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Luca d’Ambra: «Pronti a mobilitarci per i profughi Ucraini»

Il presidente di Federalberghi Ischia commenta l’ordinanza del governatore De Luca che ha disposto una convenzione con le associazioni di categoria chiedendo la disponibilità di strutture ricettive per assicurare l’accoglienza di chi è fuggito dalla guerra

«Al momento non ci sono richieste, ma qualcosa ce ne dovessero essere siamo pronti a mobilitarci per i profughi Ucraini», così Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia commenta l’ordinanza del presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca che, in considerazione delle difficoltà esposte dalle Prefetture della Campania sull’accoglienza e l’assistenza temporanea delle persone provenienti dall’Ucraina, ha disposto una convenzione con le associazioni di categoria degli albergatori per la formalizzazione delle disponibilità delle strutture ricettive per assicurare l’accoglienza dei profughi, laddove non risulti possibile utilizzare le misure ordinarie da parte delle stesse Prefetture mediante il CAS (centro di accoglienza straordinario) o il SAI (Sistema di accoglienza e integrazione).  

Nel testo dell’ordinanza è precisato che la convenzione quadro “sarà sottoscritta dalle associazioni di categoria degli albergatori della Regione Campania interessate e dal direttore generale lavori pubblici e Protezione civile della Regione Campania, in qualità di soggetto attuatore, in nome e per conto del Commissario delegato, e avrà efficacia per il tempo strettamente necessario a fronteggiare l’esigenza urgente di accoglienza nel rispetto del principio di sussidiarietà rispetto alle determinazioni delle Prefetture e in ogni caso non oltre la scadenza dello stato di emergenza e salva cessazione anticipata automatica per l’effetto di disposizioni normative ovvero provvedimenti sopravvenuti e incompatibili adottati nell’ambito dell’emergenza”. Nel testo si legge, inoltre, che “ai sensi dell’art. 4, comma 3, dell’OCDPC n. 872/2022, gli oneri finanziari derivanti dall’ordinanza saranno assunti sul bilancio della D.G. 50.18 lavori pubblici e Protezione civile, fatto salvo il successivo rimborso a valere sulla contabilità speciale aperta ai sensi dell’art. 4, comma 2, dell’OCDPC n. 872/2022 e intestata al soggetto attuatore, previa puntuale rendicontazione ai sensi dell’art. 27, del D. Lgs n. 1/2018, ovvero direttamente sulla stessa a seguito di trasferimento dei fondi da parte del Dipartimento della Protezione civile”.

«Ho inoltrato la nota a tutti gli associati Federalberghi, ma al momento ancora non ho ricevuto alcuno riscontro. Qualora dovesse esserci la necessità – spiega D’Ambra – sono sicuro che il Ischia farà la sua parte. D’altronde anche durante il sisma che colpì l’isola nel 2018 e la pandemia, non ci siamo mai sottratti»

«Ho inoltrato la nota a tutti gli associati Federalberghi, ma al momento ancora non ho ricevuto alcuno riscontro. Qualora dovesse esserci la necessità – spiega D’Ambra – sono sicuro che il Ischia farà la sua parte. D’altronde anche durante il sisma che colpì l’isola nel 2018 e la pandemia, non ci siamo mai sottratti». Lo schema di convenzione per l’accoglienza dei profughi ucraini prevede che per le strutture ricettive disponibili ci sia un rimborso di 60 euro al giorno (per trattamento di pernottamento e pensione completa) o di 35 euro per pernottamento e colazione

«Non si può prevedere quanto dureranno emergenza e accoglienza. Se oggi potrebbe anche essere conveniente dal punto di vista economico ospitare i profughi, non lo sarebbe in alta stagione quando difficilmente si trova un albergatore che vende la propria stanza a 60 euro in pensione completa o 35 con la sola colazione»

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E qui una riflessione: in questo periodo dormire sull’isola costa meno (almeno per la maggioranza delle strutture) di 35 euro a notte (con prima colazione) o di 60 euro in pensione completa.

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Basta guardare sui maggiori siti di hosting online o consultare una delle tantissime offerte riguardanti le strutture isolane per capire che questa dell’accoglienza potrebbe essere un affare. Aprire le porte delle proprie strutture a chi scappa dalla guerra oltre che un gesto di cuore potrebbe essere anche una scelta ben remunerata. Ma non la pensa così il presidente degli albergatori isolani. «Sicuramente per alcune strutture questo discorso potrebbe essere vero, così come lo è stato per alcuni che hanno messo, a suo tempo, la struttura a disposizione per i terremotati. C’è però da tener presente anche un altro aspetto», incalza D’Ambra. «Quando si fanno queste scelte imprenditoriali, poi bisogna anche mettere in conto un ‘rischio’ dovuto alle condizioni della struttura che, al termine dell’accoglienza potrebbe necessitare di lavori di ristrutturazioni». Luca D’Ambra, poi, fa due rapidi conti. «Non si può prevedere quando dura l’emergenza e quindi l’accoglienza. Se oggi potrebbe anche essere conveniente dal punto di vista economico ospitare i profughi, probabilmente non lo sarebbe a luglio e agosto quando difficilmente si può trovare sull’isola un albergatore che vende la propria stanza a 60 euro in pensione completa o 35 con la sola colazione».

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