CRONACAPRIMO PIANO

Odissea sull’asse Ischia-Germania

L’incredibile disavventura di Giuseppe Ossino, isolano domiciliato a Seriate, che alla fine del 2021 si è visto sequestrato la patente tedesca per non averla convertita in italiana e non se l’è vista più restituita. E quando è venuto a Ischia per portare la mamma a Bergamo, si è visto pure sequestrare una macchina noleggiata. E adesso rischia di finire sul lastrico…

Una vicenda kafkiana, talmente incredibile che a tratti sembra quasi essere la trama di un film paradossal-surreale. Ed invece la storia di un idraulico di origine ischitana – e che nella sua dinamica tocca ed interessa da vicino anche la nostra isola – è successa per davvero per quanto probabilmente non sarebbe stata partorita nemmeno da uno sceneggiatore degno del Premio Oscar. Tutto ruota ad una patente ritirata a un uomo perché tedesca e dunque ritenuta inidonea per la circolazione nel nostro paese a meno della conversione. Da questo “disguido” (e le virgolette non sono affatto casuali, come capirete a breve), inizia l’odissea di Giuseppe Ossino, 52enne originario di Ischia ma domiciliato in quel di Seriate, da oltre un anno alle prese con una procedura che pare tanto una “Mission Impossible” stile Tom Cruise: convertire la patente conseguita in terra teutonica che in un controllo la polizia stradale gli ha ritirato non ieri mattina ma addirittura alla fine del 2021. E per far capire la disperazione dell’uomo bastano le parole rilasciate all’edizione lombarda del Corriere: “Sto vivendo un incubo, non so più cosa fare. Non lavoro, non mangio e quel che è peggio sto andando in rovina. Non mi sono mai sentito così male, solo e abbandonato dallo Stato italiano. Sto pensando davvero di farla finita”.

L’incubo ha inizio quando Giuseppe stava percorrendo il tratto di autostrada Milano-Genova a bordo del mezzo che utilizza per svolgere la professione di idraulico. Viene fermato dalla polizia a un posto di blocco e gli agenti come da prassi gli chiedono di esibire i documenti del veicolo e la patente. Che però gli verrà poi ritirata con la contestazione, da parte dei tutori dell’ordine, di non aver ottemperato all’obbligo di convertirla in quella italiana entro un anno dal suo ingresso nel Belpaese. Il risultato? La patente finisce in Prefettura a Milano e da quel momento… buonanotte ai suonatori. I successivi accertamenti permettono anche di accertare che Giuseppe Ossino è in possesso anche di una patente svizzera (che manco a dirlo farà la stessa fine, sarà cioè ritirata) poi ovviamente l’uomo inizia una lunga trafila burocratica con cui cerca di tornare in possesso dell’indispensabile documento ma senza alcun riscontro. A questo punto il 52enne originario di Ischia si è rivolto a un avvocato che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano lamentando tra l’altro il “danno esponenziale patito”.

Attenzione, però, perché adesso in questa storia entra in scena anche la nostra isola. Su parere dell’avvocato che aveva ingaggiato, infatti, Giuseppe Ossino continua a guidare con il foglio della denuncia di ritiro della patente ma quando torna a Ischia dove vive la madre ecco che riesce a “intossicarsi” anche il Natale: viene infatti fermato a un posto di blocco mentre era alla guida di una vettura che aveva noleggiato. Nuovo verbale, peraltro “salato”, e fermo amministrativo del veicolo. Sempre al Corriere Ossino poi racconterà: “Ero sceso a Ischia con l’intento di portare a Bergamo mia madre, a seguito del disastro della frana di novembre, e sono incappato in questo nuovo guaio. Ora mi trovo nella condizione di dover pagare ogni giorno 56 euro alla società di autonoleggio per i prossimi tre mesi finché la macchina verrà dissequestrata, ma nello stesso tempo non posso più lavorare. Ho pagato un autista privato per qualche tempo, 120 euro al giorno perché mi accompagnasse al lavoro ma oggi sono nelle condizioni di non riuscire più a farlo”. E tutto sommato, non si stenta a credergli facendo due conti.

Adesso l’obiettivo principale è di non aggravare la sua situazione, come egli stesso conferma: “Non posso rischiare di incorrere nel penale, guidando senza patente, ma senza questa possibilità, la mia attività di pronto intervento domestico per la quale ho aperto la partita Iva non incassa più un euro da tempo. Avevo da parte qualche risparmio con cui posso andare avanti ancora per qualche settimana, ma davanti a me vedo tutto nero. Ho delle spese da sostenere, ho fatto degli investimenti che devo ripagare mensilmente, e a questo devo aggiungere il dispiacere della morte della mia mamma. Dopo la frana, essendo la zona della nostra casa ischitana diventata rossa, aveva trovato sistemazione temporanea in un hotel. Quando sono arrivato da lei, la sera di Natale, le ho raccontato le mie disavventure. Il giorno dopo è stata trovata morta».

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