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Furto di carburante a Ischia Ambiente, rigettate le questioni preliminari

ISCHIA. Si è svolta ieri mattina l’udienza d’apertura del dibattimento nel processo per il presunto furto di carburante perpetrato ai danni della società Ischia Ambiente. Come si ricorderà, Salvatore Mazzella, Andrea Sorice, Emiddio Ungaro e Ciro Cenatiempo sono accusati di furto, abuso d’ufficio, ricettazione e incauto acquisto, ipotesi di reato legate appunto alla presunta illecita sottrazione di carburante ai danni della citata società, partecipata al 100% dal Comune,  che gestisce il servizio di nettezza urbana sul territorio dell’ente di via Iasolino. Il processo è stato incardinato presso la Quarta sezione del Tribunale di Napoli,  collegio c. Ieri mattina l’udienza è stata essenzialmente dedicata alla richiesta e all’ammissione dei mezzi di prova, e alla discussione di alcune questioni preliminari. La prima era stata sollevata dalla difesa di Mazzella, che all’udienza preliminare dello scorso novembre  era assente per legittimo impedimento, circostanza che comportò il rinvio dell’udienza stessa al mese successivo. L’avviso per quest’ultima non era stato corredato dal rispetto dei dieci giorni previsti come termine minimo a comparire. Tuttavia tale questione, cioè la presunta intempestività dell’avviso con cui si eccepiva la nullità del decreto che dispone il giudizio, è stata rigettata dal collegio giudicante in quanto i termini erano già stati rispettati in occasione dell’udienza originaria: la decisione del resto ricalca quella dei Gip. L’avvocato Cristiano Rossetti, difensore di Ungaro, aveva invece sollevato una questione riguardante le parti civili costituitesi nel processo: Ungaro risponde di incauto acquisto, una condotta che secondo la difesa non ha comunque prodotto danni né al Comune di Ischia né tantomeno alla società Ischia Ambiente, dal momento che il danno si sarebbe materializzato con il furto. Il collegio ha comunque rigettato tale interpretazione affermando che essa è da considerarsi in ogni caso una condotta produttiva di un danno. Anche l’ultima questione preliminare, sollevata dall’avvocato Gennaro Tortora, riguardava le parti civili: il penalista sosteneva che il Comune di Ischia non sia da considerarsi la persona offesa dal reato, in quanto l’unico soggetto danneggiato sarebbe soltanto la  società partecipata. Tuttavia pure questa eccezione è stata rigettata. In entrambe le questioni relative alla costituzione di parte civile l’avvocato Michele Calise, difensore del Comune, si è opposto sottolineando il fatto che l’ente di via Iasolino è comunque socio unico della società Ischia Ambiente, quindi detentore dell’intero capitale e dunque il danno si sarebbe riverberato anche nei confronti del Comune. Interpretazione che di fatto è stata accolta dal Tribunale. Il processo è stato aggiornato al 4 ottobre, quando dovrebbero essere esaminati due testimoni tra quelli indicati dal pubblico ministero.  Quest’ultimo contesta reati legati a fatti risalenti a circa quattro anni fa.  Secondo l’accusa il furto di benzina sarebbe stato perpetrato tramite  un accordo tra Ciro Cenatiempo, che all’epoca rivestiva il ruolo di direttore di Ischia Ambiente, e Salvatore Mazzella, magazziniere della stessa società. Come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, Mazzella è accusato di furto perché «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di trarne profitto, con abuso di prestazione d’opera derivante dal suo incarico di magazziniere presso “Ischia Ambiente Spa” (e del conseguente possesso delle chiavi di accesso dell’autoparco sito in località Piedimonte presso Barano d’Ischia, presso il quale avveniva il rifornimento di carburante degli automezzi della società) s’impossessava del carburante destinato al rifornimento dei mezzi della società predetta, incaricata del servizio di trasporto rifiuti per poi rivenderla a terzi, cagionando, per il solo periodo effettivamente accertabile (da agosto a dicembre 2013) attraverso comparazione con gli stessi mesi dell’anno successivo, un danno patrimoniale di rilevante gravità pari a Euro 21.640,76».  C’è anche l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio, in concorso, per Mazzella e Cenatiempo, «perché in esecuzione del medesimo disegno criminoso, il primo nella qualità di Direttore di Ischia Ambiente (incaricato di pubblico servizio), il secondo quale istigatore e beneficiario, in violazione di norme di legge o di regolamenti, il Cenatiempo non adottando alcun provvedimento in merito alla vigilanza del deposito di carburante né avviando alcuna indagine interna e conseguente procedimento disciplinare, nonostante le ripetute segnalazioni di furto del carburante, provenienti dai dipendenti (in particolare Annunziata Dario) e dalle autorità comunali (in particolare il Sindaco Ferrandino Giuseppe), desumibile in conseguenza di anomali ammanchi di carburante, intenzionalmente procurava al Mazzella Salvatore l’ingiusto vantaggio patrimoniale di cui al reato di furto, nonché a sé il vantaggio patrimoniale consistente nel rimessaggio gratuito e nelle riparazioni della imbarcazione da diporto, dallo stesso utilizzata, che veniva regolarmente effettuato (a partire dal 2009) presso il Cantiere navale del padre di Mazzella Salvatore».  Nei confronti di Andrea Sorice, l’accusa è di ricettazione, perché «al fine di assicurare a sé ed altri un profitto, in occasione della propria attività di titolare di falegnameria, con la consapevolezza della illecita provenienza del carburante lo riceveva dal Mazzella Salvatore per rivenderlo a terzi ed effettivamente lo rivendeva a terzi». Infine, a Emiddio Ungaro viene contestato l’incauto acquisto di cose di sospetta provenienza «perché, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquistava dal Mazzella Salvatore e dal Sorice Andrea il carburante provento del furto». Il processo, dunque, partirà nel secondo giorno di primavera, tra poco più di tre mesi.

Francesco Ferrandino

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