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Trasporti e caro rifiuti, l’Antitrust slitta la chiusura del procedimento al 31 dicembre

L’Autorità ha preso tempo in quanto «sono state richieste informazioni a soggetti terzi pubblici e privati a ridosso della stagione estiva 2021»

È stato prorogato al 31 dicembre prossimo il termine di conclusione del procedimento relativo ai trasporti speciali infiammabili e dei rifiuti da e per le isole della Campania in corso presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato. La stessa nella sua adunanza del 5 ottobre scorso, sentito il Relatore, Professore Michele Ainis, alla luce dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (TFUE), del Regolamento n. 1/2003 del Consiglio del 16 dicembre 2002, concernente l’applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del Trattato CE (ora 101 e 102 TFUE), della legge 10 ottobre 1990, n. 287, del D.P.R. 30 aprile 1998, n. 217 e della propria delibera adottata il 14 gennaio 2020, con la quale è stata avviata, ai sensi dell’articolo 14 della legge n. 287/90, un’istruttoria nei confronti di Mediterranea Marittima S.p.A., Medmar Navi S.p.A., Servizi Marittimi Liberi Giuffré & Lauro S.r.l., Tra.Spe.Mar. S.r.l., GML Trasporti Marittimi S.r.l. e COTRASIR, per accertare l’esistenza di possibili violazioni dell’articolo 2 della legge n. 287/90 e/o dell’articolo 101 del TFUE, ha deciso di adottare una proroga per la chiusura del procedimento.

Lo scorso 25 maggio 2021 sempre con una delibera dell’Autorità il termine di conclusione del procedimento era stato prorogato al 31 ottobre. La nuova proroga si è resa necessaria «considerato che, al fine di approfondire le caratteristiche dei settori interessati, anche in comparazione con altre realtà analoghe, sono state richieste informazioni a soggetti terzi pubblici e privati; che tale attività di acquisizione e raccolta ha interessato soggetti, collegati a vario titolo alle realtà delle piccole isole italiane, a cui sono state inviate richieste di informazioni proprio a ridosso della stagione estiva 2021; la necessaria attività di elaborazione delle nuove informazioni ricevute». Per questo l’Autorità ha ritenuto «che l’attuale termine di conclusione del procedimento, fissato al 31 ottobre 2021, non consente una corretta instaurazione del contraddittorio per le parti» e per questo «ritenuto quindi necessario prorogare il termine di chiusura del procedimento al fine di garantire alle parti un pieno esercizio dei diritti di difesa», ha adottato la proroga al prossimo 31 dicembre.

L’indagine dell’Antitrust

A finire sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust è il trasporto dei rifiuti e dei carburanti da e per Ischia, Procida e Capri. Per questo l’Autorità, a gennaio 2020, ha deliberato di avviare un procedimento istruttorio nei confronti delle società Mediterranea Marittima, Medmar Navi, Servizi Marittimi Liberi Giuffrè & Lauro, TraSpeMar, Gml Trasporti Marittimi e del Consorzio Cotrasir per accertare una presunta intesa restrittiva della concorrenza nell’offerta dei servizi di trasporto di infiammabili e rifiuti da e per le isole del Golfo di Napoli (Ischia, Procida e Capri).

L’ipotesi dell’Autorità

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L’autorità ha ritenuto che la strategia con la quale i due concorrenti Mediterranea Marittima (holding di partecipazioni che controlla la società operativa Medmar Navi) e Servizi Marittimi Liberi Giuffré & Lauro, dopo aver dato luogo alla società comune GML, hanno costituito tra quest’ultima e il terzo operatore Traspemar il consorzio COTRASIR, nonché le modalità operative di quest’ultimo, potrebbero integrare un fenomeno concertativo tra imprese concorrenti nei servizi di trasporto marittimo di merci pericolose, rifiuti e infiammabili da e per le isole del Golfo di Napoli, finalizzato a uniformare le condizioni di offerta dei servizi e all’azzeramento di ogni dinamica concorrenziale, in termini di possibilità di scelta da parte della domanda, di qualità e costi dei servizi di trasporto offerti, con potenziali impatti negativi sui consumatori in termini sia di maggiori prezzi dei carburanti sia di maggiori costi della gestione dei rifiuti nelle isole interessate.

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Gli impegni delle società coinvolte

A luglio 2020 le società coinvolte hanno presentato all’Autorità degli impegni con i quali hanno sancito di «sciogliere COTRASIR e GML e ad astenersi in futuro dall’attuazione di forme di concertazione finalizzate alla prestazione dei servizi analizzati dall’istruttoria, ivi comprese eventuali gestioni in forma consortile dei medesimi; di dotarsi e a dare attuazione a specifici programmi di compliance antitrust conformi alle Linee Guida adottate da codesta Autorità e a sottoporne il contenuto all’AGCM per approvazione, nonché ad aggiornare i medesimi con cadenza annuale». Gli impegni prevedono anche incontri periodici «in tavoli tecnici appositamente convocati, i principali clienti ed enti locali fruitori dei servizi di trasporto analizzati dall’istruttoria, al fine di verificare la possibilità di incrementare la qualità dei servizi in ragione delle esigenze che verranno manifestate nel corso degli incontri». Ed ancora: «in particolare, Traspemar, Mediterranea Marittima, Giuffré e Lauro e Medmar Navi si impegnano ad applicare ai clienti, per la prestazione dei servizi di cui trattasi, prezzi non superiori ad alcuni corrispettivi dettagliatamente elencati in due appositi allegati al formulario impegni, e individuati distintamente per la tratta Ischia -Procida – Napoli (Casamicciola -Procida- Pozzuoli per il trasporto rifiuti) e per quella Napoli-Capri. Le società affideranno al monitoring trustee il compito di verificare a consuntivo, con cadenza semestrale, l’adeguatezza dei prezzi applicati, segnalando alle Parti eventuali correttivi da adottare nel successivo semestre. Il pagamento del corrispettivo dei servizi così limitato quanto al suo importo massimo dovrà avvenire contestualmente alla prenotazione. L’impegno è assunto anch’esso per un periodo di cinque anni».

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peppe

Finalmente qualcuno si è svegliato,il cartello vige da molti anni e non solo per i trasporti marittimi ma anche per i vettori degli infiammabili che a loro volta scaricano sui vettori marittimi la colpa.
Praticamente un giro di rimbalzamento di palle che va ad arricchire i disributori di carburanti.
Conseguenza prezzi relativamente piu’alti del 20% per gli isolani.
La storia è vecchia e sicuramente anche questa volta finira’a abolla di sapone

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