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MISSIONE… COMPIUTA: LE SUORE E I FRATI FRANCESCANI SE NE VANNO

GLI  EFFETTI  IMMEDIATI DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE: fra i partecipanti alla Missione spariti odi ed incomprensioni con amici e fratelli. C’è chi ha rivelato che con un semplice ciao ha fatto pace con la sorella. Altri con le lacrime agli occhi hanno detto: “Abbiamo riscoperto amore, gioia ed un fiume di felicità”. Il saluto del Vescovo di Ischia Mons. Pietro Lagnese ai missionari francescani ieri mattina al Palazzetto dello Sport di Fondobosso

di ANTONIO LUBRANO

Foto di Giovan Giuseppe Lubrano

L’ultimo atto di fede e di preghiera ieri mattina nel Palazzetto dello Sport affollato di sacerdoti, suore, frati gruppi di famiglie umbre e tantissimi fedeli ischitani per il saluto ed i ringraziamenti del Vescovo Lagnese ai missionai francescani moderni evangelizzatori nella nostra isola.  Se ne vanno questa mattina col cuore colmo di gioia. Lasciano l’isola quindi i frati e le suore francescane missionarie con un buon numero di laici al seguito fra madri, padri, figli e fidanzate in un unico gruppo di circa cento belle persone. Per dieci giorni, dal 4 di novembre fino ad ieri domenica 13, hanno fatto parte della nostra comunità intensamente, in un rapporto speciale di fratellanza di cui già da subito, dopo la partenza, se ne sentirà la mancanza. “Questa è un’ora sognata da sempre , un’occasione da prendere a volo, un tempo speciale , un momento di Dio pensato per te! C’è qualcuno che passa! Viene per te: passa per questo! Domanda di te!  Viene e ti dice: Posso dirti una cosa! Coraggio! Alzati! Ti chiama! Vieni!”.Sono le parole in odore di certezze con tanti punti esclamativi che ha diffuso il Vescovo della Diocesi isolana Mons. Pietro Lagnese, cbe di questa moderna Missione si è fatto carico in prima persona, stando fra la sua gente di fede, partecipando con i frati missionari fracescani ai momenti di preghiera, agli incontri di dialogo, alla gioia di tutti i partecipanti. Le chiese dell’isola utilizzate dalle Missione per l’eucarestia ed altre funzioni liturgiche solenni sono state la Cattedrale, la Chiesa di S. Maria di Portosalvo a Porto d’Ischia (Sede del Gruppo Missionario), Forio: S. Francesco d’Assisi, Lacco Ameno: S. Restituta, Casamicciola: S. Gabriele, Barano: Maria SS. Madre della Chiesa – Fiaiano, Serrara-Fontana: S. Antonio. Per gli incontri con i giovani, giovanissimi, coppie di sposi e conviventi, sono stati utilizzate le seguenti strutture: Ischia: Palestra “Sogliuzzo” (dietro Istituto Alberghiero), Ischia: Teatro Polifunzionale, Barano: Auditorium Scuola Media; Ischia: la Palestra del Liceo, Lacco Ameno: Sala “Regina Isabella”, Forio: Palazzetto dello Sport, Barano: Sala parrocchiale Maria SS. Madre della Chiesa – Fiaiano Per la comodità delle giovani mamme è stato istituito perfino un servizio di baby sitter. Insomma  la presenza fra noi, solare e piena d’amore cristiano della Missione con tutti i propri componenti,  ha rappresenta l’ultima tappa storica di un cammino missionario che ebbe inizio nell’sola d’Ischia negli anni ’20 del secolo scorso ed è proseguito nel tempo fino ai giorni d’oggi con l’identico spirito di evangelizzazione di cui si era animati allora, anche se il linguaggio, il modo di porsi e le pratiche di aggregazione sono cambiate per strada, causa l’inevitabile evoluzione dei tempi. Le prime “Missioni della Fede” benedette dal Vaticano, furono incarnate ed  introdotte dai Padri passionisti che i fedeli delle parrocchie presso cui si recavano per il ciclo missionario, li chiamavano “Padri Santi”. Con essi, l’sola degli anni ’20, 30, 40 e 50, semplice, povera dedita al solo lavoro duro in mare e nelle campagne, prima che venisse travolta dal boom economico e dal benessere diffuso, ha vissuto memorabili momenti di esaltazione religiosa che hanno fatto bene a tante coscienze di anime smarrite recuperate al dono divino della fede.  I Passionisti, figli spirituali di S.Paolo della Croce, hanno seminato il “Verbum Crucis” per molti anni nelle varie chiese dell’isola: Le tante  croci ricordo in vari punti dell’isola stessa, confermano la loro presenza sul territorio dei missionari della Passione di Cristo. La concreta stabilità della loro fisica presenza nell’isola si attuò solo nel 1930, allorquando decisero di comprare un terreno dal Comm. Amedeo Federico in via Girardi a Casamicciola. L’attuale Convento, una bella struttura svettante tra il mare prospiciente ed i monti alle spalle, fu portata a termine in un anno sotto la direzione dell’ Ing. Antonio Riccio di Calvizzano (NA). Nel fabbricato esisteva una piccola cappella. In verità molto piccola per il grande numero di fedeli. Si sentiva la necessità di una Chiesa più ampia. Così il 28 febbraio del 1948 furono inaugurati i lavori di costruzione dell’attuale Chiesa sotto la direzione dell’ Ing. Prof. Giuseppe Esposito di Napoli. Dopo aver superato parecchi contrasti, non sempre frutto della carità fraterna, i lavori sospesi e poi ripresi, proseguirono senza interruzione e alla fine di Maggio 1952 furono terminati. Quindi i padri passionisti divennero di casa nella nostra isola, pronti ad ospitare i loro confratelli del Continente per le varie “Missioni” che hanno avuto luogo sull’isola, in particolare a Ischia Ponte facendo capo alla Cattedrale, dove si ricordano le Missioni del 1925, del 1931, del 1948. Del  1951 e del 1954 con il ricordo a perpetua memoria di varie Croci simbolo collocate a giusta testimonianza in vari luoghi ben in vista del paese. Per le Missioni del 1954 invece una nicchia fatta costruire sulla facciata del palazzo vescovile dedicata alla madonna sostituì in via eccezionale la  Croce di rito. Quelle Missioni attecchirono anche in altri comuni dell’isola quali Casamicciola, Lacco Ameno, Forio e Barano lasciando anche per quelle comunità il ricordo tangibile delle Croci installate e visibili ancora oggi. Tornando alla Missione attuale del tempo corrente questa volta delle suore e dei frati francescani gaudenti dell’ Umbria, la terra di San Francesco d’ Assisi, appena conclusa, dobbiamo aggiungere che per il popolo isclano fedele, lo stesso che frequenta la domenica e nelle atre occasioni speciali di festa o di incontri catecumenali, le chiese dell’isola, l’essere stati partecipi di un movimento popolare di fede e di preghiera, di dialogo e di conoscenze come quello voluto organizzare oggi ad Ischia, ha rappresentato  uno splendido momento di amore e di grazia per tutti coloro che l’hanno vissuto,nella gioia e nel desiderio di ritrovare Gesù. Da essi abbiamo colto le espressioni di prova pronunciate  che testimoniano l’esperienza formativa vissuta, espressioni a riprova quali “Questa Missione per me è stata un fiume di felicità…”, “Se ho pianto in questi giorni è perché sono riuscito a confessarmi…avevo tanta rabbia…voglio ricominciare…”, “Ero scettico e invece ho dovuto ricredermi perché mi sono sentito amato…” “E’ stata una opportunità per crescere nell’amore verso Dio…”Ho riscoperto un Dio che è accanto a me…”. E via di questo passo, dove ciascuno, giovane o adulto si è sentito coinvolto, preso per mano e condotto alla riscoperta di un nuovo cielo sotto cui vivere nella gioia e nella condivisione.

                                                                                             antoniolubrano1941@gmail.com 

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