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Leonardo Di Costanzo orgoglio ischitano, due David per “Ariaferma”

Il regista baranese premiato nella serata di Cinecittà con la migliore sceneggiatura e il riconoscimento per Silvio Orlando. Le sue parole a Il Golfo: «Nel film c’è tutto di Ischia: ci sono io, la mia storia, il mio vissuto. E poi il mare e la curiosità». Poi svela i suoi progetti futuri

Ha portato un pezzo di Ischia sul palco dei David di Donatello. Si tratta di Leonardo Di Costanzo, il regista originario di Buonopane tra i protagonisti della serata di consegna dei David di Donatello 2022. Per il suo “Ariaferma” sono infatti arrivate due statuette, quella per la migliore sceneggiatura originale, firmata insieme a Bruno Oliviero e Valia Santella, e quella per il miglior attore protagonista assegnata a Silvio Orlando. Per Leonardo Di Costanzo si tratta del secondo David di Donatello su quattro candidature in totale, dopo quello del 2013 come Miglior Regista Esordiente per “L’Intervallo”. Lo raggiungiamo il day after. L’emozione è ancora viva e palpabile.

«Sono contento per il riconoscimento che il film ha avuto e non solo. Sono molto contento del cammino che sta facendo “Ariaferma” e del dibattito che sta suscitando all’interno del mondo delle carceri. Questo premio, quindi, viene a coronamento di questo percorso. Personalmente sono contento per la scrittura del film e per Silvio Orlando».

A proposito di Silvio Orlando, ha detto che lei l’ha “costretto a fare questo film dato che non voleva farlo perché è un personaggio lontano dalle sue corde abituali”.

«Vero. Silvio ha accettato un ruolo che usciva fuori dalla sua tradizione recitativa. L’ho messo praticamente fuori ruolo, ma ha avuto grande generosità e fiducia nei miei confronti. Per questo non smetterò mai di ringraziarlo».

C’è qualcosa di Ischia in “Ariaferma”?

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«Tutto. Ci sono io. C’è la mia storia, la mia sensibilità, il mio vissuto. Sono cresciuto sull’isola e ciò è stato importante per la mia formazione. E poi c’è il mare e la curiosità. Il fatto di nascere a Ischia, simbolo dell’accoglienza, per me è stato da sempre stimolo per conoscere e cercare. Sono stato fortunato a nascere sull’isola. Sia perché si può andare al mare quando si vuole che per l’opportunità di conoscere, incontrare e studiare stando sulla spiaggia ed incontrare nuove persone».

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Dopo “Ariaferma” che cosa bolle in pentola?

«Sono lento nella scrittura. Ho due/tre progetti in corso ma ci vuole tempo per vederli compiuti. E poi c’è l’insegnamento al Suor Orsola Benincasa. Ma c’è un progetto che sta per nascere e che mi affascina».

Quale?

«Nell’ambito delle attività di Procida Capitale della Cultura, formeremo un gruppo di giovani per raccontare l’isola. Sarà un corso di formazione per la realizzazione di un film fatto da ragazzi di Ischia, Procida e della Campania in generali. È un progetto che mi piace ed affascina molto: trasmettere ai giovani qualcosa è sempre stimolante. Personalmente sono dovuto andare in Francia per imparare la scrittura dei film».

Qualche giorno fa è stato sull’isola?

«Sì. Ho incontrato dei ragazzi dopo la proiezione di “Ariaferma” e ciò che mi ha colpito è stato il confronto che si è instaurato dopo la visione del film. I ragazzi hanno posto domande pertinenti ed interessanti. È stato un incontro davvero stimolante»

E quando tornerà sull’isola?

«Vengo spesso per una toccata e fuga. Spero quest’estate di potermi fermare un po’ di più».

Qual è lo stato di salute del cinema? Ha superato la pandemia?

«La macchina produttiva non si è mai fermata. “Ariaferma” lo abbiamo girato in pieno lockdown e non è stato semplice. Però poi dal punto di vista del lavoro finito, cioè il cinema, non gode di ottima salute. “Ariaferma” è uscito in un momento di ripresa, ovvero nel mese di ottobre, ed è andato relativamente bene anche se in ‘tempi normali’ sono sicuro che avrebbe raggiunto molti più spettatori. Da novembre/dicembre in poi, nessuno va più al cinema. In troppi si sono abituati ad avere il cinema in casa. Il teatro, invece, sta andando bene perché non è possibile ‘replicarlo’ in casa. Posso fare un appello?».

Prego.

«Scollatevi dalla poltrona e tornate al cinema altrimenti il fascino delle luci che si spengono e del silenzio rischia di finire».

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