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Forio: chiude la “Libereria” di Barbara Pierini, unica libreria del Comune turrita

di Isabella Puca

Forio – Forio sta per morire. Il Comune famoso per l’attività culturale che girava intorno al Bar Internazionale di Maria, luogo prescelto dagli intellettuali di tutto il mondo, sta per perdere l’unica libreria rimasta: la Libereria di Barbara Pierini, tra qualche mese, chiuderà definitivamente i battenti. L’annuncio  ufficiale dell’energica libraia venerdì scorso, durante l’affollata presentazione del libro “Lettere all’amata” di Gianluca Caporaso, seguito dal mormorio dei presenti, appassionati lettori, che non hanno accolto di buon grado la notizia. Tra le motivazioni sette anni belli, ma difficili, durante i quali Barbara, farmacista di notte, mamma di due figli 24h su 24h e libraia per pura passione, si è dovuta scontrare con un’amministrazione quasi sempre assente e con un’istituzione scolastica che non ha saputo accogliere i suoi input. La Libereria, dal nome fantastico e significativo,  – Liber etimo in latino di libro e di libidine e un buon libro è sì uno strumento di libertà, ma ti deve anche piacere – ha contribuito per sette anni alla rivincita culturale del vicoletto San Gaetano. Se fino a qualche giorno fa era animato da presentazioni di libri con gli autori, letture animate per bambini, lezioni di dialetto foriano e da uno scambio di libri e di idee il primo sabato di ogni mese, a breve avrà l’aspetto di una strada fantasma. Dopo l’apertura di un’ agenzia assicurativa non ci meraviglieremmo se ci dovessimo trovare una sala slot o l’ennesima friggitoria a rendere anonima una strada, fino a ieri, ricercata e fotografata dai turisti di ogni parte del mondo. Unico a resistere è Franco Calise, noto ceramista foriano: ha chiuso, infatti, l’equo bar, il primo bar equo solidale dell’isola dove, fino all’estate scorsa, si svolgevano concerti jazz o di musica africana. Serrande abbassate anche sulla galleria Elo Art che, ogni mese, per diversi anni ha ospitato interessanti mostre di artisti provenienti da tutta Europa e sulla bottega dell’artista Manuel Di Chiara, volato via dall’isola con la sua arte. Resta ancora l’enoteca Pietratorcia sita lì dove, un tempo, c’era l’antica Libreria Mattera di cui Barbara era un po’ l’erede culturale.  Un paese senza cultura è essenzialmente un paese fantasma e Forio, da sempre Comune di artisti, sta per perdere la sua originaria identità. Tra i presenti, venerdì scorso, la volontà di voler fare qualcosa per far sì che Barbara non chiuda. E diversi sono già stati gli endorsement  arrivati anche dagli insegnanti; tra questi il professore Domenico Castagna che sabato mattina, durante il laboratorio di scrittura fantastica tenuto dallo scrittore Caporaso, ha spiegato ai ragazzi l’importanza di acquistare i libri in un negozio, non solo per i consigli di lettura che solo un libraio appassionato ti può dare, ma anche per far girare l’economia del posto in cui viviamo. L’apertura della Libereria, sette anni fa, fu la realizzazione del sogno di Barbara e al contempo rappresentò un passo verso la crescita di un territorio considerato dai più “culturalmente depresso”. Una Libereria dove Barbara ha rispecchiato se stessa accogliendo sempre col sorriso tutti quelli che entravano in quel giocoso “spaccio di libri”.  Sempre accurata la scelta delle Case Editrici che, per esporre i propri lavori in Libereria, dovevano avere in comune con Barbara la passione a quel progetto. Il sogno che accompagnò l’apertura della Libereria era quello di animare quel luogo dallo stesso fermento culturale di cui era animato, un tempo, il Bar Internazionale di Maria ‘e Zibacchiell, un luogo dove gli ischitani avrebbero potuto riconoscersi e che, invece, probabilmente, subirà le stesse sorti del famoso bar.

 

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