CRONACA

E poi dicono che l’abusivismo è un’invenzione

Gli sfregi irreversibili inferti all’isola d’Ischia dagli “Ecomostri” protetti rappresentano un pessimo biglietto da visita della nostra Industria Turistica. Enormi strutture abusive non completate e edificate in località di particolare pregio Ambientale, richiedono un intervento definitivo come per i “mostri” di Fuenti e Alinuri.

Quando nel 2013 il Procuratore della Repubblica Aldo De Chiara, all’epoca ai vertici del Pool Antiabusivismo Edilizio della Torre B del Centro Direzionale, partecipò ad un Convegno isolano sul tema dei Condoni e delle demolizioni di case abusive, gli organizzatori del Simposio gli prepararono un percorso prestabilito in tutto il territorio ischitano teso a “nascondere” gli abusi più macroscopici con l’obiettivo di minimizzare il fenomeno abusivismo e confinarlo (poco verosimilmente) nella direzione di uno “stato di necessità abitativa” e di limitati interventi di scarso impatto ambientale e privi del carattere speculativo! Non fu fatto un buon servigio al magistrato più caparbio e irriducibile della Procura napoletana nella lotta a cemento selvaggio; ma non fu fatta nemmeno una doverosa informazione agli isolani e alla Stampa che -sia detto con estrema sincerità- conoscono a grosse linee quel particolare settore dell’abusivismo speculativo di grosse dimensioni che si è rivelato il nemico numero uno del problema abitativo locale.

L’impressione che ne riportò il magistrato fu per certi versi riduttiva, ma il Pool della Procura non abbassò per questo la guardia, né ebbe dei ripensamenti nell’applicare la misura -extrema ratio- della demolizione coattiva di tanti poveri cristi alloggiati in una casetta di 60 metri quadrati! Ne fanno fede i drammatici episodi accaduti alla Borbonica, nel 2002, con la “Celere” arrivata da Napoli per strappare dai letti due bambini in lacrime e i genitori sgomenti per tanta bruttura, mentre a qualche chilometro da questi fatti delittuosi, nel quartiere foriano di Santa Lucia-Monterone, un imprenditore edile di chiara fama si accingeva a “rifinire” un palazzo abusivo di…nove piani grazie alla complicità di un sindaco degenere e di un parente con le stellette di Vigile Urbano!

Gli Ischitani si trascinano da 40 anni questa croce del Calvario che non giunge mai sul Golgota perché i Comuni remano contro le demolizioni dei grandi edifici speculativi, appannaggio di ricchi imprenditori e di personaggi che contano! Di padre in figlio, questo flagello che documentiamo con foto ad hoc, è passato in eredità perpetua attraverso una procedura atipica che esclude gli atti notarili, ma la mappa catastale docet!

GLI ECOMOSTRI ISOLANI

La nostra indagine condotta a tappeto, ha portato alla scoperta di mostruosità edilizie per lungo tempo occultate; seppellite nella vegetazione o nascoste da muraglie anch’esse di grave pregiudizio per l’Ambiente. Ma esistono anche “scheletri” in cemento armato, in bella evidenza, che sfregiano angoli di incomparabile bellezza.. Per alcuni Ecomostri è stato necessario ricorrere a riprese satellitari o a levate con droni per poterli scovare e documentarne l’abbandono e il degrado strutturale del tutto irreversibile!

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Il Comune di Forio detiene il poco invidiabile primato di terra violentata dagli Ecomostri, ereditato dal buon Stani Verde, che sembra intenzionato a far rispettare la legge dopo anni di anarchia e di totale abbandono del territorio più bello dell’isola. Fu attaccata per prima la collina di Marecoco, poi quella di Cavallaro, poi quella di via dei Carri: un comprensorio boschivo di rara bellezza, con una macchia mediterranea folta e sempreverde, dove vegetano essenze arboree e piante officinali ancora oggi usate in Erboristeria. Un palazzinaro di spessore, tale Alessandro Iacono, ebbe mano libera per interi decenni (con il “silenzio-assenso” di alcune autorità) nel devastare mezza Forio e un quarto di Panza attraverso immense colate di cemento armato che provenivano dalla sua Fabbrica-Silos sistemata nella Cava rocciosa di Cavallaro!

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Sul versante di Sant’Aniello è possibile osservare a debita distanza l’Ecomostro incompiuto di Iacono, giammai demolito, come altre enormi strutture abusive disseminate in tutto il territorio isolano. Con un buon passo lungo si raggiunge l’altura della Bocca-San Domenico, altro comprensorio boschivo di enorme interesse paesaggistico, dove cemento selvaggio ha fatto il “proprio dovere” una trentina di anni fa attraverso gettate di calcestruzzo abusive e indiscriminate. Oggi osserviamo una successione impressionante di “scheletri”, della consistenza di migliaia di mq di superficie coperta, che sopravvivono in un’atmosfera surreale, abbandonati da qualche galantuomo, passato nel frattempo a miglior vita!

Forio offre esempi clamorosi di costruzioni protette giammai demolite e del tutto dimenticate dall’ufficio Tecnico, dal comando dei VV.UU. e dai sindaci succedutisi al governo della …rosa! Una pazienza e una sopportazione di Giobbe per tanti misfatti da parte delle persone sensibili e amanti della propria terra tanto maltrattata, richiederebbero una speciale attenzione del nuovo sindaco Stani Verde, costituendo tali brutture, ferite incancellabili sull’intero territorio foriano. E qui va aperta una parentesi, trattandosi di una struttura abbandonata da venticinque anni al degrado più indecoroso. Parliamo della “caserma dei carabinieri” progettata alla periferia di Forio, di fronte all’Hotel Imperial e all’incrocio del Capizzo che guarda il mare il Citara. Posto infelicissimo, lontano dalla cittadina e con alcuni agguerritissimi proprietari terrieri che issarono le barricate…amministrative per scongiurare uno scempio annunciato nelle loro rigogliose vigne! Anni di guerre, di finanziamenti sperperati ,di ditte che sparirono da Forio dopo aver incassato il maltolto e, infine, l’intervento della Soprintendenza che dichiarò la totale difformità progettuale dello…scheletro realizzato in cemento armato su tre livelli!

L’Ecomostro à ancora oggi sotto gli occhi di tutti, a qualche metro dal marciapiedi, che aspetta il …giudizio Universale! Stani Verde, datti un mossa!

RIPRESE SATELLITARI

Mister google e la mappatura terrestre sono una gran cosa. Avremmo faticato le proverbiali sette camicie per “scoprire” la maggior parte delle costruzioni bloccate da decenni e in via di disfacimento, della consistenza di una fabbrica di automobili, di un aeroporto, di un grande Centro Commerciale o di una catena di alberghi! Con il supporto satellitare e con i più modesti droni siamo riusciti in poco tempo a localizzare gli Ecomostri impuniti (o per meglio dire puniti a metà!)che sfidano le leggi della Repubblica con la remota speranza di un nuovo miracolo di Lazzaro! Nel comprensorio della Scannella- Pomicione -Campotese- Costa-Punta Imperatore (Panza), in località San Francesco-Zaro, a Santa Maria al Monte, a Montecorvo, a Mezzatorre, a Santa Lucia, alla Borbonica-Pennanova-Sant’Aniello, ecc. è tutto un fiorire di case abusive con il carattere della speculazione. Superdimensionate, servite da strade anch’esse abusive, accolgono il fior fiore dei ricconi napoletani, che qui hanno eletto la residenza fasulla che consente loro di votare a Forio per il proprio…”beniamino” e usufruire delle tariffe agevolate Caremar, Medmar e Snav.

A Santa Lucia, località Monterone, c’è l’esempio più clamoroso del mai troppo abusato Ecomostro, sia per localizzazione dell’immobile, sia per consistenza planovolumetrica (nove piani!) Un’indecenza unica; uno schiaffo bruciante alla Cittadinanza, un esempio di malagiustizia feroce che privilegia tanta bruttura (ancora in piedi!) e condanna all’estremo supplizio una casetta di 50 mq! Autore dell’impresa certo mastro Calise, un doppione dello Iacono, anche lui al cospetto del padreterno, che ebbe la temerarierà di cementificare l’intera collina del Casale e stampare pure un depliantillustrato con la messa in vendita del… grattacielo San Francesco del Centro Direzionale. Sequestro, cartacce difensive, sopralluoghi, cause e ordinanze di demolizione non sono riusciti fino ad oggi ad avere ragione del gigante Golia che sovrasta con la sua immensa mole l’abitato di Santa Lucia!

Lasciamo l’incantevole terra foriana, violata da siffatti degeneri figli, per raggiungere il viciniore Comune di Laco Ameno, dove il cavaliere del Lavoro Angelo Rizzoli, oltre alle preziose strutture turistiche, che hanno fatto la fortuna del villaggio di pescatori caro a santa Restituta, ha lasciato anche le…testimonianze dei nove piani dello Sporting addossato alla rupe di Monte Vico, ma in parte occultato dalle Terme Regina Isabella! Un peccato veniale, il suo, se messo a confronto con un intero villaggio abusivo costruito sulla collina dell’Oneso dall’imprenditore turistico Castagna (Hotel La Pace-Tukul-Tropicana) e oggidì in totale abbandono e disfacimento! Anche in questo caso una tirata d’orecchi non guasta per il signor Pascale, che vigila beato sul suo paesello ancora pieno di baracche e di case colpite dal terremoto, ma incapace di ridimensionare quella mostruosità e in parte convertirla a case decenti per i senzatetto!

E tocchiamo il punto dolente di Casamicciola, dove gli Ecomostri l’hanno fatta da padrone con insediamenti giganteschi a Villammare (Mezzocammino), Villaggio Morra sulla collinetta della Molara, villaggio Canitano alla Marina e, dulcis in fundo, la Caserma della Forestale che con la sua piattabanda cementizia ha inferto una profonda ferita nella (ex) pineta della Maddalena! Qui, al contrario di Forio, gli Ecomostri sono stati completati, venduti e abitati da forestieri. Oggi il commissario Legnini non riesce a trovare un fazzoletto di terra per costruirvi le case dei terremotati e ha dovuto ripiegare sulle…macerie del Pio Monte della Misericordia, trovando anche un bel progetto, fresco di giornata, per accogliere delocalizzazioni ed altro!

Ischia capoluogo non è certo il fanalino di coda degli Ecomostri ancora in piedi in attesa della demolizione! Vale per tutti ricordare i 35 miniappartamenti costruiti nel Maschio del Castello Aragonese dal prof. Ezio De Felice e la società di speculatori calata a Ischia negli anni Ottanta per concludere buoni affari nel settore immobiliare. I quartini “storici” sono ancora allo stato grezzo, chiusi e in attesa di essere demoliti, malgrado Nicola D’Abundo, munito di un permesso a costruire fasullo, abbia tentato, invano, di completare il malfatto e venderlo al maggior offerente!

Parlare di Sigeca (ex albergo dei Pini), di Albergo Miramare e Castello, di Centro Polifunzionale è come evocare fantasmi obliati dal comune sentire I due piani del modesto albergo dei Morante (anni Cinquanta) diventarono come d’incanto cinque, con due enormi “ali” che occuparono buona parte della pineta. L’Albergo Miramare e Castello non fu da meno e salì al cielo, vertiginosamente, con i suoi sei piani e le palificate infisse nel…Demanio Marittimo -fra sabbia e scogli lambiti dal mare. Il Polifunzionale (o Centro Congressi) fu addirittura progettato in un canalone alluvionale ricoperto di immondizia e terreno di riporto. Per questa immensa fabbrica, non ancora del tutto completata e con certificati di collaudo alquanto controversi, finirono in galera imprenditori, politici e tecnici: un magna, magna spaventoso, ma anche una progettazione “criticata” dalla Procura della Repubblica e dalla Soprintendenza ai monumenti. L’ultimo esempio di una forsennata attività edilizia, incurante delle Bellezze Naturali isolane da rispettare e valorizzare, è dato dal gigantesco parcheggio pluripiano costruito nella ex siena Scalfati, a Ischia Ponte, dai fratelli Santaroni, nati a Ischia, ma trasferiti a Roma negli anni Cinquanta. Dopo dieci anni di battaglie memorabili fra ambientalisti, società “Turistica Villa a mare”, autorità marittime, e Comune di Ischia, nello scorso mese di maggio la “bruttura” è stata raggiunta da Ordinanza di demolizione decisa dal sindaco d’Ischia Vincenzo Ferrandino.

I Comuni di Barano e Serrara Fontana presentano una diversa caratterizzazione in rapporto al ruolo minore svolto nel contesto del turismo isolano e in quello urbanistico-immobiliare in generale. Più che Ecomostri di grosse dimensioni, il fenomeno abusivismo è limitato ad una polverizzazione edilizia disseminata nell’esteso territorio campestre, con limitati insediamenti nei centri storici. Purtuttavia due eccezioni di notevole rilevanza vanno colte lungo la spiaggia dei Maronti, con la costruzione degli Alberghi “La Gondola” e “Vittorio” direttamente nel…mare e, dunque in pieno Demanio Marittimo l’Hotel Miramare a Sant’Angelo, ampliato a dismisura nel corso di trent’anni di attività fuorilegge!

Va ricordato al riguardo che per i predetti insediamenti furono emesse a cura del ministero della Pubblica Istruzione Ordinanze di demolizione (ineseguite) con DM del 7 ottobre 1974. Ci siamo limitati ad una campionatura stringatissima di quei manufatti particolarmente invasivi e di grave pregiudizio per l’Ambiente, ma sufficiente per tappare la bocca ai soliti “negazionisti”, convinti di fare del bene all’isola d’Ischia nel difendere…l’indifendibile!” Un cambiamento di passo è auspicabile da parte dei sindaci nel licenziare nel più breve tempo possibile le pratiche di Condono ammissibili e motivate dallo stato di necessità abitativa. Questo per eliminare una volta per tutto il pesante fardello che gli Ischitani si trascinano da due generazioni e nello stesso tempo accelerare l’iter della Ricostruzione nei Comuni colpiti dal terremoto del 2017.Per gli Ecomostri disseminati un po’ dappertutto, andrebbe applicata la normativa emergenziale con l’impiego del Genio Militare e delle cariche di…esplosivo ammesse dalla legge. Ripuliamo l’Isola Verde da tanta vergogna. I Turisti ringraziano!

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