CRONACAPRIMO PIANO

Giustizia a Ischia, l’Assoforense si appella anche a De Luca

Gli avvocati isolani hanno inviato una missiva al Presidente della Regione chiedendo di intercedere presso il Governo per ottenere la stabilizzazione definitiva della sede giudiziaria e la copertura dei vuoti in organico per funzionari e assistenti

L’azione dell’Assoforense isolana si dispiega a ogni livello. Dopo l’incontro della scorsa settimana con il presidente del Tribunale di Napoli, dottoressa Garzo, insieme ai sindaci dell’isola, adesso anche il presidente della regione Vincenzo De Luca viene direttamente coinvolto nel serrato dialogo istituzionale diretto a ottenere il riconoscimento della definitiva stabilizzazione del Tribunale di Ischia e, tramite la dichiarazione di sede disagiata, la copertura dei tanti vuoti in organico nelle cancellerie e nell’ufficio del Giudice di Pace, che rendono praticamente impossibile un funzionamento appena accettabile della giustizia isolana. Il supporto di De Luca è stato formalmente richiesto dal direttivo dell’Assoforense tramite una dettagliata missiva inviata al presidente della Regione, nella quale viene dapprima precisato che le ragioni che giustificavano per Ischia (come per le Eolie ed Elba) un’eccezione alla regola ed alla revisione della Geografia Giudiziaria ex D.Lgs. 155\2012, sussistono tuttora e non cesseranno certo alla data del 31 dicembre 2021, termine fissato da ultimo nel decreto mille proroghe del 2018, né in seguito, trattandosi di difficoltà logistiche e strutturali connaturate all’identità geopolitica ed alla organizzazione giudiziaria del rispettivo territorio insulare.

IL CASO ISCHIA

Ischia, infatti, presenta le ben note peculiarità che il direttivo ha illustrato ai vertici della Regione: innanzitutto dispone da sempre di un Palazzo di Giustizia concesso in comodato d’uso gratuito dal Comune di Ischia, interamente ristrutturato ed adeguato agli standards di sicurezza sui luoghi di lavoro con l’impiego di fondi pubblici (600.000 euro erogati dalla Città Metropolitana di Napoli) e riaperto ad agosto 2018; ha una popolazione residente di oltre 65.000 abitanti, che raggiungono le 500.000 unità nei mesi estivi, ed una popolazione fluttuante di circa 4/5 milioni di turisti all’anno; inoltre, ha un indice di contenzioso storico di circa 8.000-10.000 procedimenti nella sola Sezione Distaccata tra civile, penale, lavoro, previdenza, volontaria giurisdizione, esecuzioni senza contare il carico di lavoro dell’Ufficio del Giudice di Pace per altri circa 5.000 procedimenti annui e circa 7000-8000 pendenze, per i quali non si può fare a meno del Tribunale per le impugnazioni e le esecuzioni. Viene anche spiegato che l’isola dista 18 miglia marine dalla terraferma, distanza che diventa siderale nel periodo invernale (da novembre a marzo-aprile), quando le continue mareggiate rendono pesantemente disagevole la trasferta marittima, sino a determinare, il più delle volte, la sospensione dei collegamenti con le isole del golfo di Napoli per avverse condizioni meteo marine.Inoltre, il numero dei navigli disponibili è del tutto insufficiente ed inadeguato per il trasporto in terraferma della intera utenza isolana della Giustizia, in particolare dei disabili, e durante la stagione turistica (da aprile a novembre) quei pochi aliscafi disponibili sono sempre stracolmi di turisti. E fra l’altro solo sull’isola d’Ischia esercitano stabilmente la professione circa 400 Avvocati iscritti all’Albo del C.o.a. di Napoli, molti dei quali, in caso di chiusura del Tribunale, incontrerebbero difficoltà enormi alla prosecuzione della loro attività finendo per chiudere gli studi legali e le rispettive partite Iva con un danno indiretto per lo stesso erario.

I COSTI

Nella missiva viene quindi sottolineata l’influenza determinante della mancanza di continuità territoriale, che in relazione al consistente carico di lavoro e all’ampio bacino di utenza rendono Ischia equiparabile a un capoluogo di provincia, rendendo necessaria la stabilizzazione della sede giudiziaria. Alle difficoltà di collegamento si aggiungono i costi, che per gli isolani assommano a circa 50 euro per raggiungere il tribunale al Centro Direzionale di Napoli, con almeno 4 ore tra andata e ritorno, sempre tenendo presente la frequente ipotesi del maltempo che spesso interrompe completamente i collegamenti marittimi. La lettera inviata al presidente De Luca affronta anche il capitolo degli ingenti costi che la chiusura del Tribunale sull’isola e la trattazione delle cause a Napoli porrebbe a carico non solo del Ministero della Giustizia ma anche degli Enti Locali e dei Ministeri dell’Interno, della Difesa e delle Finanze, richiedendo il trasferimento in terraferma dei dipendenti comunali e degli agenti di polizia giudiziaria quali testimoni in molti processi, che dati i tempi di percorrenza, lascerebbero sguarniti gli uffici e il presidio del territorio isolano. Biasimando le scriteriate politiche di austerità finanziaria, l’Assoforense ha illustrato la pesantissima riduzione di personale che ha ridotto la sede ischitana a un mero simulacro di giustizia, del tutto inefficiente.

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Infatti prima della soppressione, presso il Tribunale di Ischia, operavano nel civile 4 magistrati togati e 2 GOT, 1 magistrato togato quale Giudice del Lavoro e 2 magistrati togati nel penale, e, nonostante le più volte denunciate gravi carenze di organico amministrativo, grazie all’abnegazione di tutti gli operatori in servizio ed alla collaborazione della classe forense ischitana, l’Ufficio rispondeva comunque ancora discretamente alle istanze di giustizia della popolazione dell’isola d’Ischia, per la quale rappresentava e tutt’ora rappresenta l’unica ed insostituibile possibilità di accesso alla giurisdizione. Oggi,purtroppo restano, nel civile, 1 togato, che è anche Coordinatore della Sezione, un altro togato ed un GOT, e, nel penale, 1 togato ed 1 GOT. A causa dei trasferimenti del personale dovuti alla precedente soppressione della Sezione Distaccata e dei pensionamenti, sono rimasti in servizio solo la Dirigente di Cancelleria nel settore civile con un assistente giudiziario di nuova nomine e soli due assistenti giudiziari nel settore penale, per cui la macchina giudiziaria è ormai alla paralisi, e va avanti, con la cancelleria civile spesso chiusa, e solo grazie al sacrificio dei tre dipendenti che svolgono il lavoro delle 11 unità necessarie in organico. Andrebbero quindi previsti anche incentivi economici o di carriera per coloro che intendano accettare l’assegnazione alle sedi insulari .

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LE RICHIESTE

L’Assoforense ha quindi chiesto a De Luca di voler intercedere presso il Governo centrale ed in particolare presso il Ministero della Giustizia, affinché: sia riconosciuta con legge dello Stato la (definitiva) istituzionalizzazione del Tribunale di Ischia, (come di quelli di Portoferraio e Lipari, afflitti da analoghe criticità, dovute a similare specificità territoriale), e, possibilmente, quale sede disagiata, con adeguata dotazione di personale anche, se del caso, mediante reclutamento ad hoc sulle isole o la previsione di benefits tali da invogliare il personale della terraferma alla scelta delle sedi insulari; in secondo luogo, affinché si provveda anche alla sostituzione dei Funzionari al Giudice di Pace e alla copertura dei posti vacanti di funzionari e assistenti delle Cancellerie della Sezione Distaccata di Ischia, mediante relativi concorsi pubblici, e inoltre affinché si disponga, da parte degli Uffici competenti, l’applicazione dei vincitori del concorso bandito dalla Regione Campania per funzionari, nel numero di due o più unità, eventualmente tra quelli già residenti sul territorio dell’isola d’Ischia o che, comunque, si dichiarano disponibili a svolgere il periodo di tirocinio presso la Sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli o anche presso l’ufficio del Giudice di Pace di Ischia.

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