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Furto e fiamme ai documenti, preso il “ladro seriale” del municipio di Barano

Un’indagine condotta a tempo di record, quella portata avanti dai carabinieri della Stazione di Barano, guidati dal maresciallo Gennaro Bonavoglia, e che ha messo in condizione i militari dell’Arma di fare luce su una serie di fatti di cronaca che si erano succeduti negli ultimi tempi e che sono culminati in un ennesimo episodio nella prima mattinata di ieri. Con l’epicentro dei fatti in questione che era sempre il municipio di Barano. Tutto ha avuto inizio quando ieri mattina il personale dipendente del Comune collinare ha trovato forzata la porta che conduce alla stanza del segretario generale, dalla quale poi si accede anche a quella del sindaco. A terra ed all’interno un quadro di devastazione: i cassonetti erano stati rovesciati e a diverse carte era stato appiccato il fuoco. Ovviamente dal palazzo municipale è scattato subito l’allarme e di lì a poco sul posto si sono precipitati i carabinieri della locale stazione che hanno iniziato una serie di rilievi nel tentativo di identificare il responsabile.

L’attività investigativa, come dicevamo, è scattata prontamente e gli uomini del maresciallo Bonavoglia hanno subito avuto il sospetto che il colpevole fosse un soggetto quantomeno non del tutto estraneo al Comune di Barano, concentrando dunque le loro attenzione entro una certa sfera. Dapprima sono stati raccolti una serie di indizi, poi anche delle prove tecniche come ad esempio le impronte delle scarpe. Le mire dei carabinieri si sono subito concentrate su tale M.F., personaggio già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti penali, inserito in un progetto destinato a soggetti con problemi economici: una sorta di lavoratore socialmente utile che sbrigava una serie di mansioni a fronte delle quali gli veniva corrisposta una retribuzione mensile certo non elevatissima ma sufficiente in ogni caso a sbarcare il lunario. Le predette impronte sembravano combaciare con quelle che indossava il pregiudicato ma ovviamente sono stati cercati ulteriori riscontri: dapprima sono stati sentiti alcuni dipendenti comunali, che evidentemente hanno fornito alcuni elementi suppletivi, e poi lo stesso M.F. è stato condotto in caserma per essere sottoposto a interrogatorio. Qui, dinanzi alle incalzanti e pressanti domande, ha confessato le sue responsabilità. Ammettendo, stando ad alcune indiscrezioni, che quella di ieri mattina non era stata l’unica volta che aveva frugato nei cassetti del municipio, evidentemente alla ricerca di denaro o almeno di qualche spicciolo. Aver bruciato dei documenti, presumibilmente, potrebbe aver rappresentato un escamotage per sviare i sospetti e di conseguenza le indagini. In ogni caso le dichiarazioni rese agli investigatori, e che per ovvi motivi non trapelano, hanno ricostruito abbondantemente l’episodio incriminato che tra l’altro non sarebbe l’unico.

Ad ogni modo i carabinieri non si sono certamente fermati qui e hanno effettuato anche perquisizione domiciliare presso l’abitazione di M.F. Qui non sarebbero stati ritrovati documenti o altri oggetti scomparsi dalla casa comunale, ma i militari avrebbero comunque posto sotto sequestro un bel po’ di merce: il dubbio è che possa trattarsi di provento di qualche altro furto commesso chissà dove e quindi sarà fatto anche un riscontro delle denunce presentate negli ultimi tempi presso la Stazione di Barano e gli altri presidi delle forze dell’ordine sparsi in giro per l’isola. Al termine il pregiudicato è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria con una serie di pesanti accuse, tra cui furto aggravato, tentato furto e pure danneggiamento a seguito di incendio.

Gaetano Ferrandino

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