LE OPINIONI

IL COMMENTO Autopsia del turismo

DI LUIGI DELLA MONICA

Lina Wertmuller dirigeva un geniale Paolo Villaggio nella rappresentazione cinematrografica del libro “Io speriamo che me la cavo”. Il maestro Sperelli per un errore burocratico inviato ad insegnare nella crudele Corzano, anziché nella progredita e civile Corsano, cittadine di fantasia, in un dialogo con un vecchio sacerdote tisico e malato, di fronte alla bellezza dei nostri paesaggi riceveva una risposta metaforica brutale: na bella femmena, morta che e’ viscere a fora”. Questa è la sintesi della impreparazione ed improvvisazione di fronte alla trascorsa stagione che aveva fatto compiacere tutti, poiché gli U.S.A. designavano Ischia, isola più bella del Mondo.

Effettivamente gli amici americani, verso cui siamo sempre criticoni a sproposito, in quanto autentici garanti della libertà allorquando vi era la divisione della cortina di ferro ed i vari “compagni Follopponi” (Totò e Peppino gli Onorevoli 1966) giravano in spider, la famosissima Jackie Kennedy girava per la riva destra del porto di Ischia, sono stati presenti massivamente ed io li ho visti con i miei occhi a far data dal marzo di quest’anno. Americani turisti gradevoli, spendaccioni e poco loquaci in caso di richieste esose per un servizio di scarso livello, a meno che non si rasenti lo scandalo. Ma “ccàniscune è ffesso”, siamo sicuri? Chi avesse la pazienza o la voglia di seguirmi, già nella trascorsa estate segnalavo che ad Ischia Ponte avvengono alla luce del giorno accosti selvaggi, ma evidentemente come asserisce il mio collega Graziano, nell’ultimo “caffè scorretto” ci sono sordi che non vogliono sentire… A Capri, nell’isola gemella ed azzurra, qualsiasi imbarcadero, inteso come tender o bettolina di servizio dei mini o dei mega yacht, deve pagare ad un addetto al molo la tassa di sbarco, il quale,debitamente munito di un blocchetto di ricevute, incassa una cifra x per ogni passeggero. Ieri pomeriggio ho contato almeno 10 persone a largo dell’area Ponente del Pontile Aragonese che da unità navali lussuose approdavano sulla banchina, a quanto mi risulta concessa in gestione, senza pagare nulla e si introducevano in taxi terrestri multipli. Sabato scorso, invece, vi erano nella baia di Cartaromana unità da diporto superiori ai 10 metri di lunghezza ancorate nella zona interdetta all’ormeggio, perché incluse nel Regno di Nettuno. L’attività economica rivierasca non è pregiudicata, ma vi siete chiesti se si potesse incamerare una cifra per quanti sono i natanti nel periodo giugno-settembre nell’area marittima isolana, si potrebbero instituire fondi autonomi dalla terraferma per il ripascimento degli arenili, per la ripopolazione della posidonia – cibo essenziale del nostro pescato che alimenta economia gastronomica –, per la risoluzione del fenomeno acqua alta, durante le mareggiate. Vige una mentalità strutturata ed inossidabile che i problemi atavici e sovraisolani dovranno e dovrebbero essere risolti dalla terraferma.

Se iniziassimo a risorgere da questa bellezza eviscerata e dessimo impulso all’orgoglio dell’autonomia ischitana? Abbiamo bisogno di un “guru” della costa spagnola, indiscutibilmente bravo ed infallibile, il quale ci dice brutalmente che l’accoglienza è affar nostro? Bene e benissimo ha detto alla conferenza stampa dello scorso 11 luglio la referente delle guide turistiche per i sentieri di Piano Liguori loc. Campagnano Marianna Polverino, a dire che il turista straniero si serve di applicazioni del cellulare che li orienta esattamente sul futuro da gestire per la sua vacanza e che scavalca a piedi pari ogni ufficio, info point, o sito di informazione turistica o DMO. L’unica medicina è certamente un coordinamento fra i sei comuni, come pervicacemente asserito dagli editorialisti di questo quotidiano (Mirelli, Borgogna, Petrucci). Il turista non fa differenze tra Forio e Ischia ed appena capisce che esiste un comune che si chiama Barano, figurarsi se è al corrente del ballo folkloristico della ‘Ndrezzata a Buonopane; conosce Casamicciola per la tristissima alluvione recente e per il mito del terremoto di fine ottocento; Lacco Ameno è celebre per il fungo, villa Arbusto ed il Negombo, ma ribadisco che l’icona che ha nella sua mente il forestiero è essenzialmente castello aragonese e Sant’Angelo, quest’ultima per via di Angela Merkel. Avete presente noi uomini, gli ultimi rimasti senza polemica, abbiamo nel cervello solo calcio, donne e mangiare. Questa incolpevole disinformazione deve essere spezzata dal sistema coordinato fra i sei comuni isolani: orgoglio per la diversità e specificità e non sterile antagonismo fra quartieri….(argomento trito e ritrito nei miei precedenti articoli). Si dovrebbe creare un Super Assessorato all’emergenza turismo Ischia, senza commissari provenienti da Roma, ma con un movimento endogeno di orgoglio e promozione locale. Si cari lettori, esiste un’emergenza, perché molti operatori, soprattutto piccoli, non riapriranno per le future stagioni.

Apri a maggio e chiudi ad ottobre non è più una medicina corretta, anche perché incombe la scure ed il terrore della Bolkestain, rispetto a cui ancestrali concessioni ereditate dai bisnonni potrebbero cadere nel nulla e l’isola potrebbe essere gestita a vita e per tempi lunghi dallo straniero o dal forestiero. A tale scopo, nessuno vede il problema soltanto quando lo toccherà da vicino. Mi diceva Ciro, il patron della graffa dei Maronti dal 1956, che fa un giro alle 10 anche alla Mandra, che per la prima volta stava vedendo suoi colleghi con la faccia bianca per la crisi. Nel caso suo, medio prezzo ed altissima qualità, come ad esempio Luca Vittozzi “lo Spremutaro”, lo preservano dallo spettro della crisi, ma quanti operatori, fra quelli che si lamentano, hanno puntato ad un prodotto unico e specifico? Non accade spesso che alcuni ristoranti non abbiano dietro i fornelli lo chef professionista, ma chiedano il conto allo stesso parametro del collega che paga fior di soldi il suo brillante dipendente.

Ads

Udivo in un bar di Ischia Ponte che la cittadinanza doveva diventare attiva: bene, benissimo. Ma secondo voi la cittadinanza attiva significa andare sul palazzo del Comune e fare polemiche o contestazioni? Certo che no. Significa studiare, riflettere con la propria testa e recarsi alle urne con ragionamento e ponderata riflessione sul merito del candidato; non bisogna andare a votare, tanto per votare, oppure per il terrore di non essere richiamato dal datore la prossima stagione, ovvero di ricevere una ritorsione amministrativa per un negato permesso. Se finalmente dilagasse, imperasse la partecipazione democratica non avremmo bisogno di votare per vedere cosa fanno i nostri consiglieri e sindaci, ma avremmo consapevolezza del merito di chi ci andrebbe a rappresentare. Se il Super Assessore ci elogia per il valore aggiunto della ospitalità ischitana, non possiamo parimenti sentirci lusingati dalla coscienza che il problema sia solo nostro: è assolutamente corretto che sono fatti nostri. Ma deve esserci un saggiatore di qualità. Se si parla di brand Ischia, si devono fissare linee guida. Se oggi a Talamone un pescatore si è inventato l’ittiturismo, perché non facciamo altrettanto sull’isola? La spiegazione è chiara. I pescatori non hanno fiducia nelle Istituzioni locali e statali e la conseguenza è ritornare sempre di più ad una microeconomia di sussistenza e non più di ecosostenibilità. Cari isolani svegliatevi dal torpore del benessere del Commendator Rizzoli. Sta per finire ed ora ci sono gli strumenti per una riconversione da una accoglienza turistica improvvisata ad una strutturata e coordinata, domani potrebbe essere la devastazione.

Ads

* AVVOCATO

Articoli Correlati

5 1 vota
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

1 Comment
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Beta

Un percorso virtuoso, sia sul piano personale che su quello civico e professionale, resta l’unica scelta valida per raggiungere un soddisfacente livello di buon vivere e di rispetto del territorio.
È questo che risulta deficitario ad Ischia ed è da questo che occorre ripartire, senza farsi false illusioni o cercare scorciatoie…

Pulsante per tornare all'inizio
1
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex