CRONACA

Sanità corrotta a Caserta, regalate vacanze a Ischia al primario e alla moglie

E’ quanto emerge dall’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli: beneficiari dei soggiorni sull’isola verde (e a Capri) sarebbero stati Angelo Costanzo e Vincenza Scotti

Che le isole del Golfo, partendo proprio dalla nostra isola verde, siano mete di villeggiatura ambitissime, è noto da tempo immemore. Che per una vacanza da queste parti si potesse fare di tutto, ma proprio di tutto, pareva un eufemismo. E invece non è così a giudicare da quanto emerge da un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli e dai carabinieri del Nas che ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora in termini di corruzione.

Nel mirino quanto succedeva negli ospedali Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove secondo quanto sostengono gli inquirenti a menare le danze c’era il primario Angelo Costanzo affiancato dalla moglie Vincenza Scotti che gestiva il laboratorio di analisi. Tra le accuse indirizzate c’è anche quella di aver messo in condizione il nosocomio di comprare macchinari di varia natura e materiale medico col dichiarato obiettivo di ottenere tangenti dalla ditta: che non solo dava la sua disponibilità a mettere mano alla tasca, ma addirittura elargiva anche vacanze gratis a Ischia e nella vicina Capri. Utilità non da poco, specialmente nel periodo di alta stagione, quando le due isole diventano davvero mete gettonatissime.

I due coniugi ovviamente sono finiti in manette nell’ambito di un’inchiesta decisamente più articolata che ha portato all’emissione di sei misure cautelare e all’iscrizione nel registro degli indagati di 41 persone. Vincenza Scotti, titolare del laboratorio privato di analisi “Sanatrix” è sorella di Pasquale Scotti, storico superlatitante della camorra che venne arrestato dopo decenni in Brasile nel 2015. Nell’inchiesta sono rimasti coinvolti tra gli altri una collaboratrice di Costanzo, Angelina Cirillo, alcuni infermieri e pure due rappresentanti di una ditta fornitrice, destinatari di un provvedimento interdittivo. Proprio questi ultimi, secondo quanto avrebbe ricostruito l’indagine, Costanzo e la sua consorte ottenevano soggiorni gratuiti a Ischia in cambio dell’indebita attribuzione di forniture di beni strumentali e diagnostici per l’ospedale di Terra di Lavoro. L’attività investigativa avrebbe permesso di appurare che nel giro di due anni almeno il dieci per cento degli esami sarebbe risultato illecito e questo avrebbe causato un danno erariale di poco inferiore ai due milioni di euro.

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