CULTURA & SOCIETA'

Con Gesù Cristo brilla la luce della speranza: Il male non ha l’ultima parola!

di Pasquale Baldino e i suoi Tralci

Oggigiorno vediamo che il mondo si sta distruggendo per le guerre,molti sono terrorizzati dalla malattia e inoltre la politica e la globalizzazione tendono ad alienare, ad omologare e svuotare le persone ma soprattutto i giovani che sono individui in crescita. Tutto ciò, come scrive Papa Francesco nel libro Christus Vivit, va talvolta a sfavore dei sogni che ispirano decisioni e c’è sempre la minaccia del lamento e della rassegnazione che sono la strada sbagliata, sono un inganno. Il Santo, il giusto, l’innocente è stato ucciso, ma Egli ha vinto. Il male non ha l’ultima parola. Nemmeno nella tua vita il male avrà l’ultima parola! Quando tutto sembra fermo e stagnante e i disagi sociali non trovano le dovute risposte, non è buono darsi per vinti. La fede in Gesù conduce ad una speranza che va oltre, ad una certezza fondata non sulle nostre qualità ma sulla Parola di Dio. Cristo “è la sorgente della migliore gioventù. Perché chi confida nel Signore è come un albero piantato lungo un corso d’acqua, lungo la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi” (Ger 17,8). Coloro che ripongono la loro fiducia nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi (Is 40,31). Questo non vuol dire di certo avere una vita facile e senza problemi ma vedere tutto con occhi diversi, uscendo da se stessi, dal proprio egoismo, per vivere pienamente il presente usando le energie per cose buone, come fa il buon samaritano, coltivando la fraternità, seguendo Gesù e apprezzando ogni piccola gioia della vita come dono dell’amore di Dio. Questo vale anche per i momenti difficili.

Come insegnano i Vescovi svizzeri: Egli è là dove noi pensavamo che ci avesse abbandonato e che non ci fosse alcuna possibilità di salvezza. È un paradosso ma luoghi di sofferenza e di tenebra sono diventati per molti cristiani luoghi di incontro con Dio. Il dolore non è stato creato da Dio, ma dai nostri peccati poiché Dio nel suo grande amore ci ha fatto dono della libertà. Tuttavia il Signore è tanto buono e potente che ha saputo trarre il bene anche dal male, ossia dal dolore. Talvolta il mistero del dolore raggiunge una profondità massima quando a soffrire sono gli innocenti e i bambini, e, senza fede questo mistero sarebbe inesplicabile. La fede ci offre elementi che ce lo fanno comprendere a sufficienza: Gesù, che è Dio ha sofferto moltissimo e ha voluto una Madre, la più sofferente e la più addolorata tra tutte le creature. E, con la sua sofferenza cui ha unito la sofferenza della sua Mamma, ha meritato per tutti noi la salvezza eterna. Così i fanciulli e gli altri innocenti che soffrono per amore a Gesù e ai fratelli, diventano, insieme alla Madonna i più preziosi collaboratori del Redentore nell’opera della salvezza delle anime, completando in sé ciò che manca ai patimenti di Cristo. Dunque uniamo le nostre sofferenze a quelle di Gesù per la salvezza delle anime, così Egli per mezzo di noi, membra del suo Corpo Mistico, continuerà a soffrire per salvare. In questo modo si applicheranno anche a noi le parole di S. Giovanni Paolo II agli ammalati: “voi diventate potenti come è potente Cristo in Croce”. E la sofferenza vissuta e offerta in questa maniera, porterà anche a noi come dice S.Pietro allegrezza in Terra e gloria in Cielo: nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.

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