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Simonetta Calcaterra: «La mia “agenda” per Casamicciola»

Il commissario straordinario della cittadina termale fa il punto sulle iniziative adottate, su quelle in cantiere e sugli obiettivi (anche) a media scadenza. Affrontando in una intervista a Il Golfo anche tematiche importanti, tra cui ricostruzione e rispetto delle regole

Vorrei partire chiedendole di fare un primo suo bilancio della gestione commissariale a Casamicciola Terme. Quali sono le prime risultanze al tirar delle somme?

«Un primo bilancio può ruotare sull’indirizzo principale che ha caratterizzato la nostra attività, quello cioè di ridare linfa e nuovi impulsi alla macchina organizzativa. Questo è il primo passo per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati. È difficile andare avanti se prima non c’è una struttura adatta che ti permette di lavorare e, di conseguenza, di ottenere dei risultati. Pertanto, possiamo tracciare un primo bilancio in base ad alcuni provvedimenti che sono stati adottati come la riorganizzazione degli uffici, l’accorpamento delle aree in vista della maggiore funzionalità delle stesse, i risparmi per le casse dell’Ente senza sdoppiare le posizioni organizzative e anche il cambio del segretario comunale che, in qualità di riferimento della struttura e degli uffici, è quella persona che deve dare indicazioni precise e necessarie».

«Ricostruzione e burocrazia? Credo sia un ostacolo superato da quando è stata istituita la conferenza dei servizi: è uno strumento che sembra darci delle garanzie e, soprattutto, funzionare. E concentra in un’unica sede tutti i passaggi»

Nella macchina organizzativa cosa funziona bene, cosa meno bene e in cosa, invece, ci sono delle carenze oggettive?

«Il personale, a mio modo di vedere, deve essere seguito maggiormente. La materia prima c’è, ma è insufficiente a livello numerico rispetto ai servizi da offrire e alle pratiche da evadere. Per usare un termine gestionale, direi che c’è da migliorare la ‘performance’. La motivazione e la formazione del personale sono aspetti fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi. Io mi auguro che questa riorganizzazione sia utile per tutto il Comune e, in questo senso, avranno un ruolo cruciale tutte quelle figure esterne che sono entrate nella macchina organizzativa per sostenere i responsabili del servizio. A loro il compito di trasmettere al personale quella conoscenza e quella competenza che li contraddistingue e che sono fondamentali per chi lavora in questi settori. Ricordiamoci, comunque, che ci sono gli effetti di un sisma che ricadono su tanti profili, non ultimo il comprensibile “smarrimento” vissuto dal personale che è stato smembrato in diversi uffici, dislocati anche in punti diversi. Purtroppo è venuto meno quel senso di aggregazione e, ahimè, è faticoso tenere insieme la macchina, dovendo far dialogare tra loro vari soggetti che, piuttosto che a distanza e in ambienti diversi, dovrebbero lavorare insieme».

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Come procede l’attività di controllo del territorio?

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«Per quanto riguarda il controllo del territorio, l’attività della Polizia Municipale, ad esempio, è stata incanalata verso alcune verifiche come la regolarità delle insegne pubblicitarie e le violazioni delle norme del codice della strada. Nello specifico, da luglio a settembre sono state levate 3200 sanzioni per un importo di oltre 160 mila euro. Altra piaga che abbiamo affrontato è stata quella dell’abusivismo edilizio che, come si sa, rappresenta un fenomeno antico e tristemente conosciuto sull’isola. In particolare, abbiamo verificato tre abusi edilizi e deferiti all’autorità giudiziaria tre soggetti. Inoltre, è stata portato a compimento un ammodernamento della segnaletica stradale nell’ottica di un progetto di miglioramento generale. Tra le prossime attività che speriamo di condurre a termine c’è il ripristino del mercato settimanale che, a causa del covid, è stato fermo per molto tempo. Solo con l’individuazione di un luogo preciso e con il rilascio delle autorizzazioni che prevedano la corrispondente tassa dovuta sarà possibile consentire il regolare svolgimento del mercato».

«Il personale, a mio modo di vedere, deve essere seguito maggiormente. La materia prima c’è, ma è insufficiente a livello numerico rispetto ai servizi da offrire e alle pratiche da evadere. Per usare un termine gestionale, direi che c’è da migliorare la ‘performance’»

Lei sta vivendo da protagonista ed attivamente la tematica legata al processo di ricostruzione post sisma: da quello che è un osservatorio indubbiamente privilegiato, che idea si è fatta della burocrazia italiana notoriamente lenta e pesante? O forse attribuire solo ad essa determinate lungaggini è una semplificazione concettuale troppo banale?

«Far sedere attorno a un tavolo tutti gli interlocutori che, in base alle proprie competenze, devono dire e scrivere un parere sulla ricostruzione è metodologicamente la soluzione migliore perché i passaggi sono tutti concentrati in un’unica conferenza dove si perde meno tempo. La lentezza della burocrazia, come si sa, è stata una delle cause dei rallentamenti della ricostruzione poiché, in generale, la burocrazia stessa è uno dei principali problemi che l’Italia si trascina da tantissimo tempo. Nell’ambito della ricostruzione, pare che questo “freno” possa essere definito un ostacolo superato grazie alla nuova conferenza dei servizi disegnata dall’onorevole Legnini. Siamo ottimisti perché l’abbiamo appena sperimentata, avendone compreso le potenzialità e stiamo andando avanti con questo nuovo strumento che sembra darci delle garanzie e, soprattutto, pare funzionare».

«Mi riterrò soddisfatta alla fine del mio percorso se sarò in grado di far camminare con le proprie gambe la macchina comunale. Vorrei lasciare un tangibile contributo di miglioramento che possa rimanere nel patrimonio dell’Ente ed essere seguito e utilizzato anche quando sarà finita la mia gestione».

Quali sono le piaghe riscontrate sul territorio e, quindi, gli aspetti che proprio non funzionano?

«Più che parlare di ciò che non funziona a me piace concentrarmi su quello che può essere fatto per migliorare una determinata situazione perché il mio non deve essere un giudizio ispettivo su quello che è stato fatto in passato. Il mio compito è quello di dare un quid pluris, cercando di migliorare quello che è stato fatto in precedenza e andando così a correggere eventuali storture. L’obiettivo è sempre più sfidante e anche sulle cose quotidiane si può provare a fare un passo avanti. Certamente si può migliorare la salute economica e finanziaria dell’Ente».

Come?

«Si può lavorare con una maggiore attenzione alla riscossione dei tributi».

Nello specifico dove ha incontrato queste carenze e in quale misura l’Ente si muoverà?

«Io adesso sto lavorando sulle occupazioni di suolo pubblico che sono molto importanti perché consentono di rimpinguare le casse del Comune. L’intento però non è solo quello di fare cassa, come si suol dire. Il nostro compito, infatti, deve essere anche quello di promuovere il concetto di legalità sul territorio perché tutto è consentito, ma nel rispetto delle procedure, delle autorizzazioni e dei tributi connessi».

Si riterrà soddisfatta alla fine del suo percorso casamicciolese se…

«Mi riterrò soddisfatta solo se sarò in grado di far camminare con le proprie gambe l’intera macchina comunale. Vorrei lasciare un tangibile contributo di miglioramento che possa rimanere nel patrimonio dell’Ente ed essere seguito e utilizzato anche quando sarà finita la mia gestione».

Che idea si è fatta del territorio, dell’isola in generale e della sua gente?

«L’isola d’Ischia, come è stato detto recentemente, è l’isola più bella del mondo e la sua gente, stimolata dalle meraviglie del luogo e dall’amenità del clima, è particolarmente ospitale e aperta a tutto quello che è bello e migliorativo. È un posto ricchissimo per le bellezze naturali che offre e questo aspetto deve stimolare il turismo vacanziero, culturale e anche enogastronomico. Il comune di Casamicciola, in particolare, è dotato di tante risorse che possono essere sfruttate sempre di più per creare ricchezza economica. Tutto ciò, ovviamente, va indirizzato verso il benessere dei cittadini. Se il comune è ricco e florido il cittadino ne beneficia in termini di vivibilità e di servizi. L’idea di rinforzare le casse del comune attraverso i tributi, i controlli e le verifiche del caso è una scelta mirata e che ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita della cittadinanza».

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