel che accade in alcune fasi della vita è normale, che da alcune brutte situazioni si può uscire insieme agli altri. Basta parlarne, non tenersi tutto dentro e fidarsi. Unico appunto: non avrebbe guastato una revisione dei dialoghi ad opera dei teen ager. Per fare un esempio: probabilmente non si è mai sentita una ragazzina che dice «hai un taglio originale» guardando i capelli dell’amica.

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