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Ischia divorata dalle fiamme: un day after da Apocalisse – RIEPILOGO

Basterebbero soltanto le fotografie catturate dall’obiettivo del nostro Franco Trani per descrivere in maniera eloquente e compiuta le devastanti conseguenze dei violenti focolai che sono stati appiccati nella giornata di domenica sull’intero territorio dell’isola verde. Una terra benedetta da Madre Natura, ma purtroppo sempre più spesso stuprata dalla mano incosciente e criminale di un gruppo di piromani. Questi ultimi – oltre a danneggiare un’isola frequentata fin dai tempi più remoti per la sua edenica e impareggiabile bellezza – hanno arbitrariamente messo a repentaglio la vita di moltissimi ischitani e vacanzieri. Dalla Pelara a Montecorvo, dal Fango a Montevico, da Serrara Fontana a Barano nulla è stato risparmiato: centinaia e centinaia di ettari di vegetazione andati in fumo in pochi minuti sotto gli occhi attoniti di residenti e turisti, che hanno condiviso sui social network le strazianti immagini che in queste ore stanno facendo il giro del paese.

La follia dei piromani ha seriamente danneggiato anche due abitazioni, site rispettivamente a Panza e in località Fango. Ad addolorare financo il cronista è certamente la vicenda avvenuta in quest’ultima zona. La casa andata a fuoco è infatti quella della famiglia De Luciano, che già due anni orsono visse un’analoga e drammatica esperienza. Una vera e propria maledizione che ha gettato nel più amaro sconforto il capofamiglia Pino, che è stato trasportato all’ospedale “Rizzoli” a causa di un lieve malore. Per fortuna il resto del nucleo familiare è stato tratto in salvo dai volontari giunti repentinamente sul posto, ma è chiaro che ci vorrà del tempo prima di tornare alla normalità. Nel frattempo, invitiamo tutta la cittadinanza a stringersi attorno alla famiglia De Luciano, che mai come in questo momento ha bisogno di essere sostenuta concretamente.

Mentre si spengono gli ultimi focolai, dinanzi ad un sì apocalittico paesaggio ci chiediamo dove siano gli autori di questi incendi, che cosa stiano facendo. Magari sono padri o madri di famiglia come i De Luciano, magari in questo momento siedono tranquillamente a tavola con i propri figli come se nulla fosse accaduto. Oppure, più verosimilmente, stanno ammirando da lontano il proprio “capolavoro”, ridendo sguaiatamente per un gesto che meriterebbe il carcere. Nella lunga e nera giornata di domenica, si è comunque acceso un barlume di civiltà. Un internauta, commentando i roghi dolosi, ha scritto: “Quando avranno finito di bruciare tutto, non si potrà più dire che agiscono nell’ombra. Ma allora non avranno più bisogno di agire. Mettiamoci pure gli imbecilli distratti, che buttano il mozzicone acceso anche fuori dal finestrino dell’auto, e dove va va. Ma – lo dicono gli esperti – gli incendi accidentali sono solo una goccia rispetto al mare di quelli dolosi. Quelli fatti apposta. Muoiono boschi, pinete, radure, e muoiono turisti, guardie forestali, vigili del fuoco. Bisogna fermare questi criminali con misure severissime. Non è più possibile accettare che continuino ad avere garantita l’impunità”. Il nostro auspicio è che le parole del nostro concittadino possano ben presto tradursi in realtà: distruggere il patrimonio ambientale è un atto gravissimo, un vero suicidio. Le istituzioni, le forze dell’ordine e la Procura della Repubblica devono intervenire prima che tutto venga definitivamente cancellato, prima che sia davvero troppo tardi per tornare indietro.

fotoservizio di Franco Trani

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