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Adesso ride Perrella: «Il Giudice a Berlino? L’ho trovato io»

A Il Golfo l’amministratore di Marina di Capitello commenta l’ultima pronuncia giudiziaria favorevole, che di fatto restituisce l’acqua al porto turistico di Lacco Ameno. Poi lancia una serie di stoccate a Pascale: «Fa dispetti per dispensare incarichi con i soldi del Comune…». E ancora: «Il bonifico? Presto lo farà lui a me»

DI GAETANO FERRANDINO E IDA TROFA

Tra il comune di Lacco Ameno e la Marina del Capitello è davvero una guerra senza fine, una sorta di fiabesca “never ending story”. Tra giugno e luglio era arrivata la decisione Pastore Alinante della sezione distaccata di tribunale di Ischia che aveva dichiarato che la Marina del Capitello non avesse alcuna titolarità alla gestione delle aree nel porto di Lacco Ameno, ritenendo che dovesse rigettarsi l’istanza cautelare presentata dalla stessa nei confronti della EVI spa che aveva staccato le utenze idriche con tutto quello che ne conseguiva in termini di disagi. Il Comune nel frattempo non si era fatto pregare ed aveva già staccato le sue utenze ed ottenuto che il Perrella rimborsasse all’ente del Fungo le spese del procedimento cautelare, 3.000 in favore dell’avv. Angela Bassolino. Martedi la svolta, l’ultimo colpo di scena (per adesso, ovviamente), e l’accoglimento del reclamo al procedimento di Perrella. Il Tribunale Civile di Napoli, con apposita ordinanza, ha accolto il ricorso presentato contro il distacco della fornitura idrica che era stato operato dall’Evi sul porto turistico del Comune del Fungo, dichiarandolo di fatto illegittimo. Accolta così la tesi degli avvocati difensori di Perrella, i legali Angelone, Barbierie e Calise : l’Evi è stata condannata a ripristinare immediatamente la fornitura oltre che a pagare eventualmente 2.000 euro al giorno di penale per ogni ritardo accumulato a partire dal terzo giorno dalla notifica dell’ordinanza. Nuova batosta economica e nuovo risarcimento a favore di Giuseppe Perrella che ha così commentato la sentenza senza lesinare schiaffi al sindaco Pascale: “Lui dice che basta un click per fare un bonifico, se continua cosi a breve sarà lui a dover premere quel tasto per farlo a me, vedrete” sono state le parole più tenere.

Un’altra mazzata per il Comune di Lacco Ameno, un altro punto a favore di Giuseppe Perrella e di Marina di Capitello nel lungo ed infinito contenzioso giudiziario per la gestione del porto turistico di Lacco Ameno. Siete legittimati alla occupazione, soprattutto?

“Già sapevamo di questa questione. Sono persuaso che ormai il Comune volutamente agisce in questa maniera per favorire incarichi legali e dispensare soldi pubblici senza badare ai danni che procura alla comunità ed all’orario. Siamo legittimati e, soprattutto, aggiungerei che l’amministrazione di Giacomo Pascale ha perso in ogni grado di giudizio, in ogni sede.  Finalmente il giudice a Berlino, questa tarantella che ogni volta ripete il sindaco con l’affare delle PEC, l’ho trovato io e non lui!”

Ma la lunga guerra tra le parti, non finisce certamente qua. Il sindaco dice che le basterebbe un click, spingere un tasto per far è un bonifico e pagare l’Ente, invece delle solite PEC ?

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“Adesso siamo pronti per fare un’azione legale nei confronti del Comune. Oltre al rimborso di tutto ciò che è dovuto, proprio così come stabilito dalla sentenza, chiederemo i danni d’immagine ed mancati introiti, le conseguenze patite dai diportisti e gli utenti dello scalo che si sono lamentati, giustamente, per il disservizio. Tra poco il tasto ed il click sul pc per inviarmi il bonifico lo dovrà fare Pascale e non io. Vedrete se non finirà così… ”. 

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Tra i due litiganti a pagare finisce sempre chi è vittima della lite, ovvero i cittadini di Lacco Ameno.

“Siamo pronti per far fare un’azione legale di risarcimento danni al Comune, ma non possiamo fare altrimenti. Questo dispiace, perché poi alla fine quelli che pagano siamo sempre noi, i cittadini. Anche io sono un cittadino di Lacco Ameno”. 

Con questa ordinanza ci pare di capire che il Comune non può più eccepire nulla. È questa la parola fine su una c’è una vicenda che era assurda e paradossale e soprattutto in cui non sembravano esservi ragioni o buon senso? 

“Sì, sì, si (ripete quasi incredulo a mitraglietta Perrella ndr) a questo punto, veramente, l’unica cosa che spero e che Giacomo Pascale receda sul suo intento di finalizzare il distacco della corrente attraverso quella assurda questione della cabina della Litoranea, anziché farmi ricorrere nuovamente per le vie legali e poi aspettare una nuova sentenza che anche questa volta mi darà ragione. Perché anche la vicenda della corrente e dei servizi connessi presenta evidenti lacune”. 

Quindi?

“Spero che domani o al massimo dopodomani mi vengano a riattaccare la corrente. Ma questo non avverrà perché l’unico intento loro, degli amministratori e quello di fare affidamenti con incarichi legali e proseguire in un giro assurdo di sperperi senza una logica concreta per un ritorno in favore del paese e della sua economia”. 

Alla fine la stagione diportistica è persa, forse era anche questo l’intento degli inquilini del palazzo, niente porto per loro, niente porto per lei?

“Abbiano perso tutta la stagione dei diportisti, un danno all’impresa notevole, ma anche soprattutto si è distrutta una struttura portuale che comunque rappresentava un bene di tutta la comunità. Se consideriamo che la richiesta di allaccio delle forniture EVI, mia, era del 5 giugno. Per tutta l’estate siamo stati senza servizi ed abbiamo fatto anche brutte figure con i clienti. Abbiamo lavorato a singhiozzo e programmato giorno per giorno quella che era la nostra attività. Quindi vi lascio immaginare i danni incalcolabili alla società e poi al paese, ripeto. Da qualche settimana a questa parte a Lacco Ameno non cammina nessuno, perché il porto era di fatto un luogo morto, senza nessuna attrattiva, persino spento. Il corso di Lacco Ameno è vuoto da giorni, sembra davvero qualcosa di spettrale”. 

 Lacco Ameno vale la classica massima secondo cui sia affonda la nave per uccidere il topo che si annida all’interno? 

“Esattamente, proprio così. È un palese dispetto che non tiene conto delle conseguenze. Proprio per questo spero riattacchino la corrente e non mi facciano ricorrere ad una nuova azione giudiziaria che si prolunga nel tempo. Almeno per una volta che si comportino con lungimiranza e, come dire, si rendano conto delle malefatte che hanno combinato e ci lascino un settembre tranquillo”. 

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