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Ricordo di Vito Mattera, domani l’appuntamento al Torrione

di Isabella Puca

Forio – Ci sono degli uomini che lasciano dei segni tangibili del loro passaggio sulla terra e che non vengono dimenticati neppure se passati a miglior vita. È quanto accaduto con Vito Mattera, “u’ capitan” che, scomparso lo scorso dicembre, verrà ricordato domani alle 17:30 presso la Sala Mostre del Museo Civico “Giovanni Maltese” del Torrione di Forio. Nel giorno di quello che sarebbe stato il suo compleanno traccerà un suo ricordo la sua famiglia, la moglie Brigida, i figli Francesco e Lucia e quanti lo hanno conosciuto come Franco Iacono, Massimo Ielasi e Nino D’Ambra. A coordinare la cerimonia sarà Giuseppe Magaldi che aiuterà a unire insieme i vari ricordi di quello che fu il primo ad aprire una libreria nel comune di Forio. Era il 1966 e il luogo non poteva che essere il vicoletto San Gaetano che, anche oggi, risplende di arte e di cultura. È lì che inaugurò la libreria Mattera, lì dove oggi c’è Pietratorcia, e che, nonostante i tanti che si dimostrarono scettici, riunì uomini e donne di cultura provenienti da tutta l’isola e non solo.  Gli scaffali pieni di libri, tra grandi classici e novità, la musica di sottofondo e un salottino posto in un angolo per scambiarsi opinioni sulla vita del paese e su quel libro o quell’autore.  Un locale che divenne, in un secondo momento, più grande, per accogliere mostre d’arte e conferenze. Erano gli anni ’60 e proprio a Forio, grazie anche al movimento che si ricreò intorno al Bar Internazionale di Maria Senese, si riunivano tutti gli intellettuali e gli artisti dell’epoca. Gino Coppa fu il primo a voler dar mostra delle sue opere proprio nei locali della libreria Mattera; dopo di lui Guttuso, Pagliacci e Bargheer. «Un uomo incantevole, innamorato della Bellezza, che contribuiva a “creare” con le sue iniziative. Amava la Musica, quella lirica in particolare, al pari della letteratura e della pittura. Ma amava anche la terra, la coltivava con sapienza e con amore. Orgoglioso del frutto del suo lavoro: gli ortaggi e poi l’uva e poi il vino, che produceva con il metodo antico, quello artigianale. Anche qui per recuperare identità. Ha impreziosito la sua terra, la nostra Isola. Ha arricchito quanti lo hanno conosciuto ed hanno avuto il privilegio di essergli amici». Questo il ricordo di Franco Iacono che con Massimo Ielasi, la signora Brigida e tanti altri amici darà vita a una serata dedicata al ricordo, un momento per stare insieme e ricordare quegli anni organizzato con lui prima ancora che sopraggiungesse la morte. A settembre dello scorso anno durante la presentazione del libro di Pietro Russo “Memorie sparse di civiltà antiche”, a Villa Spadara venne consegnato un premio proprio a Vito Mattera, «c’è un valore in questo premio – questo quanto dichiarato dal capitano nel ricevere il riconoscimento –  che si estende a tutto il paese. La libreria  ha un ruolo importante, non dovrei mi sono sempre rifiutato di parlarne perché poi sei catturato dai  ricordi come quella volta che incontrai  Alberto Moravia, fu straordinario. Quello che ho visto è che in silenzio molti personaggi di Forio si sono presentati come veri conoscitori e  bravi osservatori della vita del paese e questa mi sembra una cosa molto bella». E lui era uno di questi.

 

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